"...mio..." Steve sussurrò alle parole dell'altro. I due si strinsero ancora per un po' poi Steve decise di mettersi a letto a leggere qualcosa, intanto Tony si era messo a controllare il sistema di sicurezza della casa. "Sai cosa? Potremmo fare una cerimonia privata qui a casa..." Propose Steve mentre chiudeva il libro e prendeva alcune riviste che aveva nel comodino. Tony si inginocchiò sul letto appoggiando il peso del tronco sui talloni "Carina come idea..." Rifletté prima di avvinghiarsi a koala su Steven. "Guarda, ho guardato alcune riviste che mi ha dato Pepper..." Tony se ne stava lì a guardare Rogers mentre sfogliava le pagine e gli indicava i vari stili per la location. Tony lo ascoltava silenzioso, gli piaceva sentire la voce del suo amato. "Che ne dici?" Concluse Steve guardando l'altro dolcemente. "Direi che va benissimo, ci aggiungeremo un tocco di Stark Industries da qualche parte...e, aspetta, dov'è l'arco coi fiori?!" Chiese squadrando i vari progetti di Steve. "Non credo sia nel tuo stile..." Rispose Capitan America alzando una spalla in tono di insicurezza. "Ah no! Io voglio l'arco Steve! Tu l'avevi messo, e tu l'avrai. O io non sono Tony Stark!" Disse l'uomo con tono convinto più che mai. Il biondo rise e annuì "Grazie". "Hey, io ti amo. Hai capito?" Tony iniziò a dire girando la testa di Steve verso la sua appoggiando una mano sulla guancia dell'altro "Ti amo più di quanto io abbia mai amato qualcuno...". Il soldato annuì sorridendo e baciò il suo amato. Fu un bacio lento, dolce, pieno d'amore.
I due rimasero un momento fermi a fissarsi negli occhi finché Jarvis non ruppe l'atmosfera "Capitano Rogers, il direttore Coulson la sta chiamando". Steve si alzò in fretta e andò a rispondere, intanto l'altro se ne stava sul letto a guardare le riviste di matrimoni e a sorridere di pura gioia per quello che la sua vita stava finalmente diventando.
"Devo andare" disse Rogers mettendosi in fretta l'uniforme. "Ma sono le dieci di sera..." Stava iniziando a dire Stark mentre guardava l'altro dal letto. "Una sparatoria. Nel Queens. Dicono sia coinvolto un supereroe e che dei potenziati lo vogliano catturare, hanno bisogno di me". Capitan America uscì in fretta, ma non se ne andò prima di rientrare e baciare intensamente l'altro "fai il bravo a casa". Tony sorrise, "E tu là fuori" rispose.
Steve e lo shield arrivarono in fretta nel Queens, c'era stata una sparatoria. Un uomo era morto. Capitan America vide il super eroe a terra, era giovane, forse era addirittura liceale. Steve gli si avvicinò in fretta e vide che era svenuto. Lo prese tra le braccia e lo mise sull'elicottero dello Shield "Portatelo subito da un medico!" Urlò per farsi sentire nel rumore delle pale dell'elicottero. Il soldato si volse e vide un uomo con quattro bracci meccanici agganciati alla schiena. "Captain America! Ammirevole...il moccioso ragno viene ferito e chiamano subito la cavalleria!". Rogers non perse la testa e riuscì a tagliare una delle braccia meccaniche del nemico. Con un salto raggiunse l'uomo, che però lo prese e lo tirò contro un edifico. Steve sentì un dolore lancinante alla schiena, le pareti avevano fermato il suo volo, ma bruscamente. Saltò da lì contro il nemico e gli tirò un pugno in piena faccia. Ce l'aveva fatta! Ma poi Octopus lo prese per la gola. Steve faticava a respirare. "Allora, soldatino...ho sentito molte cose su di te...la galera, l'incontro con Loki...e Stark? Come sta il genio che ha sbancato meNTRE IO MARCIVO IN PRIGIONE!" Urlò le ultime parole mentre scaraventava il biondo a terra facendogli fare un grosso tonfo. Dei rantoli uscirono dalla bocca di Steve mentre si alzava. "lui, lui sta bene" il soldato gli tirò lo scudo in faccia di sorpresa e lo fece svenire dal forte urto.
Era finita. Steve aveva sconfitto l'ennesimo malvivente. Si mise a sedere e aspettò che lo shield portasse via octopus. Non appena fu libero il campo il soldato si mosse verso la base medica dello shield, dove stava il ragazzo.
"Capitan America..." Sussurrò il giovane mentre guardava il soldato entrare nella stanza d'ospedale. "Hey, come ti chiami?" Chiese Rogers guardando il ragazzo, indossava ancora la maschera. "Sono Spiderman!" "Del Queens vero?". Il ragazzo annuì semplicemente. "Io sono di Brooklyn. Steve Rogers" disse l'uomo offrendo la mano per stringere quella del suo interlocutore. Il ragazzo la prese e la strinse forte "È bello rivederla dopo l'allenamento allo shield...potremo allenarci ancora con lei?!" Chiese il giovane mentre guardava Steve da sotto la maschera. Steve annuì sorridendo: "Certo, hai del potenziale sotto quella tuta, potresti esserci utile". Spiderman sorrise di nuovo e tese la mano a Steve. "Ce la siamo già stretti, ricordi?", "Sì, ma ora devo scappare, oppure mi toglieranno la maschera e si scoprirà chi sono...sa, tutte le faccende di proteggere i miei cari...la zia...". Steve sorrise di nuovo e fermò un attimo ancora il giovane "Tieni...", disse dando a Spiderman il biglietto da visita delle Stark Industries "...Vieni a trovarci un giorno". Il ragazzo annuì contento e se ne andò dalla finestra.
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Ne è valsa la pena?
Fanfiction"Ti amo, Steven Grant Rogers" "Ti amo, Anthony Edward Stark".