Ci sono voluti diciotto mesi ed un milione di accordi, scartoffie, permessi e notti in bianco, ma ora che tutto è pronto sono soddisfatta ed emozionata.
Mi ci è voluto un bel po per convincere Ron e Tina della validità del mio progetto, ed ora che si guardano intorno con aria soddisfatta sono certa che anche loro come me siano fiduciosi del fatto che tutto andrà per il meglio.
Siamo ufficialmente in società, ed io mi sento elettrizzata.
Diana mi guarda e sorride, alzando in aria il calice colmo di champagne.
«Brindiamo al Satisfaction, e a Samira e Frank che hanno deciso di iniziare questa avventura, ed anche a Ron e Tina che gli hanno concesso prostitute e protezione!».
È lievemente ubriaca, e si sta divertendo da morire.
Per l'inaugurazione si è data parecchio da fare, ed anche se ha rifiutato la mia proposta di mettersi in società con me, Tina e Ron, devo ammettere che ci ha aiutato davvero tantissimo.
Mi guardo intorno e sembra che tutti si stiano divertendo.
Le ragazze tengono impegnati i clienti, eppure qui non si respira l'aria pesante e volgare del locale di Ron.
Sembra davvero un bordello d'alta classe, sono stupita di me stessa, è anche meglio di come lo avevo immaginato in tutti questi mesi.
Abbiamo preso un locale abbandonato e lo abbiamo ristrutturato totalmente, arredandolo in modo sobrio, puntando sulla semplicità e concentrandoci più che altro alle stanze da letto, la cosa più importante. Abbiamo assunto qualche ragazza nuova, sopratutto per le trasferte. Abbiamo appena iniziato e alcune band in tour in cui suonano degli amici di Frank hanno già richiesto qualche groupie.
Le chiamano così, e fa molto rock & roll d'altri tempi.Anche tra me e Frank le cose vanno alla grande. Io e Van ci siamo trasferiti nel suo appartamento, ed anche se tra qualche giorno dovrà partire per un nuovo tour con il suo gruppo, non sono mai stata più felice di così.
L'ho anche presentato a mia madre. In realtà lei non ha fatto altro che chiedermi se è il ragazzo che mi porterà al ballo della scuola. Me lo chiede ogni volta che andiamo a trovarla.
Mi si spezza il cuore quando fa così.
È l'unica cosa negativa, al momento, della mia vita.«È una serata fantastica, non trovi?».
Frank mi sorride, stringendomi i fianchi.
Annuisco, prima di stampargli un bacio sulle labbra.
«C'è una stanza anche per noi, qui?» mi chiede, sussurrandomi nell'orecchio.
Mi fa impazzire. Giuro che sento i brividi percorrermi il corpo ogni volta che mi sfiora, come se fosse la prima volta.
«Mi dispiace, ma io non esercito più» dico, sentendomi orgogliosa.
Mi sono vergognata per anni di me stessa, del mio lavoro, del modo squallido in cui mi guadagnavo da vivere. Poi è arrivato Frank, ed un passo alla volta mi ha insegnato ad amarmi, amandomi a sua volta, facendomi capire che ero bellissima così, fuori e dentro, e ricordandomi che il percorso che ho fatto è quello che ci ha portato a stare insieme.Chiudiamo il locale alle 5 del mattino, quando tutti finalmente si rivestono e tornano alle loro vite quotidiane.
Frank è a pezzi e corre a dormire, mentre io mi avvicino al divano per svegliare Kate.
È la babysitter di Van, anche se lui ha più volte provato a convincerci di poter restare a casa da solo senza problemi.
Ma una volta ci abbiamo provato, e lo abbiamo ritrovato in bagno a vomitare tutte le schifezze che aveva mangiato dopo cena davanti alla tv.
Così alla fine abbiamo assunto Kate, una ragazza di diciannove anni che vive nel mio vecchio quartiere.
«Puoi andare a casa...» le dico, quando finalmente apre gli occhi.
Si tira su, sbadigliando e poi sistemandosi con fare lento i lunghi capelli biondi.
«Samira, possiamo parlare un attimo?» mi domanda dopo qualche secondo, quando sembra essersi svegliata definitivamente.
«Certo» annuisco, sedendomi sul divano accanto a lei.
Kate fa un respiro profondo. Sembra stia cercando il modo giusto per dirmi qualcosa di importante.
«Va tutto bene?» le chiedo preoccupata.
Conosco la sua famiglia da sempre e so che non se la passano molto bene.
Lei si stringe nelle spalle «Ho bisogno di un anticipo dello stipendio...» dice guardandosi le mani.
Sembra davvero imbarazzata, così le sorrido «Ok, non è un problema» le dico afferrando la borsetta.
Prendo il portafogli e le porgo qualche banconota «Cento possono bastare?».
Kate annuisce «Ti ringrazio. È che ci hanno staccato l'acqua ed è un bel casino» mi spiega.
Mi dispiace davvero. È una brava ragazza, e so che si fa in quattro per aiutare sua madre a mantenere la famiglia. Ha due fratelli più piccoli, e suo padre è in carcere da anni, con l'accusa di sequestro di persona.
So cosa significhi non riuscire ad arrivare alla fine del mese, o dover stare per giorni senza acqua o corrente elettrica per non aver rispettato la scadenza delle bollette.
Ci vedo qualcosa di me, in Kate, e per questo voglio aiutarla.
«Puoi dormire qui, se sei troppo stanca» le dico.
Lei annuisce e mi ringrazia, ed io la lascio riaddormentarsi sul divano e raggiungo Frank.---
Niente, ho deciso di continuarla perché ho un milione di idee e perché non mi piaceva il capitolo precedente come finale. Quindi spero che la cosa faccia piacere anche a voi.
Vi ringrazio come sempre per i voti e grazie sopratutto a marveladdicteed89 e a sua nonna per il loro grande sostegno morale! :*XO
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What A Wonderful Caricature Of Intimacy - #Wattys2016
Любовные романыNon può essere solo una prostituta. Perché ci sono delle regole chiare e precise, ed io la guardo e voglio infrangere ognuna di quelle regole. Prima di tutto, è severamente vietato anche solo tentare di darle un bacio sulle labbra. Non posso baciarl...