I: Il giorno "Adrien dimentica le cose importanti"

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Adrien Agreste, all'apparenza, poteva sembrare un ragazzo normale, ma credetemi: Non è così.

Conosciuto dalla maggior parte delle ragazze come: "ommiodioadrieeeenaaaaaahaaaa" e niente meno che il figlio di Gabriel Agreste, famoso stilista parigino .

Il suo lavoro da modello era davvero stressante, in più c'erano le interviste, le lezioni private, i viaggi, e da quel maledetto giorno, anche salvare Parigi. Eh si. Da quando aveva trovato un anello nero (il suo miraculous) e ovviamente Plagg, il suo kwami, era diventato Chat Noir, eroe parigino che combatteva il male al fianco di Ladybug.

"Ah... Ladybug.... Era così affascinante..." Avrebbe detto lui.

Poi non si sa né come né perché, suo padre aveva dato il permesso a Adrien di andare a scuola come tutti i ragazzi normali e comuni, dove aveva conosciuto Nino, il suo migliore amico, e altri amici come Alya e Marinette, le sue migliori amiche.

Quello era il suo secondo anno che frequentava la scuola e lo immaginava normale... Ma a quanto pare si sbagliava.......

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*driiiiin*

-Altri cinque minuti, Plagg!- disse svogliato.

*driiiiiiiiiiiiiiin*

-ok, ok... Mi alzo, ho capito! Stupida sveglia.- si lamentò il modello mettendosi a sedere.

-ciao Adrien- disse il kwami addentando un pezzo di Camembert

-Hey Plagg- disse con poco entusiasmo il ragazzo dirigendosi verso il bagno.

Si guardò allo specchio: Aveva un aspetto orribile. I capelli biondi erano scombinati e sudati, sul viso aveva i segni del cuscino e le occhiaie. Si sentiva accaldato e molto addormentato.

Decise di farsi una doccia fredda per sistemare un po' i capelli e per rinfrescarsi. Era stata la scelta migliore. Si sentiva meglio e più sveglio. Guardo il telefono: 7:55. Era abbastanza presto e sicuramente non era in ritardo per la scuola. Poi guardò la data: Come aveva fatto a dimenticarsene! Era il suo compleanno! Il suo quindicesimo compleanno!

-Auguuriii!- disse Plagg porgendo al suo custode una scatolina nera.

Il ragazzo sapeva già cosa conteneva, ma decise di aprirla per educazione.

-Wow Plagg, un pezzo di camembert! Peccato che a me non piaccia...-

-A caval donato non si guarda mai in bocca!- rispose il kwami cercando di sembrare serio

-ma se proprio non lo vuoi posso sempre mangiarlo io- ridacchiò lo spiritello ingoiando il formaggio tutto intero.

-Dai Plagg! Così mi fai venire il voltastomaco! - esclamò l'adolescente ricevendo di risposta solo un occhiataccia.

Il telefono vibrò. Adrien aveva 3 messaggi.

Il primo era di Nino:

Beh neanche lui. Quando aveva raccontato a Nino che si era trasformato in un cattivo, l'amico, non riusciva a smettere di ridere, ripetendo di non poterci credere.

Il secondo era di Alya:

Un semplice < buon compleanno!!! ;)> ma che comunque lo aveva reso felice.

E l'ultimo di Marinette:

Era davvero felice. Felice di avere degli amici che gli scrivessero al suo compleanno, che su preoccupassero per lui e che gli volessero bene. Era felice anche di avere un esserino nero e rompiscatole fissato con il formaggio. Era tutto quello di cui aveva bisogno.

"beh, signorino, hai già deciso cosa indosserai per la festa?" Chiese curioso il gattino.

Si era dimenticato anche quello. Ma che era, il giorno: Adrien dimentica le cose importanti?

"ti sei dimenticato anche questo?! Ma dove hai la testa?! Eppure te ne saresti dovuto ricordare, visto che è tutto merito della tua amata Ladybug" disse in tono scherzoso.

"smettila Plagg!"

Senza volerlo stava arrossendo.

Doveva un altro favore a Ladybug. Non sapeva perché, ma la supereroina aveva convinto suo padre a organizzargli una festa, invitando i suoi compagni di classe e addirittura a far rimanere a dormire Nino, Alya e Marinette. Era mitica quella ragazza.

"È stata davvero carina, non pensi Plagg? Bè in realtà lei è sempre carina.. Oh, se è carina... E non solo: È affascinante e irresistibile e..."

"Sveglia Romeo, o farai tardi a scuola"

"sei un guastafeste" ribatté l'adolescente col broncio

"poi ti arrabbi quando dico che voi umani siete strani" disse di rimando lo spiritello

"andiamo Adrien, oggi è il tuo giorno!" Esclamò dirigendosi verso la porta c col suo portatore.

&quot;ti salverò Adrien, è una promessa&quot; (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora