Capitolo 5 La Villa degli Orrori

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La porta d'ingresso era coperta dal fitto strato di muschio, Lucas provò ad aprirla.

Era socchiusa, si aprì cigolando sinistramente. 

Lucas avanzò ed entrò all'interno della villa, che era avvolta completamente dal buio delle tenebre. 

Non riusciva a proseguire tanto che era buio.

Si trovava in un ampio salone, su un tavolo vi era una candela appoggiata su un candelabro.

Accese la candela con dei fiammiferi che aveva nella tasca dei pantaloni, prese il manico del candelabro sorreggendo, e facendosi strada con la luce, nel salone vi erano mobili antichi, ricoperti di polvere e ragnatele ovunque. Si guardava intorno spaesato, avanzò verso le scale, notò una porta in fondo al corridoio. Oltrepassò quel buio corridoio. La fiammella della candela vibrava a ogni minimo movimento del giovane, che aprì quella porta che iniziò a scricchiolare, appena aprì la soglia e nell'aria si percepiva un forte odore nauseabondo di putrefazione. Lucas venne investito da quell'orribile odore, ebbe un forte senso di nausea e, si coprì la bocca con una mano, ed iniziò a scendere le scale, che conducevano al seminterrato, più scendeva e più veniva investito da quell'odore di marciume, mentre la luce della candela illuminava il cammino. 

Si rese conto che era in una cantina, guardandosi intorno restò sconvolto dalla scena che aveva davanti agli occhi, cumuli di ossa umane giacevano in un angolino.  Indietreggiò a quella agghiacciante scoperta celata da anni. Quell'odore di marciume l'aveva stordito. Il senso di nausea aumentò e scioccato pensò "Mio Dio! Cosa sta succedendo qui? Cosa può essere mai successo qui? Cosa ci fanno quei cumuli di ossa umane? Devo uscire al più presto da qui! Mi sento male! " Si coprì la bocca con la mano e, corse su per le scale, la fiamma della candela si spense per una folata di gelido vento, il giovane lasciò cadere il candelabro sul pavimento.

La temperatura era calata improvvisamente. Intorno ai 10°. Faceva un freddo boia, Lucas tremava colto da brividi interrotti. «Che freddo, sembra di essere nel gelo della steppa della Russia!» Udiva dei lamenti, voci maschili che gridavano aiuto e pensò "Sono le anime dannate di quei poveri ragazzi? È così tremendamente orribile, ho la pelle d'oca! " Mentre era immerso in questi pensieri, percepì la presenza di un'entità maligna.

Era consapevole che non era solo in quel salone avvolto dalle tenebre, vide due occhi rossi che lo fissavano, e la sagoma nera gli saltò addosso. Si trovò disteso sul pavimento impolverato, vide dall'oscurità delle tenebre due lunghi canini scintillare, accostarsi al suo collo. Tra la semioscurità riuscì a intravedere la sagoma dell'essere, aveva le sembianze di una donna, era troppo buio per scorgerla in viso, ma per un attimo un fascio di luce lunare illuminò lo specchio che riflettendo la sagoma dell'essere, da sotto il vestito nero, si scorgevano piedi caprini.

Comprese subito la sua vera essenza: era un demone divoratore. Senza indugiare di scatto sfilò dalla giacca un pugnale d'argento e ferì il demone al polso, l'essere lanciò un grido di dolore e scomparve nel nulla, con il terrore negli occhi per ciò che aveva scoperto in quella cantina, e ciò che lo aveva aggredito, uscì dalla casa di corsa scavalcando il cancello. Ryan era lì che lo attendeva nel vedere quello sguardo stravolto lo fissò tra il preoccupato e l'incredulo. «Mio Dio! Che è successo? Sembra che hai visto un fantasma! Cosa hai visto di così terribile in quella casa?» Lucas ansimante con la fronte sudata e il batticuore borbottò: «È orribile ciò che ho visto lì dentro...È una scena agghiacciante!» Si reggeva a malapena in piedi per lo shock tremava e aveva lo sguardo nel vuoto.

Ryan lo teneva per le spalle, lo guardava fisso negli occhi.  «Lucas, che ti succede? Rispondimi!»

Lucas tremava come una foglia. «Ciò che ho visto è orribile! Ascoltami, ti prego! Nella cantina della casa... Ci sono cumuli di ossa umane!» Mentre tossiva e a tratti respirava l'aria gelida dell'esterno. «Santo cielo! Ma è orribile! Adesso è meglio tornare alla locanda, sei così pallido stai bene?» Chiese concitato Ryan.

Lucas annuì  distrattamente. «Sto bene, non preoccuparti. Andiamo via da questo posto», non riusciva a dimenticare ciò che aveva appena assistito, percepiva ancora l'odore di marcio di quel luogo di morte che nascondeva quell'orribile segreto. Mentre proseguivano il sentiero per raggiungere la locanda, Lucas aveva gli occhi lucidi velati dalle lacrime, stringendo i pugni ripensava a quella scena orribile, che lo aveva sconvolto. Tutte quelle ossa umane, a chi appartenevano quei poveri resti umani? Si chiedeva. «In quella casa, sono accadute cose orribili... ti prego Ryan mi puoi accompagnare lì domani mattina? Ho bisogno di tornare in quel luogo di morte, devo cercare di aiutare quei resti di quelle persone, le loro anime non riposano in pace. Ti prego!» Disse in un tono supplichevole. Ryan scostando il capo accennò: «Cosa? Lucas hai bisogno di molto riposo sei esausto! Non capisco perché sei così ostinato a tornare in quella casa? Non hai paura dei fantasmi che aleggiano tra quelle mura? Domani ti accompagnerò ma questa volta entrerò anche io. Non ti lascio solo.» 

Entrarono nella locanda, il salone era affollato. Lucas era sconvolto per tutto ciò che era accaduto e per questo aveva perso l'appetito. Ryan disse «Tutto bene?» Lucas sorridendo gli rispose, «Tutto ok, ho solo bisogno di riposare sono stanco, molto stanco. Vado in camera mia buonanotte a domani.» 

Ryan a malincuore lo salutò con la mano.

Helen era lì che serviva ad un tavolo, era bellissima. La giovane lo vide avvicinarsi. «Ciao. Bentornato, hai voglia di cenare? Ti preparo qualcosa? Hai scoperto qualche indizio novità durante le indagini?» Chiese con curiosità, Lucas con un tono serio scosse la testa. «Niente di importante, sono a un punto cieco», preferì non rivelare che aveva scoperto quell'orribile segreto, che si celava nella dimora dei Canterville per non aumentare preoccupazioni. «Resterò qui fino a quando non avrò risolto questo caso. Quando tutto finirà tornerò a Londra la mia città natia.» Disse atono.

Helen a quelle parole abbassò lo sguardo. «Vuoi continuare ad indagare su questo misterioso caso? Lucas, non capisco come puoi risolvere questa indagine se non hai nessun indizio? Smettila! Vuoi distruggerti? Guardati, sei esausto! Hai bisogno di riposo.» 

Lucas sorrise e se pur a malincuore disse «Non posso abbandonare l'indagine, sono certo che riuscirò a risolvere questo caso misterioso! Comunque hai ragione, sono molto stanco. Ti saluto io vado a dormire buonanotte». 

«Buonanotte. A domani», ribatté la giovane,  lo vide salire le scale e a malincuore tornò al suo lavoro. 
Lucas entrò nella sua camera, si distese sul letto e poco dopo sprofondò in un lungo sonno.

ᴜɴ  ᴍɪsᴛᴇʀɪᴏsᴏ  ᴄᴀsᴏ ᴀ ɴᴏᴛᴛɪɴɢʜᴀᴍ  #completa✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora