SCOPERTE

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Rue premette il pulsante per chiamare l'ascensore, lanciando fugacemente occhiate a destra e a sinistra per accertarsi che non ci fosse nessuno nei paraggi, poichè non aveva voglia di condividere l'angusto spazio della cabina con uno sconosciuto, soprattutto in quel momento in cui le sembrava di essere una bomba in procinto di esplodere. Le pungevano ancora le narici per l'odore di disinfettante della palestra,e l'adrenalina che aveva provato fino a quel momento stava pian piano scemando, lasciando posto ad una stanchezza e ad un torpore indicibile .Quel giorno infatti si erano svolte le sessioni private, in cui tutti i tributi erano stati sottoposti al giudizio degli strateghi per la prima volta. I punteggi  assegnati in base alle  loro prestazioni sarebbero stati annunciati quella sera in diretta non solo in tutta Capitol, ma anche in ogni distretto di Panem, e questi rappresentavano la valutazione con la quale ogni tributo si presentava agli sponsor . Per questo avere punteggi alti  garantiva l'aiuto dei cittadini più facoltosi della città pronti a finanziarti nell'arena, ma non era detto che avere una valutazione bassa equivalesse ad una sentenza di morte, poichè qualche anno prima colui che aveva vinto gli Hunger Games aveva ottenuto solo un misero tre come punteggio. Rue sentiva le gambe cederle al solo pensiero,non aveva idea di che giudizio le sarebbe stato assegnato, sperava solo non fosse troppo basso,altrimenti le sue probabilità di sopravvivere nell'arena senza sponsor sarebbero state basse. Finalmente l'ascensore arrivò, annunciato da un segnale acustico, le porte metalliche si spalancarono e una fredda voce femminile le diede il benvenuto all'interno, svelta Rue sgusciò dentro e premette il tasto recante il numero 11, e quando l'ascensore entrò in funzione cominciando il suo tragitto verso l'alto si abbandonò finalmente sulla parete della cabina sospirando. Aveva dovuto aspettare molto prima che arrivasse il suo turno, e quando era entrata nella palestra si era ritrovata davanti ad un gruppetto di strateghi ,uomini vestiti di viola, che la osservavano da una tribuna rialzata, anche se dando una prima occhiata Rue aveva già potuto constatare che molti di loro avevano un'aria spazientita, addirittura annoiata, e sembravano più concentrati sul buffet allestito davanti a loro  che su di lei. In quel momento Rue si era sentita il sangue ribollire di rabbia nelle vene, quegli uomini l' avrebbero rinchiusa  in un'arena condannandola a morte certa, e il minimo che potessero fare era prestarle attenzione , invece di ignorarla deliberatamente. Sbuffando contrariata e deglutendo il groppo amaro che le si era formato in gola si era fatta coraggio , sentendo dentro di sè un dovere morale di dimostrare a quelle persone che anche se era una bambina di soli 12 anni valeva qualcosa.

Non appena uno di loro le aveva fatto un cenno svogliato con la mano, per dirle che poteva iniziare, Rue si era arrampicata lesta sulla rete della palestra, e dopo poco si era ritrovata in cima , senza aver durato il minimo sforzo o aver intoppato in qualche ostacolo, poi si era afferrata alla trave sporgente più vicina con le braccia, e con uno slancio era riuscita a farci salire anche le gambe , a quel punto era corsa  fino all'estremità del cornicione, e con uno nuovo salto dandosi una spinta era atterrata su una piattaforma sopraelevata da terra di alcuni metri, a quel punto soddisfatta aveva guardato verso la tribuna dove erano riuniti gli strateghi notando con soddisfazione che  avevano lasciato perdere il banchetto imbandito davanti a loro e la stavano guardando con un genuino stupore dipinto nei loro volti. Sentendosi improvvisamente motivata era scesa mediante una scala che poggiava lì per poi toccare terra agilmente,  poi era corsa alla postazione delle armi ed aveva preso al volo una fionda , si era inerpicata nuovamente su per la rete ,e aveva cominciato a lanciare delle palline di plastica dura verso alcuni manichini, centrandoli quasi sempre sul torace o alla testa, a quel punto la sua idea era quella di atterrare disegnando prima una capriola a mezz'aria come gran finale, ma nel momento di darsi lo slancio verso l'alto le si era impigliata una caviglia nelle maglie della rete, e a causa di ciò rovinò a terra con un tonfo sordo, in modo decisamente poco aggraziato , diversamente da come aveva progettato di fare. Rue ricordava di come si era rialzata in fretta dolorante e con le guance rosse per l'imbarazzo, notando che alcuni strateghi stavano sogghignando alla vista della sua caduta,mentre altri scuotevano la testa amaramente come se lei avesse soltanto confermato ciò che loro sapevano, era solo una bambina. In quel momento Rue avrebbe tanto voluto che il pavimento sia aprisse sotto i suoi piedi e la inghiottisse , desiderava ardentemente trovarsi il più lontano possibile da loro, dalla palestra , da tutto quanto; mosse qualche passo verso l'uscita, con l'intenzione di andarsene con la coda tra le gambe e lasciarli a ridere di lei, poi però la mano le andò al collo dove portava la collana che Deede le aveva intrecciato a mano, e pensò alla delusione che avrebbe provato e a ciò che avrebbe detto se l'avesse vista comportarsi in quel modo, da vigliacca, da vile; poi pensò a Katniss , che si era offerta volontaria per sua sorella, e infine le balenò davanti la faccia di Seedeer, e ripensò a quello che le aveva detto. Sii l'effetto collaterale. In quel momento aveva due scelte: andarsene ed accettare l'umiliazione e fare come tanti altri prima di lei, ovvero tornarsene indietro a testa bassa per la vergogna lasciandosi sopraffare da chi utilizzava la forza e il sopruso per affermarsi, oppure avrebbe potuto dimostrare loro che si sbagliavano , poichè anche se era piccola valeva pur sempre qualcosa, e andarsene da lì a testa alta. Sarebbe stata la falla nel sistema, sarebbe stata l'errore, e avrebbe dimostrato che si sbagliavano di grosso sul suo conto. Si voltò verso la rete che pendeva dal soffitto come una ragnatela, e prima che gli strateghi se ne rendessero conto era nuovamente salita, mossa da uno spirito di collera e di ribalta, arrivata in cima si lanciò nel vuoto, descrisse un arco con la schiena compiendo una capriola a mezz'aria, per poi atterrare sul pavimento con grazia, simile ad una ghiandaia, con le punte dei piedi rialzate e le braccia protese in avanti , come a voler spiccare il volo. Ormai gli strateghi non la guardavano più con scherno. Non l' avrebbero mai più guardata in quel modo. Rue fece un inchino e si avviò verso l'uscita, con un sorrisetto furbo sulle labbra.

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