29.

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Harry si accorse subito che qualcosa in Louis non andava e con una mano, tremando leggermente, cercò di asciugare le lacrime che stavano scendendo sulle guance del ragazzo dagli occhi blu.

" Ho fatto qualcosa di sbagliato, è per questo che piangi?"

Louis si riscosse e si trovò davanti gli occhioni verdi di Harry quasi disperati e sorrise.

" No, cucciolo, sono solo felice, non preoccuparti, stai tranquillo "

Il riccio non gli credette, ma cercò di far finta di nulla e disse:

" Fammi dimenticare quello che mi hanno fatto i soldati nell'accampamento, fammelo dimenticare...ti prego "

Il ragazzo dagli occhi blu annuì e si chinò a baciare le labbra di Harry per fargli capire quanto ci tenesse a lui.

Allungò una mano verso il comodino e prese un'ampolla di olio profumato.

Svitò il tappo e se ne versò una buona dose sulle dita di una mano, quindi la infilò fra le natiche di Harry ed iniziò ad allargargli l'apertura.

Un'ondata di paura invase il cuore dello schiavo quando sentì l'intrusione dentro di sè, ma non si fece capire da Louis perché aveva il terrore di non essere bravo per lui e di non valere abbastanza.

Louis sostituì alle dita il suo pene ed entrò delicatamente nel corpo di Harry cercando di fargli il meno male possibile.

Il Romano vide le lacrime scendere dagli occhi chiusi del ragazzo sotto di lui e notò le sue mani stringere spasmodicamente le lenzuola.

" Harry..."sussurrò.

" No,no, vai avanti...io sarò bravo, io sarò bravo come lui...io sarò bravo come lui. Lo so perché piangevi, perché io non sono lui, ma ci proverò, vedrai che diventerò come lui...solo non lasciarmi, non andare via...non lasciarmi solo "

Gli occhi di Louis si riempirono di lacrime, infilò il suo volto nell'incavo del collo di Harry e, mentre cominciava a muoversi dentro di lui, afferrò il suo membro fra le mani ed iniziò ad accarezzarlo.

Louis cercò di amare il riccio nel modo più dolce e tenero possibile e, quando entrambi raggiunsero il piacere, si sfilò delicatamente da lui e si lasciò cadere sul letto, attirando su di sè il corpo del riccio.

Gli accarezzò alcuni minuti la schiena e poi cominciò a parlare.

" Il mio compagno si chiamava Manlio ed era un ragazzo fantastico.
Aveva gli occhi verdi come i tuoi ed era sempre allegro. Ci conoscevamo fin da quando eravamo bambini e il nostro amore è durato dieci anni.
Non ho mai amato nessuno come ho amato lui e, nonostante siano passati quattro anni dalla sua morte, io non l'ho ancora superata.
Sulla mia strada ho incontrato molti uomini, ma non ho mai guardato nessuno, finché non sei capitato tu.
Avrei dovuto condannarti a morte come i tuoi compagni ribelli, ma non ce l'ho fatta perché i tuoi occhi mi ricordavano quelli di Manlio.
Il bacio che mi hai dato, prima che partissi per la Grecia, mi ha sconvolto ancor di più ed è per questo che non ti ho scritto nemmeno una lettera.
Poi, però, una sera, mentre ero a Roma, ho sognato Manlio e lui mi ha detto di ricominciare ad amare e di darmi un' altra possibilità.
Per questo sono tornato a Rodi, per cercare di ricominciare a vivere.
Prima...quando piangevo...io...ho pensato a lui e gli ho chiesto perdono perché, Harry, per la prima volta io stavo bene, io volevo fare l'amore con te e eri tu la persona che volevo fra le mie braccia.
E per questo mi sentivo in colpa...
Io non voglio che tu cerchi di essere lui, io desidero che tu sia il mio cucciolo riccio e basta "

Harry sollevò il viso e sussurrò:

" Se gli dei ti dessero la possibilità di far ritornare lui e sparire me...tu lo faresti?"

Louis chiuse gli occhi e richiamò l'immagine di Manlio nella mente, ma essa, per la prima volta, giunse sfocata e avvolta dalla nebbia.

" No, non lo farei " rispose sicuro, stringendo a sè il ragazzo più piccolo.

Harry sorrise e gli posò il viso sul petto facendosi coccolare.

Quando Harry si fu addormentato, Louis spostò delicatamente il suo corpo, si alzò, si infilò una tunica e si avviò fuori dalla stanza.

Il riccio, che non dormiva affatto, si mise in piedi velocemente, si vestì e seguì Louis con il cuore pieno di paura.

Lo raggiunse sulla spiaggia e da lontano vide che gettava qualcosa fra le onde del mare.

Louis restò alcuni istanti a contemplare la distesa di acqua salata, poi si voltò e si trovò di fronte Harry.

Sorrise scuotendo la testa e disse:

" Ho salutato Manlio un'ultima volta e ho gettato nel mare la sua collana che portavo sempre al collo "

"E io adesso chi sono per te?" chiese Harry con i riccioli che gli volavano davanti agli occhi per il vento.

" Tu adesso sei davvero l'unico abitante del mio cuore " rispose Louis.

Harry fece un sorriso tutto fossette, prese la mano che Louis gli tendeva e insieme si incamminarono verso casa.

L'immagine di un altro ragazzo con gli occhi verdi comparve un istante nel buio della notte, sorrise e finalmente seppe di poter dormire per sempre e in pace il suo lungo sonno eterno.

Grazie a tutti per aver letto, votato e commentato questa storia. Dopodomani inizierò a pubblicarne una nuova: "La famiglia Tomlinson"

Servi sumus immo homines ( Larrystylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora