10.Andiamo avanti

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"Maledizione Steve puzzi. Perché non ti sei lavato ieri- Steve?!" Stark schizzò in piedi dal letto. La sera prima erano tornati dal carcere ed erano andati subito a dormire. Tony corse giù per le scale agitatissimo. Quando Steve era andato via in missione era successo un macello,voleva evitare la cosa. Si guardò intorno e sentì dei rumori nel suo laboratorio "Steve!" Tony corse giù e vide Steve che faceva flessioni ed esercizi ginnici in una parte del laboratorio in cui non c'erano attrezzi o tavoli di sorta. "Che succede?" Chiese Rogers alzandosi e asciugandosi leggermente la fronte. "Niente...volevo..." "Sto bene Tony. Tranquillo" chiuse corto Capitan America. Tony lo guardò serio "Stevie..." Il soldato non si volse: Sapeva che Tony aveva capito il suo stato d'animo e allora lasciò che l'altro lo interpellasse. "Steven...cosa è successo là dentro?".

Non passò un secondo che Steve scoppiò. La stanchezza di due mesi esplose in una frazione di secondo. Iniziò a singhiozzare e le lacrime gli rigavano il viso.

"Merda. Mi insultavano Tony. Io non volevo rispondergli, ma loro continuavano. Ho fatto un mese a difendere dei tizi mentre mi insultavano per essere Capitan America. E-E poi..." Qui pianse più intensamente e Tony lo strinse a sé accarezzandogli i capelli. "...Mi davano della prostituta e della checca. Anthony- io- io non volevo fare male a nessuno..." Tony si stava arrabbiando con quelli che avevano preso di mira il suo prezioso Steve. Strinse ancora di più il capitano e chiuse gli occhi.

"Merda. Poi quegli incubi...li-li vedo Tony...tutti. Io gli ho fatto del male Tony!" Steve era spaventato. Si stava agitando al ricordo di quello che aveva fatto. Strinse forte Stark nascondendo il viso nel petto dell'altro. "Non è colpa tua Steven..." Sussurrò Stark tenendo Rogers dov'era.

"Io-Io gli ho fatto del male..." Continuava a ripetere il capitano nelle lacrime.

Era una scena patetica: Il grande soldato Steven Grant Rogers era piegato tra le braccia di Anthony Edward Stark che lo stringeva come una madre col suo bambino. "Sei stanco Steve...riposati" consigliò Stark mentre allontanava leggermente l'altro per guardarlo in faccia. Rogers scosse la testa tirando su col naso. "Perché no?" "ogni volta che mi addormento tornano...tornano gl'incubi" Steve si strinse ancora nell'abbraccio di Anthony e piangeva.

Stark non sapeva che fare. Ora che era riuscito a sistemarsi con gli avengers doveva occuparsi della cosa che fino a quel momento l'aveva sostenuto.

"Steven...vuoi parlarne?"

Quella era la prima volta che Tony si proponeva per svolgere il compito da terapeuta per una persona, ma per Steve avrebbe fatto questo ed altro.

"Dai siediti..." Stark disse sedendosi a sua volta sul divano. Steve si sdraiò mettendo la propria testa sul grembo di Tony. Stark prese con una mano quella di Steve e aspettò che il capitano se la sentisse di parlare.

"Ho passato due giorni nel castello di Sokovia a perlustrare la zona...stavo finendo, ma ad un certo punto è arrivato Loki...

Abbiamo combattuto per un po' ma poi è riuscito a estrarre lo scettro e mi ha ipnotizzato..."

Steve continuava a singhiozzare, Tony prese dei fazzoletti e glieli diede mentre tornava al suo posto con le gambe sotto la testa di Steve.

"...e poi- e poi ho iniziato a impazzire Tony...mi diceva di distruggere quel popolo...non so neanche perché mi dicesse di farlo, ma io agivo. Ero il soldatino ai suoi ordini..." Steve si fermò un attimo e riprese fiato. Anthony gli accarezzava i capelli dolcemente mentre lo ascoltava. "...ho ancora in testa le facce di quei bambini...quelle madri. Oddio Tony-" Steve scoppiò di nuovo in lacrime e si tirò su a sedere stringendo le ginocchia verso il suo petto. "Steve..." Tony mise una mano sulla spalla dell'altro e strinse leggermente "Vuoi...vuoi qualcosa?" Rogers si volse e annuì con una faccia affranta "Dammi il tuo whisky". Steve non aveva bisogno di whisky, non avrebbe mai potuto ubriacarsi, ma voleva almeno far finta quella volta.

"...e poi...poi sei arrivato tu. E mi diceva di ucciderti, che tu eri il mio unico nemico e che dovevo eliminarti e..." Steve smise di parlare bruscamente. Era difficile ricordare tutte quelle cose. Tony gli si avvicinò con due bicchieri e la bottiglia, si versò un bicchiere e diede la bottiglia a Steve. Capitan America la prese e bevve un lungo sorso. Tony era stupefatto da quanto avesse bevuto e quanto velocemente. "...E poi tu mi hai tramortito e mi sono ripreso. Grazie" Steve sorrise a Tony e bevve ancora. Tony era sinceramente toccato dalla visione di quell'uomo così affranto.

Si alzò in piedi e si mise davanti a Steve, il quale alzò lo sguardo e si ritrovò le mani dell'altro attorno al viso che lo premevano contro la pancia di Anthony. Steve chiuse gli occhi e abbracciò le gambe di Tony.

"È finita...è finita" sussurrò Stark tirando sul col naso tristemente, "Ora sei a casa...devi essere forte e andare avanti". Steve strinse l'abbraccio: "Come Tony?"

Stark guardò davanti a sé con la bocca aperta alla ricerca di una risposta. "Come?!" Chiese di nuovo Steve alzando leggermente la voce e guardando verso l'alto.

"Insieme". 

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