8.CAPITOLO: 'Fanculo all'imbecille!

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ADÈLE

Okay.
Erano state solo due parole, eppure un brivido abbastanza inquietante mi aveva attraversato l'intero stomaco.
Forse era stata la somiglianza di come le aveva pronunciate, o il tono con cui le aveva dette, oppure l'intera situazione assurda, a rendermi improvvisamente nervosa.
"Non toccarla", aveva sibilato Victor alla testa calda — o più che altro pelata — che mi aveva stretto con quelle sue viscide mani.
Erano state due parole sole a mettermi in allerta e a farmi agitare. Nemmeno quei due psicopatici erano riusciti nel loro intento di provocarmi una sorta di paura.
Soltanto quell'imbecille del mio fratellastro stava per farmi venire una crisi di nervi.
Fortunatamente, l'agente anziano che ci aveva "accompagnati" in centrale, arrivò poco dopo le mie grida — giusto in tempo — prima che Faccia da Tatuaggio spaccasse le costole a Victor.
Uscimmo a testa china dalla cella, e raggiungemmo la sala d'aspetto.
Purtroppo per me, non c'era papà ad attendermi, ma solo mamma.
« Tesoro, mio Dio! Cosa è successo?! » esclamò subito venendomi incontro, e mettendo una mano frenetica tra i miei capelli ancora disordinati, umidi e rossicci.
« Sapessi » risposi ironica lanciando uno sguardo all'imbecille che se la stava vedendo con Mr.Fascino.
« Mi hai lasciato lì alla pasticceria, e sei andata via come una furia. Credevo che...» smisi di ascoltarla. Volevo solo tornare a casa e chiudermi nella mia camera senza vedere più nessuno, almeno per un giorno intero.
La mia stanza...certo!
« Mamma, l'imbecille si è preso la mia camera! » le riferii senza pensarci due volte. Il tono era quello di una bambina viziata, ma ero talmente infuriata da quell'invasione di privacy provocata da quello sconosciuto, che quasi non mi riconoscevo più.
Julie rimase per qualche secondo perplessa, poi scosse la testa con rimprovero.
« Tesoro, dov'é finita l'ospitalità Parigina? » disse secca, avvicinandosi al suo nuovo amante e a suo figlio.
« Victor caro, io e Adèle abbiamo parlato, e ha accettato di concederti la sua camera » disse prima che io potessi anche solo aprire bocca.
L'imbecille si esibì in un sorriso sornione, a trecentosessanta gradi.
Lo odiavo profondamente!
« Adè!! » una voce amica mi distrasse dai miei pensieri omicidi.
« Martine! »
« Scusami! Scusami! Ma non credevo succedesse tutto questo macello! Quando mi avete detto che eravate fratellastri, sono scesa giù per tentare di richiamare gli agenti e dirgli del falso allarme, ma ormai era troppo tardi! Una volante era già partita! E dopo che vi hanno portato via, ho chiamato io la Signora Dubois » mi informò tutto d'un fiato.
« Cara, quante volte ti ho detto di chiamarmi Julie? » la interruppe gentilmente mia madre.
Sospirai, cercando di mantenere ancora una volta la calma.
« È tutto a posto, Martine! » la rassicurai con un mezzo sorriso. Poi mi rivolsi sbrigativa ai due genitori e Victor.
« Ci vediamo » sbottai imbronciata, lanciando un'occhiataccia personale all'imbecille, e prendendo la mia amica per un braccio, trascinandola poi, fuori dalla centrale di polizia.
Essere stata per dieci minuti dietro le sbarre, dava quasi un'altra prospettiva all'aria aperta.
Ispirai a fondo e chiusi gli occhi cercando di fare mente locale di quello che era successo e che mi sarebbe aspettato nei prossimi giorni.
« Ma allora quello è davvero tuo fratello? » fu la prima cosa che mi chiese Martine.
La fulminai con lo sguardo.
« Fratellastro » la corressi sbuffando.
Un'esclamazione di pura ammirazione uscì dalle sue labbra.
« Mica male, però! » commentò.
« Ti ci metti pure tu?! » la rimproverai camminandole di fianco.
« No. Ma devi ammettere...»
« Anche se fosse, io non ammetto un bel niente! Siamo intesi? » alzai un sopracciglio guardandola perentoria.
Martine alzò le mani scuotendo la testa.
« Come vuoi » disse « Ma dovrei ringraziarlo. Per qualche momento mi ha fatto dimenticare persino di Danielle! » scherzò sorridendomi malinconica.
Non riuscii a ricambiare ripensando alla mia povera camera da letto.

Dopo aver ascoltato le solite avventure amorose di Martine, ci eravamo incontrate con sua sorella e Jeanne al centro.
« Allora, ho sentito della fantastica mattinata che hai passato, Adè » mi prese in giro Maureen strizzando l'occhio.
Una piccola venuzza sulla fronte parve pulsare più forte alle sue parole.
« Sì, fantastica é la parola esatta! » replicai sarcastica passeggiando per gli Champs-Élysées.
« Ora sono proprio curiosa di vedere questo bel fusto » l'appoggiò Jeanne.
« Ragazze! Chiariamo una cosa! » dissi fermandomi all'improvviso e piazzandomi di fronte a loro.
« Voi non darete confidenza all'imbecille manco morte, intesi? »
« Wow! Già siamo alla gelosia?! » scherzò Maureen alzando un sopracciglio.
Le diedi un buffetto sulla spalla.
« Sto dicendo sul serio! » mi impuntai « Si è preso la mia stanza, ragazze! Mi ha fatto finire dietro le sbarre e adesso dovrà gestire "Le Bonne Vie" con me. Si sta prendendo tutta la mia vita » replicai melodrammatica « E non permetterò che si prenda pure voi! » conclusi seria.
Quel discorso, ovviamente, mi faceva sembrare un'esaltata in piena regola, ma non mi importava granché in quel momento. Ero troppo incazzata con Victor. Soprattutto dopo il suo comportamento in cella.
Non poteva ignorarmi semplicemente?
Dopo qualche attimo di silenzio, le mie tre amiche scoppiarono in una fragorosa risata.
« Adè! Rilassati! » Jeanne che era sempre stata la più riflessiva del gruppo, mi poggiò entrambe le mani sulle spalle guardandomi divertita.
« A quanto ho capito » cominciò
« dovrai sopportarlo solo per questi due mesi estivi. Quanto può essere difficile? ».
« Volevamo organizzare per Nizza. E devo studiare! Non riuscirò mai a farcela! » mi lamentai, sentendomi però molto ridicola.
« Per Nizza organizziamo comunque, vedrai » mi rispose sicura di sé.
« In fondo adesso hai a chi lasciare la pasticceria, no? » Maureen mi lanciò uno sguardo complice che mi fece sorridere di gusto.
« Giusto! » esclamai riprendendo a camminare « Riuscirò a fare ogni cosa, e 'fanculo all'imbecille! » gridai.
« 'Fanculo all'imbecille! » mi fecero eco le mie amiche. Poi, tutte e quattro, scoppiammo in una fragorosa risata.

Una pasticceria per DUE (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora