1

17K 305 33
                                    

Come ogni mattina d'estate, mi alzai alle 4:30, mi feci una doccia ed uscii di casa.

Mi piaceva correre con la luce ancora bassa.

Correvo per il semplice fatto che mi avevano sempre insegnato ad usare le mie gambe e non la modernità attuale.

Vivevo in una famiglia che a primo impatto poteva sembrare strana, ma infondo a noi piaceva per questo.

Piaceva litigare a tavola e farci passare la fame.

Ci piaceva scannarci dalla mattina alla sera per argomenti che non combaciavano.

Ci piaceva litigare sul cantante preferito o sulla squadra del cuore, che era comune a tutti i membri della famiglia.

La Juventus era l'unico punto d'incontro nella mia famiglia, ma veniva anche considerata una distrazione.

Alle 7 del mattino, sfinita dalla corsa, andavo sempre in un bar a prendere una spremuta d'arancia e un croissant.

Quel giorno però,era chiuso e quindi decisi di andare in un altro locale.

Davanti ad esso c'era un campo da calcio ma a quest'ora era deserto.

Stavo per entrare nel locale quando vidi una palla da calcio ed iniziai a palleggiare, superando il mio record.

Il calcio mi è sempre piaciuto, ma non l'ho mai praticato.

"Scusa potresti ridarci la nostra palla" disse un ragazzo con un marcato accento argentino.

Presi la palla in mano e gliela consegnai.

Aveva due occhi splendidi.

Erano verdi, ma con la luce del sole compariva anche l'azzurro.

I suoi lineamenti erano coperti da una fascia, come il suo collo e la sua bocca.

Lo guardai e sorrisi, se vidi bene attraverso il tessuto stava ricambiando.

The Sunrise| Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora