SPERANZA

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"Chi vuole un pezzo di pagnotta?"esclamò Rue entrando in casa. Subito,senza darle nemmeno il tempo di togliersi la giacca, le piombarono addosso i fratellini urlando estasiati, come uno sciame di api voraci ,che si avventano sul miele con ingordigia , bramosi di accaparrarsi il pezzo più grande . "Ingordi che non siete altro, prima filate a lavarvi le mani" disse lei mettendosi le mani sui fianchi con finto tono autoritario. Immediatamente i suoi fratelli corsero in bagno e Rue non poté fare a meno di scuotere la testa ridendo alla vista della loro impazienza . Aveva ancora un po' di fiatone per aver corso,infatti dopo alcuni minuti nei quali era rimasta totalmente impietrita davanti al cancello d'ingresso del frutteto si era ridestata dal suo torpore e aveva cominciato a camminare a passo spedito, ma ad un certo punto,non ricordava ancora bene quando, si era ritrovata a correre, come a voler mettere più distanza possibile tra lei e tutti i macabri pensieri che quel luogo sembrava scaturire dentro di sé , fino a che non era arrivata a casa stremata,con il fiatone e le guance accaldate, sentendosi staccata da tutto, anche dal suo corpo , come se fluttuasse per assenza di gravità all'interno di uno scenario onirico.
Deede le venne incontro e l'abbracció forte, schioccandole un bacio sulla guancia, poi le disse:" Rue la mamma ti ha preparato un bagno caldo e il vestito che dovrai indossare oggi, ti aspetta di sopra". Rue ringrazió la sorellina, la quale la guardava con occhi carichi di apprensione, poi salì le scale ed entrò in bagno, rimasta sola si spogliò e si immerse nella tinozza d'acqua calda che le aveva preparato la madre. Rue ci entrò con piacere, dato che l'acqua calda era un lusso che si potevano concedere raramente. Colse anche l'occasione per districare (o per lo meno provarci) la sua folta capigliatura scura e riccia , poi si strofinò via bene gli strati di sporcizia dal corpo e da sotto le unghie,dove tendeva ad accumularsi il terriccio dato che lavorava a stretto contatto con la terra. Rimase a mollo nell'acqua per parecchio,avvolta da volute di vapore che si snodavano sinuose evaporando per poi andare ad appannare i vetri delle finestre,sui quali si divertiva a fare disegni, fino a che l'acqua non divenne fredda e le bolle di sapone scomparvero , cercando di rilassare i nervi tesi e godendosi quegli attimi di tranquillità.
Quando uscì dalla tinozza si avvolse nell' asciugamano che sua madre le aveva lasciato ed entrò in camera, ad attenderla dentro c'era infatti Chrystal ,e adagiato sul letto, ben stirato e pulito c'era un vestito verde, con le spalline di pizzo, che le arrivava fino alle ginocchia, il tutto coronato da un paio di ballerine scure e un nastro verde per fermarle i capelli.
"Mamma ..... è davvero bellissimo" esclamò commossa Rue con un filo di voce, Chrystal le sorrise con gli occhi lucidi :"Sono contenta che ti piaccia, l'ho indossato anche io alla mia prima mietitura .....nel caso ti porti fortuna" "Mmh ...grazie" disse la bambina corvina mordendosi il labbro, con l'aiuto di sua madre indossò il vestito, che notò con piacere le stava davvero bene, infatti enfatizzava il colore scuro della sua pelle e richiamava molto il colore dei campi in cui era cresciuta." Peccato che sia sprecato per una simile occasione" pensò amaramente, mentre sua madre la faceva sedere accanto allo specchio per pettinarle i capelli. Mentre le spazzolava la sua massa di ricci indomabili , Rue notò che la mano di Chrystal tremava leggermente, tanto da non riuscire a tenere la spazzola ferma per legarle i capelli, all'improvviso le cadde di mano, ma Rue , grazie alla sua prontezza di riflessi fu più lesta a raccoglierla, e disse: "Tranquilla mamma, faccio da sola" Chrystal si soffiò il naso e si sedette sul bordo del letto, mentre Rue con mani abili finiva il lavoro iniziato dalla madre e fissava i capelli all'indietro con il nastro verde legato in modo che assumesse la forma di fiocco.
Alzando gli occhi notò che sua madre la guardava commossa:"Sei così forte e generosa Rue,vedo come lavori per assicurare sempre un pasto ai tuoi fratelli, e sappi che sono veramente orgogliosa di te" proseguì Chrystal spostandole una ciocca ribelle che le era sfuggita dell'acconciatura e mettendogliela dietro l'orecchio; poi la fece girare verso di lei e le prese il volto tra le mani, accarezzandole le guance con i pollici e la baciò in fronte "Ti voglio bene Rue, anche se non te lo dico spesso sappi che è così".
Rue avrebbe voluto trovare qualcosa di bello e intenso da dire, ma l'emozione le serrava la gola, quindi sbattendo le palpebre per scacciare le lacrime che le pungevano insistenti gli occhi mormorò:"Anch'io ti voglio un modo di bene mamma".
A quel punto Rue in balia delle sue emozioni,completamente sopraffatta, come una nave in mezzo ad una tempesta,posó lo sguardo a terra, fingendo un improvviso interesse per le sue scarpe, poi guardò la madre mordicchiandosi il labbro inferiore, "C'é qualcosa che vorresti dirmi?"disse lei intuendo che qualcosa turbava la figlia "Ho paura di perdervi ......cosa succederà se io......chi penserà a Simon? É un bambino speciale, ma diverso dagli altri, sai che la gente vede ciò che è diverso come una minaccia .....e Jared? È un uragano e ha bisogno di qualcuno che lo guidi e lo controlli, per non parlare di Julian ,ha solo quattro anni e non....." prima di riuscire a finire di dire quel fiume di parole che le uscivano di bocca senza alcun controllo , Rue si ritrovò avvolta dall' abbraccio confortante di sua madre, e si lasciò finalmente andare ad un pianto implacabile, pianse per tutto, per il suo distretto, per la sua famiglia, Joe, Capitol City e per gli Hunger Games. Per tutto il tempo la stretta di Chrystal non cedette di un millimetro, e Rue alla fine riuscì a calmarsi cullata dalle sue braccia come quando era piccola.
Quando si sciolse dall'abbraccio notò che la madre come lei aveva le guance bagnate di lacrime "Tesoro non ti preoccupare, andrà tutto bene". Lei annuì più per convincere se stessa che perché ci credesse. Una volta che si fu asciugata le lacrime scese di sotto insieme alla madre, sentendosi più leggera.
Fu in quel momento che capì che quel pianto non era scaturito da un attacco di paura o di panico ma era stato un pianto liberatorio, per sfogarsi , ed ora poteva affrontare il futuro con tutto ciò che le avrebbe riservato senza più timore o pesi sul cuore, con libertà.
Improvvisamente si sentì più calma perché sapeva che c'erano tre cose che Snow non avrebbe mai potuto portarle via: l'amore per i suoi famigliari, e la libertà di scegliere tra il diventare una sua pedina o rimanere se stessa, nel bene e nel male con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato. Fino alla fine. Sempre.

NOTA L'AUTRICE
Ciao a tutti,
spero che la storia vi stia piacendo,
vi sarei grata se nei commenti scriveste cosa per voi funziona e cosa no, grazie in anticipo😉,vedrò di aggiornare con più frequenza.
(Mi scuso per eventuali errori di battitura)
A prestoooo😉😂😂😂

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