"Signore, un ragazzo con uno strano costume è alla porta dei laboratori" Jarvis pronunciò nel suo perfetto accento inglese mentre Tony lavorava all'ennesima ammaccatura sui parastinchi di Steve: "Deve essere l'amico di cui mi ha parlato Steve...fallo entrare". Spiderman entrò lentamente nei laboratori Stark e si guardava intorno stupito "Wooow..." Sussurrò col naso per aria.
"Bello vero?" Disse Iron Man in persona mentre si puliva le mani con uno straccio. Il ragazzo sobbalzò dallo stupore e corse verso l'uomo "Signor Stark! Che onore incontrarla, è una tale fortuna per me essere qui e io-" "Come ti chiami ragazzo? Il tuo vero nome" Tony chiese leggermente sospettoso visto che la sua dolce metà non aveva fatto gli onori di casa venendo a conoscenza almeno del nome del loro ospite. "Ehm...Io ecco non vorrei che...", "Peter Parker". Tony disse sorridendo e guardando il monitor del suo computer, "Jarvis ha i suoi trucchetti per scoprire l'identità delle persone...". Peter annuì e inghiottì sonoramente: Era particolarmente nervoso. "Tranquillo, non lo dirò neanche a Steve!" Tony lo rassicurò e gli fece l'occhiolino, "Vieni".
I due fecero il tour di tutte le stark industries. Tony adorava parlare di tecnologia e avere davanti un ragazzo così giovane e così appassionato lo ringiovaniva, tanto che spiegò tutti i suoi progetti più favolosi.
"...Esatto! E con questo strumento ho inventato un nuovo elemento..."
"Buongiorno!" Peter sentì la voce di Steve in fondo al corridoio e i suoi passi che si stavano avvicinando. "Ed ecco l'unica invenzione non mia presente in questa torre. Sicuramente non al pari delle altre" disse Tony sorridendo mentre guardava il capitano che si avvicinava. Il soldato era vestito come al solito: Una maglietta bianca (troppo aderente) e dei pantaloni lunghi marroni.
"Almeno io non dimentico i file per fury a casa..." Rispose, lasciando dei fogli sulla scrivania di Tony. "Ce li ho tutti sul drive nonnetto", disse l'altro con fare di sfida. Steve allora gli baciò la guancia: "Volevo solo dare un'occhiata in giro", al che Stark sorrise e guardò Peter Parker che si guardava in giro per evitare quel momento imbarazzante. Steve lo guardò a sua volta: "Oh ciao Spiderman! Ti piace qui?", "Moltissimo capitano...è-è un onore..." "Lo so, lo so...", gli disse il soldato sorridendo gentilmente. "Senti Steve perché non fai la brava donna di casa e ci porti due limonate mh? Gli uomini qui parlano di lavoro...", disse Tony per stuzzicare l'amato oltre il limite. Steve sorrise falsamente e disse piano tra i denti "Dopo vediamo chi è la donna di casa...", poi si rivolse a Peter "Ciao! Ci vediamo presto allora!" E se ne andò.
Tony lo squadrò mentre andava via, forse avrebbe fatto meglio a starsene zitto, non poteva giustificare ancora il suo zoppicare con una biciclettata andata male...
I due passarono il pomeriggio a discutere sui migliori investimenti di tecnologia e sulle ultime avanguardie finché il sole non iniziò a tramontare e Peter andò a casa: "Arrivederci signor Stark!", "puoi contarci ragazzo!", Tony salì sull'ascensore.
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Ne è valsa la pena?
Fiksi Penggemar"Ti amo, Steven Grant Rogers" "Ti amo, Anthony Edward Stark".