Dovevo ammetterlo, in quel momento quel vortice mi incuteva tanta paura, non potevo crederci, in una giornata erano successe troppe cose, ed ero molto confusa. Tenni stretta May fra le mie braccia, presi tutto il coraggio che avevo, chiusi gli occhi e mi buttai dentro prendendo la rincorsa. Una volta dentro incominciai a sentire brividi e freddo, poi mi decisi ad aprire gli occhi e vidi la zona di transito del portale, era completamente illuminata di oro, si potevano vedere molti filamenti bianchi che si muovevano e si intrecciavano fra di loro. Sotto ai miei piedi potevo vedere la destinazione, intravedevo già il pavimento di quarzo e Axel, per poi rendermi conto che da un momento all'altro mi sarei schiantata addosso a lui.
<< Spostati! >>
Gridai invano inconsapevole del fatto che non mi poteva sentire. E così dopo un secondo lo schiacciai col mio peso e con quello di May, facendolo ritrovare a terra in posizione supina. Intando guardai il posto intorno a me, era una sorta di santuario molto grande, era composto da una sala molto grande con al centro una fontana e qualche sedile intorno, era molto presente l'architettura greca, infatti c'erano molte colonne dorate ai lati. Davanti a me era situata una porta con una cornice esotica, e dietro di me alcuni scalini.
<< La mia schiena! Possibile che tu mi porti solo sfiga?! >>
Mi alzai velocemente lasciandolo lì.
<< Te lo meriti dopo avermi trattato male per la storia della macchina. >>
Dopo un paio di secondi iniziò a trascinarsi verso una delle colonne per poi appoggiarsi lì con la schiena.
<< Senti, non nominarla nemmeno. L'hai completamente distrutta! >>
Effettivamente mi sentivo colpa, ma ero troppo testarda per dargli ragione. Gli stavo rispondendo, ma appena feci per aspirare l'aria una mano da uomo mi tappò dolcemente la bocca.
<< Basta litigare. Axel, ti credevo più maturo di così, hai diciannove anni. >>
Ero come paralizzata, per la prima volta qualcuno mi aveva colta di sorpresa e indifesa. Spinsi la figura dietro di me e me lo scrollai di dosso, per poi osservarlo in viso. Sembrava un uomo sui cinquant'anni molto alto rispetto a noi, aveva un taglio di capelli asimmetrici e corti di colore biondo-brizzolato, la sua pelle era chiara e aveva la barba completamente rasata, si potevano vedere ancora i puntini. I suoi occhi erano piccoli e verdi scuro, mentre il naso aveva la punta all'insù, e inoltre aveva un fisico bestiale nonostante l'età.
<< Axel, sono tue amiche queste? >>
Axel mi guardò male, come per dirmi di sparire.
<< Sai, questa ragazza mi ha aiutato col polpaccio, uno di quei mostri mi ha conciato male. >>
Poi l'uomo si avvicinò di più ad Axel e lo sollevò senza nessuna difficoltà tenendolo in braccio. Cioè, sapeva anche portarsi dietro un ragazzo alto sul metro e novanta nonostante l'età? Inutile dire che mi stupì molto.
<< Oh cielo Axel... perchè ti metti sempre nei guai? Un attimo penso a lui, intanto tu cerca un posto comodo per voi, vi raggiungo subito. A proposito... come hai detto di chiamarti? >>
Risposi velocemente tentando di togliermelo di dosso, e dopo avergli detto il mio nome sparì entrando nella porta. Io intanto mi incamminai verso uno dei tanti sedili, quello che si trovava di fronte alla fontana. Posizionai May in questo e mi lanciai nel posto vicino a me, ancora lei non dava segno di miglioramento.
<< Hey May, non è strano? Un giorno fa nemmeno ci conoscevamo, ed ora siamo qui... non so nemmeno io cosa sta accadendo, ma mi chiedo se tutto questo non sia un sogno. >>
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The Frozen Tear.
FantastikMiliardi di anni fa il mondo era governato da sette dei, ciascuno di essi poteva controllare un elemento, ma in seguito a una guerra scaturita dall'uccisione della dea Maya il piú potente fra di loro fu costretto a eliminarli tutti. Secoli dopo ques...