Rue sollevò lo sguardo dal suo staff di preparatori e guardò verso il soffitto , aggrappandosi alla consapevolezza che ormai mancava poco. Erano due ore che si trovava nel Centro Immagine, affidata a delle persone che avevano il compito di renderla "bella" ed "appariscente", le avevano applicato una crema sul corpo che serviva a rimuovere gli strati di sporcizia che aveva, con il risultato che ora sentiva la pelle irritata e le sembrava di essere un pulcino appena spennato.Infine dopo averle limato le unghie, le avevano levigato e lucidato la pelle con un unguento, che aveva tolto anche il bruciore . Le avevano anche lavato i capelli con una crema per ammorbidirli e renderli più setosi, e le avevano districato tutti i nodi facendole lacrimare gli occhi per la forza che usavano. Ma non si era lamentata ne aveva detto nulla, non aveva intenzione di mostrarsi vulnerabile davanti a loro, anzi aveva affondato le unghie nei braccioli della poltrona per non farsi sfuggire nemmeno un lamento. Finalmente , quando anche l'ultima ciocca di capelli fu districata, e i ricci voluminosi le ricaddero sulle spalle come spirali ,la donna che aveva davanti di nome Sonya la guardò battendo le mani eccitata," Ecco ora sei pronta per essere presentata al tuo stilista" squittì, piegando l'ultima sillaba in un accento strano, tipico del modo di parlare della capitale, con tutte quelle strane inflessioni ed acuti. Cornelia e Sondra annuirono, e tutte insieme uscirono a chiamare il suo stilista, il quale aveva il compito di farle fare colpo e renderla indimenticabile agli occhi di tutti. Rue si morse il labbro inferiore e si asciugò i palmi sudati delle mani sull'accappatoio, quando sentì una voce dietro di sè dire:" Piacere, Tobias", Rue si voltò e si trovò davanti a un uomo del viso truccato,con eye-liner scuro, matita per gli occhi,zigomi affilati e la faccia ritoccata con della chirurgia plastica , che non lasciava intuire quale fosse la sua età effettiva, era alto e magro, portava una giacca di paillettes viola luccicante, dei pantaloni neri in pelle e un paio di mocassini dello stesso colore. Inoltre aveva diversi percing ed orecchini sui lobi delle orecchie e sulle sopracciglia, e ai suoi capelli blu, di un colore talmente cangiante da dare quasi noia agl'occhi, era stato applicato uno strato di gel, per farli stare dritti sulla testa. Rue rimase interdetta per qualche minuto, poi si riprese, temendo di avere espressione ebete o di sembrare maleducata, e rispose " Piacere, Rue", " Si, si so chi sei" rispose Tobias con un gesto della mano, come se volesse scacciare una mosca fastidiosa,facendo tintinnare gli anelli che portava alle mani " Seguimi, non abbiamo molto tempo", poi girò sui tacchi e cominciò ad avviarsi, senza nemmeno accertarsi che Rue lo stesse seguendo, così che a lei non rimase altro da fare che seguirlo. Aveva sentito di molti stilisti stravaganti e altezzosi, e lui sembrava avere molta fretta e mille impegni per la testa, per questo decise che era meglio non contraddirlo. La condusse in una stanza , dove c'era una parete interamente fatta di vetro che dava sulla città,l'acqua del fiume che forniva l'energia idroelettrica alla capitale lambiva la costa scintillando al sole, con le onde che si increspavano al vento, e uno sciame di persone pullulava per le strade , piccoli puntini colorati,che dall'alto sembravano delle formiche indaffarate. Tobias le fece cenno di accomodarsi sul divano, mentre lui si sedette davanti a lei, in mezzo a loro c'era un tavolino, che si aprì in due , facendone uscire un vassoio colmo di cibo non appena egli premette un pulsante che azionava il meccanismo. Rue rimase completamente esterrefatta, lì bastava premere un pulsante per avere il cibo, mentre lei doveva faticare giorni per ottenerlo, ancora una volta si ritrovò a pensare a quanto fossero spregevoli le persone di Capitol City, che passavano le giornate facendosi belli, mangiando e aspettando un nuovo carico di tributi da vedere morire per il proprio svago. Riluttante prese una tortino di carne e cominciò a mangiarlo, guardando Tobias, il quale la guardava studiandola da capo a piedi. " Allora , per la parata dei carri di quest'anno abbiamo pensato, io e Shona, la stilista del tuo compagno Thresh, di farvi indossare qualcosa di tipico del vostro distretto, e che ricordi l'agricoltura"in quel momento Rue si chiese con crescente terrore se l'avrebbero fatta vestire da frutto gigante, rendendola così ridicola davanti a tutti,mentre Tobias proseguiva :" Perciò abbiamo preparato un abito che richiama la vostra tradizione " poi fece una pausa , per creare un pò di suspense,guardando verso Rue con un sorriso sornione, improvvisamente le balenò in mente l'immagine di se stessa vestita da pera gigante ed emise un gemito che soffocó subito trasformandolo in un colpo di tosse," Vi vestirete da contadini", Rue emise un sospiro di sollievo, buttando fuori il fiato che aveva trattenuto in apprensione, per un attimo aveva temuto il peggio.

STAI LEGGENDO
Rue
FanfictionRue era solo una bambina del distretto 11,amava le ghiandaie imitatrici e stare con la sua famiglia, ma tutto questo è destinato a finire. Ho voluto dedicare questa storia ad una piccola eroina che farà di tutto per non perdere se stessa durante gli...