Le bollicine affiorano leggiadre alla superficie. Sono così felici, così frizzanti. Così incredibili, pur sapendo che tra qualche istante scompariranno nel blu del mare.
I miei capelli scuri, mi attraversano la faccia. Quasi stessero scappando. Ma che dico! Non possono scappare!
È cosi bello starsene cullati solo dalle onde. Rimanere senza pensieri, non ricordare più nulla. Magari fosse così facile anche nella terraferma.
Mi do una piccola spinta con i piedi, e tocco la sabbia morbida che si dissolve. Mi dirigo verso la superficie, con i raggi del sole che mi illuminano il volto. Se ne vede ogni singolo, come se l' acqua li dividesse a metà.
Finalmente, risalgo, sempre accompagnata dalle dolci bollicine.
Appena scorgo la testa fuori, tiro in bel respiro.Già mi manca il fondale, i tre metri che mi separano da lui sembrano siano tre kilometri.
È incredibile come il paesaggio cambi. Così. Da un momento all'altro. Lì sotto era così blu. E qui fuori, c'è il cielo. Il sole. Le nuvole. Che vengono spinte dal vento trasparente.
- Evangeline!! - uff.. Mia mamma mi chiama dalla riva, urla come se non ci fosse un domani. Sorrido spontaneamente e rispondo - che c'è?! -
Sto così bene qui!! Perché non posso viverci?
- Papà ha trovato lavoro!! PAPÀ HA TROVATO LAVORO!! - in realtà non è che ha trovato lavoro, solo che dovrò trasferirmi per l' ennesima volta per lavoro di mio padre. L' architetto.
Mi dirigo in fretta verso la costa, non sono molto distante da essa, anche se l' acqua è alta. C'è semplicemente uno strapiombo che a me piace superare. Come un ostacolo.
- Che c'è?! - ripeto a mia madre con la voce meno alta, per avere la conferma di avere capito bene. - Tuo padre ha trovato lavoro e dato che ormai è quasi un mese che sei qui con me, ho deciso che andrai da lui - mi risponde mia mamma con l' area un pò infastidita.
Lei e mio padre si sono lasciati, quindi la mia vita è un pò vagabonda. Qui da mia mamma, lì da mio padre. Che noia.
- Quindi passerò quanto tempo lì da lui? - chiedo. - Beh vedi.. - mi risponde quasi dispiaciuta. - Beh, siccome andrai a Milano, che è a centinaia di kilometri da qui, resterai li un po -
- ma quanto 'pò' - rispondo preoccupata. - unanno - lei mi risponde veramente veloce, quasi non me lo volesse dire. - ma mamma!! - quasi urlo.Lei sapeva benissimo che non amavo molto mio padre, poiché era troppo serio, anche se permetteva qualsiasi cosa (esclusi piercing e tattoo purtroppo) e mi comprava pure ogni cosa. Insomma, era il genitore che ognuno vorrebbe. Ricco e pure gentile. Ma serio e mai un 'ti voglio bene' detto sinceramente. Sapevo che lui ci teneva a me, ma più al lavoro.
Per questo mia madre e mio padre si lasciarono. Lui metteva tutto prima della famiglia. TUTTO.
Mia mamma, dopo minuti di silenzio, disse molto avidamente - partirai domani mattina, alle 4:25. Sarai all' aeroporto alle 5 e il volo lo avrai alle 5:15. Atterrerai alle 7:00 a Milano. Ti verrà a prendere tuo p..-
- mio padre, mamma. - non ho il tempo di dirle quanto è stata brava a ricordarsi tutte quelle ore, che mi prende per il braccio e mi porta a casa. In spiaggia non avevamo l' ombrellone, solo due stupidi asciugamani, che lei, prima di andare, teneva in mano.Arrivate a casa, mi sdraio sul letto e dormo. Perché domani, sarà una giornata estenuante.
Già non mi ricordavo che avrei dovuto trovare nuovi amici, nuova scuola e nuova me.
Ma prima di pensarci mi addormento e sogno.
Sogno qualsiasi cosa la notte. Sogno una me che affoga, una me che sorride, che corre, che grida, ma...
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Sea inside him - Lorenzo Ostuni
Acak~• zero pensieri, zero paranoie, zero ricordi. Tra le sue braccia mi sentivo come immersa tra le onde, in poche parole la mia casa •~ - E se fosse solo un sogno Ev? - - se fosse un sogno non svegliatemi - ~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~ ...