IX: Risveglio

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Pov. Marinette

Dopo tanta attesa per addormentarmi, cosa succede? Ovvio! Un incubo!

La cosa strana di quell'incubo era che non mi riuscivo a svegliare: Di solito, quando si fa un incubo, nel mezzo della notte ci si sveglia per la paura o con le lacrime e poi ci si addormenta di nuovo.

Beh, tanto per confermare che la sfiga mi perseguitava, non successe.

Incubo

Ero in una strana stanza e l'unica luce era data dale enormi vetrate... Mi ricordava Notre Dame... Un attimo. Era Notre Dame, solo che non c'era niente: niente banchi, altare, niente.

L'unica luce era quela delle coloratissime vetrate, che rendevano però l'aria tetra e misteriosa.

La mia attenzione fu improvvisamente attirata da un grande specchio con una cornice argentata. Mi avvicinai e quello che vidi mi fece rimanere di stucco. Dove mi sarei dovuta vedere io, c'era... Adrien? Si, era Adrien. Stava ballando e ridendo con una ragazza che era vestita da Ladybug. Non era Ladybug. Insomma, Ladybug ero io. Era come Cloè. Indossava un costume da Ladybug, ma aveva la carnagione scura, I capelli più sul castano e un evidentissimo accento sudamericano. Sì, perché potevo anche sentirli parlare.

"Ti amo" disse all'improvviso Adrien. Mi sentii davvero scioccata: Adrien amava quella? O Ladybug? No... È impossibile che amasse Ladybug. Stavo morendo. Avrei voluto urlare, andare da Adrien, dirgli che io lo amavo davvero, che mi faceva sentire unica e impazzivo ogni volta che lo guardavo. Ma non potevo. Non ci riuscivo.

Questa strana ragazza continuava a sussurrare qualcosa che non potevo capire all'orecchio di Adrien.

Mi avvicinai di più allo specchio e la mia mano ci passò attraverso. Era stranissimo, ma era un sogno. Decisi di provare con l'altra mano e passò. Da un momento all'altro mi ritrovai dall'altra parte dello specchio. Era tutto come lo vedevo prima. C'erano quei due che ballavano, sembravano non fare caso a me, come se non mi vedessero. Il luogo sembrava una palestra come quella del mio liceo, con grandi tavoli, luci e decorazioni. Era una festa, ma non c'era nessun invitato. Mi girai nuovamente verso i due in questione, che stavano ancora ballando su un'inquietante musica degna di un film dell'orrore. Gli occhi di Adrien non avevano la stessa luce di sempre, anzi, sembravano tristi e assenti, come se fosse ipnotizzato. La ragazza misteriosa si girò verso di me e rimasi pietrificata. I suoi occhi erano viola! Mi regalò un ghigno cattivo e cominciò a ridere. Una terrificante risata che si amplificò in tutta la stanza. Mi accorsi però che non era lei a ridere, ma qualcun altro, del quale la spaventosa voce riecheggiava per tutta la stanza. Mi ritrovai improvvisamente in un altro posto: Una angusta camera con una piccola finestra e solo una sedia. Adrien era sparito. Ero sola.

"Bene, bene, bene, bene... Sei in trappola... Il tuo amato non ricambia, non hai nessuno vicino, sei sola..." La voce di prima mi lasciò incapace di muovermi...

Poi il sogno cambiò. Ero in uno strano posto di villeggiatura: palme, odore di mare, sole...

Io ero Ladybug e di fianco a me c'era Chat Noir, con una smorfia di disgusto. Improvvisamente vidi  un coltello che veniva velocemente verso di me. Neanche il tempo di riflettere, Chat Noir di buttò davanti a me, prendendosi una coltellata.

Lui su accasciò a terra, mentre io urlavo e gridavo il suo nome.

"Resisti chat, ti prego resisti"

Lui mi guardò con gli occhi verdi pieni di lacrime e li chiuse.

"No, Chat, no!!!! Abbracciai forte il mio compagno di avventure e appoggiai la mia fronte sulla sua.

"ti salverò Adrien, è una promessa" (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora