Capitolo 13

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Ero ancora tesa dalle nuove avversità che mi aspettavano ma un lampo nella mia testa si accese, dovevo ancora cercare Corrina che mi avrebbe dato il potere di fronteggiare la mia stessa specie trovandomi alla loro stessa altezza. Dovevo fare tutto con molta calma così che nulla si sarebbe potuto mettere in mezzo per rovinare ogni cosa ma per fare tutto ciò avevo bisogno di Domenick al mio fianco.

-Yilan mi ha detto che cerchi Corrina-

Esclamò Ely mia madre entrando di soppiatto nella stanza come al suo solito,

-Si ho bisogno di controllare i miei poteri-

Le dissi con chiarezza,

-Se imparerai a controllare i tuoi poteri non ci sarà più nulla a dividerti da loro!-

Mi rispose con rabbia,

-Cosa dovrei dirti?!-

Esclamai con altrettanta rabbia che avevo represso per troppo tempo,

-Che non la cercherai e che quindi non metterai in pericolo anche le mie nipotine -

Disse lei con impazienza che di certo le è sempre mancata,

-Alle mie figlie ci penso io-

Le risposi con collera, visto che lei era l'ultima persona che aveva il diritto di farmi la predica visto che quando c'è ne stato bisogno lei non mi ha protetto ma io non farò lo stesso errore.

-È chi penserà a te?-

Mi chiese lei addolcendo la voce esprimendo tutta la sua preoccupazione e sofferenza nascosta.

-Non ho bisogno di nessuno -

Esclamai con superbia celando tutti i miei dubbi e sofferenze,

-Se tale e quale a tuo padre-

Disse lei con una leggera risata allentando la tensione che si era creata,

-Bhe allora non è colpa mia-

Le risposi con un sorriso, le lo ricambio per poi avvicinarsi ed abbracciarmi, fu lì che senti davvero per la prima volta un calore materno che riusciva a scaldarmi come il più rovente dei fuochi.

-Io sarò sempre al tuo fianco piccola mia-

Esclamò lei accarezzando I miei capelli in movimenti leggeri,

-Lo so mamma-

Le dissi con un sussurro,

-Sai è la prima volta che mi chiami in questo modo-

Mi fece notare lei con un tono di voce un pò basso,

-Come ti fa sentire?-

Chiesi con il sorriso sulle labbra per come la nostra accesa conversazione era andata a finire, tra abbracci e carezze,

-Vecchia direi-

Esclamò lei con una leggera risata che riscosse tutta l'atmosfera che ci circondava rendendola gioiosa le soave.

-Non lo sei, ma ormai sei già diventata una nonna -

Dissi scherzosamente prima di tornare seria e guardarla meglio in volto.

-So a cosa pensi ma è una mossa molto rischiosa-

Rispose lei ai miei pensieri,

-Me ne rendo conto ma è necessario fare questo passo, Corrina ci serve-

Dissi con determinazione,

-Allora preparati bambina mia che si parte alla volta di Napoli -

Mi rispose le con fierezza e decisione.

L'abbracciai un ultima volta prima che lasciasse a grande velocità la stanza lasciandomi in balia dei miei pensieri più oscuri, mi allontanai dalla mia stanza da letto in cerca di qualche risposta è quasi subito incontrai mio padre che passeggiava per i corridoi in compagnia del suo fidato consigliere che non lo lasciava mai il suo nome se non mi sbaglio era Marcus. Appena mio padre mi vide un grande sorriso gli spuntò sul volto,

-Padre avrei bisogno di parlarti -

Esclamai cercando di far capire che doveva essere un colloquio privato a quattro occhi,

-Certo tesoro, Marcus va pure se avrò bisogno di te ti farò chiamare -

Esclamò mio padre al suo secondo,
andammo in una stanza che doveva essere usata per la musica era molto bella e luccicante ed a dire la verità era l'unica stanza più decorata della fortezza,

-Di cosa volevi parlarmi Hope-

Mi chiese dolcemente Roman,

-Io ed Ely partiremo per Napoli -

Gli dissi guardando verso il basso,

-Tua madre già me lo aveva comunicato -

Mi rivelò lui e ne fui davvero sorpresa perché avevamo deciso da pochissimo e lui già sapeva tutto? Era molto strano.

-Sai tua madre era certa che avrebbe perso la battaglia contro di te per quanto riguardava la decisione di andare a Napoli-

Si spiegò lui meglio facendomi sorridere,

-Sai la testardaggine l'hai presa da me-
Scherzo lui  con grande sarcasmo,

-Sono molto fiera d'essere tua figlia-

Gli Rivelai con tutto il mio cuore è la mia sincerità, nessuna ragazza poteva mai avere un padre come lo avevo io... fiero, forte, coraggioso e saggio allo stesso tempo. Sarebbe morto per mia madre e per me, solo per questa cosa lui soltanto meritava davvero d'essere salvato in questa vita pretenziosa e peccaminosa.

-È io sono molto fiero d'essere tuo padre-

Mi rispose lui con enorme dolcezza accarezzandomi il viso,

-Ora perché non mi porti dalle mie adorabili nipotine? -

Mi chiese lui scherzosamente appoggiando un braccio sulle spalle per poi avviarci verso la mia stanza. 
Era bello stare tra le braccia del mio papà che con me era così tanto premuroso è al pensiero che le mie bambine non potranno mai provare ciò che adesso provo io dopo 22 anni mi si stringe il cuore soffocandomi. Appena attraversammo la soglia della porta un orribile scena si presentò ai nostri occhi... Lion di fianco alla culla di Katrina con un pugnale sospeso in aria pronto a colpire. Scattai su di lui come una pantera famelica che proteggeva i suoi cuccioli, combattemo per un pò per terra finché non gli fui sopra, gli puntai il suo stesso pugnale alla gola ma prima di sgozzarlo come un viscido animale e parassita che era volevo sapere il motivo che lo aveva spinto quasi ad uccidere la mia bambina.

-Perché!-

Urlaì famelica sul orlo della pazzia,

-Perché è la cosa giusta da fare -

Le sue parole senza senso mi rimasero incise nella mente come un disgustoso marchio indesiderato, non ci vidi più ed iccominciai a pugnalarlo senza sosta guidata da un istinto primordiale... proteggere la mia prole.


Nessuno più avrebbe osato avvicinarsi alle mie bambine
.......

Hope Duncan. La Mercenaria 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora