Cap. 20

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*Silvia's pow*

Guardo Ame uscire dalla porta, poi torno verso la mia stanza.
Ho fatto la mia prima sega. Non me ne vergogno: compio sedici an- UN ATTIMO. CHE GIORNO È OGGI?
Corro in camera e sblocco il telefono. 19 novembre. Ottimo. Ho passato il mio compleanno in coma. Che beeeeeello.
Altre notifiche di Instagram. Sempre di quella page. Alzo gli occhi al cielo. Sono già stufa e l'ho scoperto da un giorno solo.
Mi siedo sul letto a gambe incrociate guardando Luca, continuando a pensare.
Insomma. Ho sedici anni, e l'ho fatta al ragazzo che amo. Non me ne pento per niente. Inizialmente stavo per lasciarlo andare da solo, in piena erezione. Poi però ho pensato che mio fratello l'avrebbe potuto vedere, quindi l'ho accompagnato in bagno. Ma poi ho pensato che avesse bisogno di aiuto, e gliel'ho fatta io.
NO OK.
Fin dal momento in cui ho visto che ce l'aveva eretto ho voluto risorvegli quel problema. Avevo paura di sbagliare... Ma non è poi così difficile, in fondo. Basta prenderci la mano.
Sorrido pensando a quanto era preoccupato quando mi ha chiesto se fosse stato il primo ad avere la mia mano sul membro. Ma io non ero schifata per un semplice motivo: ho voluto farlo io, sapevo che mi sarei sporcata... E poi è roba sua, non mi fa schifo.
Mi sdraio sul letto.
Apro Instagram:
In sette foto la page "odiamolavalente" mi ha taggata.
In altre mi ha menzionata.
Tanti commenti pieni di insulti.
Che schifo.
È una nuova page aperta da due persone che mi odiano. Ho giá capito chi sono visto che, molto poco furbamente, si firmano "Camper" e "Brazo".
Probabilmente, da idioti, si erano scordati che li avevo sentiti quando si chiamavano coi soprannomi.
Fatto sta che postano foto in cui mi deridono, mi prendono in giro e altre cavolate. Però è stancante. Il bello è che stanno aumentando di seguaci, perchè mi mettono in cattiva luce.
Decido di mandare un Direct a Andrea.

Perchè avete fatto quella page? Cosa vi ho fatto di male?

La risposta non tarda ad arrivare

Uhh. Vedo che hai capito in fretta. Beh non che fosse difficile...
Tu esisti. Ecco cosa ci ha portati ad aprire quella pagina. Il giorno in cui la smetterai di fare la brava ragazza e capirai come vivere, forse la chiuderemo. Quando ti stuferai scrivimi. Con odio, Ciao.

Vorrei essere cinica e cattiva come lui. Ma sono troppo buona. Sempre. Forse dovrei- NO.
Mi farebbero diventare come loro, e non voglio.
Blocco il telefono e riprendo a leggere. Quanto vorrei vivere in quel mondo. Sono stufa di questa normalitá, sono stufa di questo mondo. Io voglio cacciare i demoni. Voglio farmi le rune sul corpo. Voglio diventare invisibile agli occhi dei mondani. Voglio girare con le armi nascoste ovunque. Con le spade angeliche. Se potessi vorrei anche Jace Wayland come fidanzato... Ma ho Ame e me lo faccio bastare. Perchè comunque, anche se le cose brutte di 'sto mondo sono tante, a volte le cose belle accadono. E Ame è uno di esse.

Dopo un bel po' di pagine, chiudo il libro e guardo l'orario: 19:00.
Ormai è ora di cena.
Infatti, dopo qualche partita a un giochino stupido che ho nel cellulare, arrivano un infermiere e un infermiera molto carini a portarmi la cena.
Scopro che sono anche simpatici. Restano anche a farmi compagnia mentre mangio. Pastina in brodo, una bistecchina e del purè. Per quanto possano non essere buonissimi, non sono male. In più con la loro compagnia.
《Allora... oltre ai tuoi amici e fratello e cugino che sono venuti, quel moretto con i tatuaggi... è il tuo ragazzo?》mi chiede l'infermiera, che si chiama Alessia.
《Ehm... sì.》rispondo arrossendo.
《E va benissimo. Però evitate di fare certe cose. 》mi dice malizioso il ragazzo, Francesco.
《Cos. Voi sapete di...?》 annuiscono contemporaneamente.
《Ma come avete fatto?》chiedo.
《Diciamo che stavamo passando davanti al bagno, e diciamo anche che non sapete gemere a bassa voce.》mi risponde Francesco ridacchiando.
Io mollo la forchetta, restando a bocca aperta, e mi copro la faccia con le mani.
《Oddio che imbarazzo.》dico.
《Sta tranquilla. Resterá un segreto chiuso tra queste quattro pareti.》mi dice Alessia.
Suona la sveglia dell'orologio di Alessia.
《France', è ora.》dice al ragazzo.
《UH! Dobbiamo portarti a fare una visita di quelle solite. Sai... uno dei soliti controlli.》fa Francesco.
《Ma non possiamo farla qui?》
《No mi dispiace.》mi risponde rapida Alessia.
《Vieni con noooooooi》fanno insieme prendendomi le mani e tirandomi giù dal letto.
《Uffa non c'ho vogliaaaa》 cammino molto svogliatamente con loro che mi tirano.
《Daiii. Se fingi di essere almeno un po' felice, dopo giochiamo a Fifa 16 alla Play. Ok?》prova Francesco.
Mi si illuminano gli occhi a sentire "Fifa 16"
《LA FUT DRAFT?》chiedo speranzosa.
《Eh si eh!》risponde entusiasta. Adora Fifa 16, anche se l'ho scoperto da poco.
《ANDIAMO A FARE IL CONTROLLO YEY!》li prendo a braccetto e percorro il corridoio. A un certo punto mi vedo costretta a fermarmi. Dove devo andare?
《Rega'? Da che parte?》
《Di qua》
Alessia ci tira. Sembriamo tre idioti a braccetto... E forse lo siamo. Evabbe. Anche se loro hanno tipo trenta anni, non si è mai troppo grandi per essere bambini.

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