nine

1.4K 101 19
                                    

Un rumore alla finestra mi risveglia dal mio sogno. Apro un occhio per controllare e iniziare ad adattarmi alla luce o all'ombra.

La stanza è buia. Controllo l'orario per vedere che ore sono e mi vengono segnate le 7:15 AM. Allora perchè è buio?

Mi alzo e subito un ondata di freddo mi invade il corpo tenuto al caldo dalle coperte. Apro la finestra della mia camera riconoscendo il suono che mi ha svegliato.

Pioggia. Merda.

Odio le mattine piovose. Iniziano sempre una merda e finiscono altrettanto. Sbuffo e decido di prepararmi per andare a scuola.

Vado in bagno, mi faccio una bella doccia calda facendo attenzione a non bagnarmi i capelli perchè ci avrei messo gli anni per asciugarli e poi non voglio fare rumore per non svegliare mamma e Jack.

Finita la doccia, con un asciugamano avvolto al mio corpo, inizio a decidere i vestiti di quest'oggi.

Niente di chè. Una delle mie felpe grandi preferite con su scritto 'learn from your mistakes'. L'adoro! Me l'ha regalata mio madre prima che partivamo.

Scendo cercando di non far rumore ma con la mia grazie è impossibile, vado a fare colazione.

"Buongiorno amore!"esclama mia mamma intenta a farsi un caffè.

Non sapevo che lei fosse sveglia già a quest'ora.

"Ciao mamma."la saluto prendendo una mela dal cestino per mangiarmela.

"Non è tardi tesoro?"mi domanda.

Guardo l'orologio e quasi mi strozzo con un pezzo di mela. Sono le 8:00 ed io sono ancora a casa.

Corro al piano di sopra per prendere lo zaino e dopodichè esco da casa salutando mia mamma con un 'ci vediamo dopo'. Inizio a correre per arrivare più puntuale possibile alla fermata del autubus ma la fortuna oggi non è dalla mia parte. L'autubus è appena passato e se ne sta via via allontanado. Non penso minimamente di ricorrere l'autubus così decido di andarci a piedi.

Meno male che non piove anche se le nuvole nel cielo sono grige. Neanche se m'avesse letto nel pensiero, iniziò a piovigginare.

Inizio a corre il piú infretta possibile per arrivare almeno a scuola in orario. Per mia fortuna ci riesco ma ovviamente sono tutta bagnata.

Sbuffo e visto che ho qualche minuto prima del suono della campanella, mi reco al mio armadietto.

"Ma che hai combinato?"mi chiede qualcuno dietro di me.

Mi giro e mi ritrovo Federico davanti.

"Sei tutta bagnata! non sapevo di farti quest'effetto. Lo so che sono bellissimo ma contieniti, stiamo a scuola!"continuò con un sorrisetto malizioso.

Per poco il mento non toccò terra. Sta-scherzando vero?

"Stupido"alzo gli occhi al cielo e mi giro per prendere le materie che mi servivano.

"Ti sei svegliata di malumore, vedo. Ora vedrò come fartelo passare."mi sussura nell'orecchio.

Si é avvicinato pericolosamente a me e sento benissimo il suo petto contro la mia schiena, che si alza ad ogni suo respiro.

"F-Feder-rico."dico balbettando.

Mi giro per guardarlo nei occhi e subito l'incontro. Quel azzurro cielo mi fà sentire così libera ma allo stesso tempo protetta. Ho una voglia matta di disegnarli quei occhi ma sò che non potranno mai farmi provare quelle sensazioni. Mi persi lì, in quei occhi. Mi faccio coraggio e decido di finire quel contatto visivo.

"Non mi sono svegliata di malomodo ma ci sono delle persone, con le quali non riesco ad essere di buon umore."é la prima cosa che mi é venuta in mente.

"Ma io non sono uno di quelle persone."

Scoppio a ridere. Lui é il primo e non se n'é ancora accorto. In tutto questo, la campanella suona.

Un idea balena la mia mente.

"Va bene, io ora devo andare."lui intanto mi guarda con sguardo confuso chiedendosi perché io gli avessi riso in faccia.

Lo abbraccio e me ne pento subito. Erano così calde e protettive quelle braccia che quasi non riesco a staccarmi. É una sensazione bellissima. Le sue braccia mi cingono la vita e da quì tutti gli altri scompargono. Un brivido mi percorre la schiena ma lo associo ai miei indumenti bagnati.

La mia mente mi ricordó del mio piccolo 'piano' e sciolsi quell'abbraccio. Quando lo feci, incontro i suoi occhi confusi e sereni(?)...impossibile.

Guardo un attimo il suo corpo e posso dire che il mio 'piano' é stato compito con successo. I suoi vestiti sono bagnati quasi quanto i miei.

Gli sorrisi e lo salutai scappando in classe.

Mi giro per valutare la situazione. Lui sta fermo, immobile. Forse é rimasto colpito dalla mia idea. Soddisfatte é orgogliosa di me stessa entro in classe.

"Stronza."gli sento urlare.

Lo so che é molto breve questo capitolo ma é da tempo che non aggiornavo.

Un bacio.

Fly Together || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora