Capitolo 25

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Il rientro a scuola, dopo la gita, non è uno dei migliori.
I professori che ci assegnano parecchi compiti, ci dicono che manca poco alla maturità, ma neanche il tempo di farci riprendere dopo un mese a Parigi che ci tartassano.

Il tempo stringe, ogni giorno sono sotto con lo studio che non esco più di casa la sera e neanche gli altri. Siamo come leoni chiusi in gabbia.
Ormai siamo all'inizio di maggio e inizio a preparare la tesi.
Ci impiego dieci giorni a scriverla, a ricontrollarla e alla fine la stampo.
La studio, notte e giorno.
Ho anche aiutato Ben con la sua altrimenti come l'aveva iniziata lui era un disastro.

Ultimo giorno di scuola arrivò e la settimana dopo sarebbero iniziati gli esami. Prima gli scritti e poi gli orali.
Uscì dalla classe insieme a Lea perchè dei ragazzi non c'era traccia.
Una folla di studenti tutti con in mano le bottigliette d'acqua ci sorpassarono e uscirono fuori da scuola.
Lea: "se adesso dobbiamo uscire lì fuori e farci bagnare, giuro che li ammazzo ad uno ad uno perchè ieri li ho lavati e non ho voglia di rilavarli"
Io: "se è per questo anche io odio essere bagnata"
Lea: "allora aspettiamo che le bottigliette finiscano"
Io: "potrò anche stare fino a stasera qui"
Lea: "già"
Aspettammo non so quanto tempo, i professori e i collaboratori scolastici neanche loro avevano intenzione di uscire e ritrovarsi bagnati fradici.
Comunque a quanto pare qualche ragazzo entrò per riempirà la bottiglietta nei bagni dopo che i professori glielo vietarono, ma loro meno importava.
Ad un tratto mi sentì presa di peso e portata in mezzo al casino e anche la mia migliore amica.
Ci arrivò una secchiata d'acqua gelata ed io stavo tremando nonostante i 30° gradi.
Lea: "adesso chiunque sia stato me la pagherà" ci girammo intorno dove tutti stavano ridendo e vidi Benji e Fede con due secchi in mano.
Io: "fossi in voi è meglio che ora iniziate a correre" ma la cosa peggiore non era tanto per i vestiti bagnati ma per lo zaino contenente i libri.
Lea: "volete la guerra? E guerra sia"
Fu così che io e Lea iniziammo a correre dietro ai due ragazzi con i secchi fino a casa di Ben.
Riuscì a fregare i secchi ad entrambi e riempirli d'acqua, uno lo passai alla mia amica e li bagnammo.
Tolsi lo zaino dalle spalle per lasciarlo a terra dove arrivava il sole.
Ci schizzammo con l'acqua fino a che ci venne fame.
Benji: "in casa mia conciati così non entrate"
Io: "sei stato tu per primo a iniziare"
Benji andò verso la sua auto e prese un asciugamano. Si tolse la maglia e i pantaloni, si mise attorno alla vita il telo e si asciugo.
Entrò in casa e ritornò con tre teli, ce li porse ed io e Lea nascoste dagli asciugamani, ci togliemmo i vestiti.
Benji: "tenete" sia a me che Fede ci diede una sua maglietta, mentre il biondo dal suo zaino prese una felpa anche se faceva caldo e la diede a Lea.
Entrammo in casa ed io andai in bagno a sistemarmi, l'asciugamano lo misi come gonna.
Pranzammo e studiammo insieme.
Ripassammo la tesi e facendoci domande che sicuramente avrebbero fatto i professori.
Continua..

Sono le 22:20 ed io ho aggiornato.
Spero che vi piaccia e volevo informarvi che siamo quasi alla fine della storia.
Se c'è qualche errore mi scuso ma non avevo voglia di ricontrollarla.

Passate anche a leggere "#Farfalle nello stomaco" ci tengo a quella storia.

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