8~Sbalzi d'umore

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-Ciao Tash, anche tu qui?- mi sorrise Ezra.
Sgranai gli occhi, senza dire una parola.
Non me l'aspettavo che venisse anche a lui alla festa. Ci speravo forse, ma non ci contavo. Ma tra tutte le ragazze che c'erano a quella festa quella sera era venuto proprio da me. E mi sorrideva. Un sorriso che mi faceva impazzire. Letteralmente.
Niente fossette, niente piercing, niente di particolare. Un semplice sorriso. Ma dannazione, il suo sorriso era qualcosa di unico. Riusciva ad usarlo come un'arma contro di me. Mi poteva bloccare il cuore. Avrei voluto anch'io poter sfruttare il mio sorriso come faceva lui. Solo che il mio era un impacciato sorriso striminzito. Non c'erano confronti.
In quel momento vidi quel bagliore smorzarsi un po'. Mi resi conto di essermi incantata e di non avergli risposto.
Annuii.
-Fantastico, perché non avevo voglia di passare la serata da solo e pensavo che tu avresti potuto farmi compagnia-

A pensarci era anche la prima volta che mi sorrideva. E sorrideva perché mi aveva vista. Ed era venuto lui in cerca di me.
Ero confusa. Ma al contempo anche così sicura.
Ma ecco i cattivi pensieri che mi riportarono ad una realtà più realistica.
Magari aveva semplicemente intenzione di sfruttarmi per conoscere altre ragazze o per farle ingelosire. O forse voleva solo divertirsi a farmi del male. Non ne sarei rimasta stupita.
Ma da brava immatura e incosciente decisi di dargli un'opportunità.
-Okay, allora andiamo- gli sorrisi freddamente. Non volevo sembrare vulnerabile o troppo interessata da lui. Avrei reso le cose difficili. Come era mio solito fare da me.

Ritornai quindi all'aia di oche starnazzanti con Ezra che mi faceva strada. Ogni tanto si girava a controllare che gli stessi dietro o che non fossi ancora scappata.
Rallentò un po' il passo prima di mettere piede sulla pista da ballo, in modo tale da permettermi di raggiungerlo e stargli di fianco.
Mi afferrò per il braccio, poco sopra il gomito. Non volevo contatti fisici con lui. Volevo aspettare, ma prima che potessi dire qualcosa, mi trascinò tra la folla.
Quando trovò il posto che gli accomodava di più si fermò e si voltò a guardarmi.
-Temo che dovrai insegnarmi a ballare. Non so muovermi- mi urlò sopra la musica.
Sorrisi.
-Cosa ti fa pensare che io sappia "muovermi"- gli risposi.
Lo vidi sospirare. La maglietta grigia si fece più stretta attorno al petto, mettendo in risalto delle caratteristiche di lui che preferivo non vedere. Andava in palestra, senza dubbio. Ma io non dovevo guardare. Non dovevo interessarmi.

-Perché sei una ragazza- disse.

Avevo perso il filo del discorso. Non mi ricordavo di cosa avevamo parlato fino a due secondi prima. Così non andava affatto bene. Dovevo rimanere concentrata e non perdere la testa per uno come lui, specialmente per lui.
-Cosa?- mi venne spontaneo chiedere.

-Sei una ragazza, è per questo che dovresti sapere come muoverti-
Mi ritornò in mente l'argomento.

-Ma io sono una ragazza speciale- sorrisi.
E senza accorgermi avevo già iniziato ad accennare ad un ondeggiamento al ritmo della musica.

-Quindi questo è un speciale riflesso involontario?- mi chiese quasi divertito.
Alzai le spalle e cominciai a muovermi sempre di più.
Lui provò a starmi dietro. Era goffo e divertente. E mi scappò una risata.
Quando si accorse si bloccò. Sembrava imbarazzato, ma lo nascondeva bene. Si vedeva che sapeva come comportarsi per uscire da certe situazioni. E come ribaltarle. Infatti si avvicinò pericolosamente al mio orecchio.
-Forse è meglio se andiamo a prendere qualcosa da bere-
Sentii solleticarmi la pelle dal suo caldo fiato leggero e dei brividi percorsero tutta la schiena.
Annuii.
Mi prese di nuovo per il braccio e mi fece strada fino al banco delle bibite.

-Cosa preferisci?- mi chiese con voce tranquilla, senza più il bisogno di urlare.

-Una Lemonsoda andrà bene-

-E se invece ti offrissi una birra al limone?- mi sorrise, come per provocarmi o convincermi a prenderla.
Ma io scossi la testa.
Mi guardò stranito, come se venissi da un altro pianeta.
-Scusa, ma non mi piace l'alcol- mi spiegai.

Il patto col DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora