21.Steve non è affatto una donna

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"Steeeve?" Tony stava entrando nel grande salotto e guardava in giro per trovare il suo futuro consorte. "Steve dai stavo scherzando forza...". Steve era in cucina a preparare la cena. Tony si appoggiò a uno dei banconi da cucina "Hey...". Il soldato lo guardò di sbieco: "Strano, gli uomini aspettano le loro mogli nell'altra stanza di solito". Tony fece cadere la testa nelle spalle "okay. Era una pessima caduta di stile...ma lo sai come sono fatto-" "Non usare il tuo pessimo carattere come scusa Tony". Il sangue si gelò in corpo a Stark. Maledizione Steve sapeva come farlo sentire male anche per le cose minime. "Vai in sala che è pronto", disse Rogers accennando all'altra stanza con la testa. Tony prese le posate e i bicchieri ma venne interrotto da Steve: "Ho già apparecchiato io". Tony alzò lo sguardo, lasciò tutto al suo posto e si andò a sedere.

Mentre mangiavano regnava il silenzio più totale finché non lo ruppe Tony: "Steve lo so che sei arrabbiato, ma almeno parlami io--". Venne interrotto dalle labbra di Steve che, passionalmente, si erano incollate alle sue. Il torace di Steve piegato sul tavolo, le sue mani strinsero la camicia di Tony e lo tirarono verso il biondo. I suoi muscoli in tensione, le stoviglie che erano sul tavolo ora erano tutte sul pavimento provocando molto rumore. Tony aveva gli occhi sbarrati in un primo momento, finché non lasciò passare la lingua di Steve nella sua bocca e si lasciò andare al piacere del momento. Si staccarono per riprendere fiato: "Ora ti mostro chi è l'uomo di casa..." Sibilò Steve all'orecchio di Tony prima di prenderlo di peso e portarlo sul divano.

Lo gettò letteralmente sul divano e si tolse la camicia, Tony fece lo stesso con la sua. "Ora, da bravo, capirai il significato della frase 'dopo ti faccio vedere chi è la donna di casa'". Il tono di Steve era spaventevolmente dominatore, ma allo stesso modo sensuale alle orecchie di Tony, tanto che si sentiva già caldo ed eccitato e il semplice parlare di Steve lo faceva gemere.

Tony annuì e si agitò sul divano. Steve gli prese entrambi i polsi e li bloccò sul divano con una mano, mentre l'altra tracciava ogni singola linea del corpo di Tony. Si mise in ginocchio in mezzo alle gambe del genio, il quale era visibilmente eccitato. "Siamo emozionati vedo" disse Steve con un ghigno malizioso che non aiutava la situazione di Stark. "Steve ti prego...", sussurrò Tony impaziente, "...toglimeli di dosso...". Steven sorrise di più e slacciò piano i pantaloni dell'amato con una mano sola. Li spinse giù insieme al suo intimo e lo squadrò da capo a piedi "Maledizione Tony..." Sospirò il biondo tracciando le curve dei fianchi di Tony con baci appassionati.

Una buona ora dopo Tony giaceva addormentato sul divano mentre Steve si faceva una doccia veloce.

L'acqua fredda gli ricordava la prigione, quella troppo calda il calore della battaglia contro Tony. Preferiva di gran lunga la prima. Uscito dalla doccia si asciugò i capelli velocemente e si mise un asciugamano attorno alla vita per tornare in salotto.

Stava passando accanto al divano quando sentì una mano afferrarlo per il braccio e tirarlo giù con forza. Le labbra di Tony erano ancora umide e morbide. Era bellissimo.

"Ciao Adone. Cosa fai mezzo nudo alle quattro del mattino?" Steve sorrise: "Faccio il presepe...non vedi?" "Mh, ti si addice la parte di Gesù bambino", ridacchiò Tony alzandosi dal divano e andando verso la cucina. "potrei essere il diavoletto che va a rapire il bambinello..." Aggiunse ridacchiando, "Non è mai successo Tony..." Rispose il biondo sospirando, "...Perché non l'asino?". Stark fece la linguaccia all'amato: "E allora perché non fai Maria, Steve? Quegli occhi così chiari...e ammettiamolo, quei pettorali che ti ritrovi non sono nulla se non un paio-" Steve lo fulminò con lo sguardo, inghiottì,"...e poi io potrei essere Dio". Steve rise: "Oggi andiamo in chiesa mh? Devi redimerti-" "Non vado in chiesa da-", qui Tony si interruppe.

Non andava in chiesa da quel giorno...da quando i suoi genitori erano morti in quell'incidente...da quando tutto gli era crollato addosso inesorabilmente. Perché credere in un Dio che permette ciò?! Che lascia che una brava donna muoia così...in modo così-così-

"-Stupido!" Gli occhi iniziarono a lacrimare quando sibilò quella parola. Steve lo guardò, non capì cosa gli frullasse esattamente nella testa, ma capì che non stava bene...

Lo abbracciò stretto.   

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