VICTOR
Non potevo credere di averla di nuovo davanti agli occhi.
Guardare la curva sinuosa delle sue spalle, scendere lungo braccia dorate perfettamente sode e slanciate. Fissare il suo seno che tantissime volte avevo accarezzato e baciato. Perdermi tra le pieghe degli short, ricordando quante volte le avevo sfilato gli indumenti quando era la mia ragazza. E anche all'inizio, quando rifiutava ancora di accettare che le avessi fatto perdere la testa come lei aveva fatto con me.
« Mi sei mancato Vic » mi disse con un sorriso ipnotico che passò per la bocca e attraversò anche gli occhi. Nell'ultimo anno che eravamo stati assieme quella luce era sparita da entrambi.
« Che...cosa, cioè come mai sei qui? » balbettai come uno stupido. Lei mi faceva sempre quest'effetto.
« Avevo bisogno di ritornare. Ogni tanto serve per capire tante cose » mi rispose Nicole con una velata malinconia.
Forse non avrei dovuto stupirmi. Già l'anno prima era venuta a far visita a suo fratello con la scusa di dover "riflettere", e in quel periodo mi aveva di nuovo sconvolto l'esistenza.
L'avevo odiata così tanto quando era fuggita via da me. E l'avevo continuata ad amare nonostante questo.
« Sai com'è Nic » aggiunse Séb alle sue parole, riportandomi al presente. Era difficile con le mille emozioni che erano risalite prepotentemente a galla.
« Sì. So benissimo com'è fatta » dissi a denti stretti.
« Ma tu? Cosa hai fatto? Sei diventato così magro! » esclamò la mia ex sfiorandomi un braccio. Mi scansai dal suo tocco come se fosse fuoco.
« Non ho fatto niente. Ho solo deciso che essere "pompato" non mi serviva proprio a niente » replicai acido.
Quando ci eravamo messi assieme, il mio fisico era quello di un diciottenne che non aveva mai fatto sport, se non qualche partitella a Tennis sporadicamente; quindi ero magro, molto magro. E quella cosa Nicole non la poté mai sopportare. Così, per far sì che non si scocciasse mai di me, avevo deciso di iscrivermi in palestra e diventare ciò che lei desiderava. Ottenni ottimi risultati, ma quando successe, io e Nicole ci mollammo. Da allora avevo smesso di praticare qualsiasi attività che non fosse telecomando e divano.
« Stavi bene prima...» commentò, lasciando però la frase in sospeso, notando — evidentemente — il mio sguardo assassino.
Sébatien tossì per cercare di smorzare quella situazione alquanto imbarazzante.
« Allora non mi hai detto perché dovrei ospitarti » mi chiese con un sorriso incoraggiante.
« Quando te ne vai? » domandai con durezza a Nicole, ignorando completamente il mio amico.
La ragazza parve finalmente punta sul vivo.
« Non lo so. La cosa ti disturba? » rispose piccata.
« Ovviamente » replicai glaciale. Poi la mano di Sèb mi trascinò verso la cucina.
« Vic dai, calmati » sussurrò.
« Calmo un ca...»
« Se ne andrà presto, vedrai! Fa sempre così. Non resta mai più di qualche settimana » mi interruppe il mio amico.
Sbuffai.
« Allora, raccontami » ammiccò sorridendo. Quando lo fece, i suoi occhietti azzurro-grigi si ridussero ancora di più. Sèbatian aveva corti capelli castano chiaro, una carnagione olivastra, e occhi talmente piccoli, che quando rideva o era allegro, gli si riducevano a due fessure.
Sospirai rassegnato.
« Ti ricordi che ti dissi della mia madre biologica? » cominciai, e lui annuì curioso.
« È tornata all'attacco! ».•• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• ••
ADÈLE
« No Maureen, tu non puoi capire!! » sbottai furiosa. La mia migliore amica mi fissava incuriosita mentre sorseggiava un milkshake.
Dopo che l'imbecille vestito di pelle aveva fatto la sua bella scenetta infantile e ridicola, mi ero alzata come una furia ed ero scattata in camera mia a prepararmi come si deve. Avevo indossato un vestitino floreale, lungo fin sotto al ginocchio, ed ero uscita di corsa, senza che nessuno potesse fermarmi. Avevo inviato un messaggio su Whatapp a Maureen e le avevo chiesto di vederci urgentemente. E lei, da brava amica, era accorsa subito.
« No, aspetta. Cosa non posso capire? » disse con le guance grosse, ricolme della bevanda rosa che stava ingurgitando.
« Della disgrazia! E non sto esagerando! » aggiunsi prima che lei potesse affermare una sciocchezza simile.
« La disgrazia sarebbe un bel fusto che viene a vivere in casa con te, o il lavoro alla pasticceria? ».
A volte odiavo Maureen.
« ENTRAMBI! » gridai esasperata.
La mia amica saltò dalla sedia come se l'avessi schiaffeggiata, sputacchiando il suo milkshake su metà del tavolino.
« Ehi! Qui ci vuole una tisana, altro che caffè! » disse indicando la tazza che avevo appena sbattuto sul ripiano di legno traballante.
« Taci! » controbattei facendo un breve gesto con la mano che liquidava la questione drink.
« Okay, allora. Siamo serie. Questo tuo...fratellastro...oddio mi fa troppo strano dirlo » borbottò la mia migliore amica scuotendo la testa.
« Pensa a me » mormorai infastidita dalla sua nonchalance.
« Dicevo, questo "ragazzo" almeno, é bono? ».
Spalancai gli occhi, e per poco del fumo nero non mi uscì dai capelli.
« Scherzi, vero? » sibilai paonazza.
« Ehi, non é un reato chiedere! » le mani delicate di Maureen si alzarono davanti al suo viso ovale e candido. I suoi lisci capelli biondi, lunghi fino alle spalle, ondeggiarono lievemente nella brezza del pomeriggio e i suoi occhietti celesti innocenti, mi fecero capire che non era il momento di prendermela con lei. In fondo Maureen era sempre stata così: schietta e pratica. Ma era anche tremendamente dolce quando voleva. Il problema era che non lo voleva quasi mai. La sua personalità sincera troneggiava sulle altre sue caratteristiche, ed ecco perché rispetto a Jeanne e Martine, la preferivo come confidente. Se c'era qualcuno che potesse dirmi in faccia quanto fossi stupida, quella era Maureen. Lei me l'avrebbe detto senza remore.
« Senti...» iniziai tentando di calmarmi « Non dirò che è brutto solo perché lo odio. Oggettivamente é un bel ragazzo, okay? » conclusi sentendomi un po' idiota ad averlo ammesso, soprattutto perché non volevo che la mia amica saltasse a conclusioni affrettate. Ma anche evitare l'argomento sarebbe sembrato strano, ed io non avevo nulla da nascondere. Era bello e allora? Era anche altrettanto ignobile e odioso.
« Quindi é bono. Hai un ragazzo bono che passerà tutta l'estate a casa tua » concluse Moureen dando un'ultima sorsata al suo milkshake.
Annuii mio malgrado.
La mia migliore amica batté le mani entusiasta, poi se le strofinò una contro l'altra.
« Splendido, no? » esclamò la sua boccuccia carnosa dipinta rossa cremisi, e molto simile alla mia. Quando ancora ero bionda, spesso la gente ci scambiava per sorelle.
« Reen, forse non ti rendi conto! » ripetei stringendo forte il tavolo, aggrappandomi con le mani con tutto l'ardore possibile.
« É mio fratello bastardo! ». Probabilmente alzai un po' troppo la voce, perché delle persone ad un tavolino non lontano da noi, si girarono nella nostra direzione con sguardi perplessi.
« Senti, non é mica Jon Snow[1]» replicò Maureen sbuffando « Lui ci ha messo ben sei stagione, e 3.000 minuti per scoprire chi erano i suoi veri genitori! Questo Victor ha sempre saputo di chi era figlio, quindi non é mica un bastardo! » concluse con semplicità.
La sua analisi di Game of Thrones[2] mi lasciò così interdetta che rimasi a fissarla come un'ebete per quasi un minuto buono.
« Ehi? Ci sei? Non mi dire che ti ho spoilerato qualcosa » la mano di Maureen si sollevò davanti al mio viso. La mosse in modo da riuscire a capire perché mi fossi ammutolita così di colpo.
« Adèle? »
« Tu sei malata » dissi piano scuotendo la testa « Ti devono davvero internare ».
« Oh, ma dai! » la mia migliore amica si rilassò, intuendo che mi ero ripresa del tutto dalla sua "filosofica" spiegazione sui "bastardi".
« Comunque voglio conoscerlo! » esclamò alzandosi all'improvviso. I piedi della sedia strusciarono rumorosamente sull'acciottolato, e di nuovo metà delle persone sedute al bar, si voltò verso di noi.
« Maureen? »
« Chiediamo il conto e andiamocene! Devo venire a casa tua che mi servono gli appunti di letteratura! » disse pratica, alzando un braccio in direzione di uno dei camerieri.
« D'accordo » sospirai, afferrando la mia borsetta verde e prendendo una banconota dal borsellino.
La poggiai sul piattino che il ragazzo ci aveva appena portato, e raggiunsi Maureen che si era già incamminata verso casa.[1] Jon Snow: personaggio della Casata Stark, tratto dall'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore George Martin.
[2] Game of Thrones: serie tv tratta dalla Saga best seller "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" dello scrittore George Martin.•• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• ••
Note:
•Scoperto il quarto, il quinto e il sesto membro del Cast.
Sèbatien é Max Irons!
Nicole è Megan Fox!
Maureen è Dove Cameron!
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Una pasticceria per DUE (SOSPESA)
RomanceTITOLO: Una pasticceria per due RATING: Pg13 Arancione GENERE: Romantico •Questa non è la storia di due ragazzi che prima si odiano e poi di amano. No. È la storia di due ragazzi che si odiano e basta!• Adele ha appena compiuto 20 anni e il suo più...