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Margo

Tirai fuori dalla valigia qualche maglietta e maglioncino, non sapevo cosa mettere. Notai che le ragazze avevano già sistemato nei loro armadi gran parte delle loro cose, così cercai di sbirciare cosa stessero per indossare. Steph stava togliendo dall'appendiabiti un vestito rosso. Era semplice ma molto bello, le sarebbe stato davvero bene addosso. Liz invece stava indossando un paio di shorts e una maglietta a righe, infilandola al loro interno. Vedendola vestita in quel modo notai che anche lei aveva un bel fisico, quegli shorts le stavano benissimo e la sua figura appariva più slanciata.

«Non farti ingannare dal fatto che ha appena piovuto, Margo» disse ad un tratto Steph, «l'umidità che ha lasciato la pioggia non farà scomparire il calore di questi giorni. La temperatura è ancora estiva, per fortuna. Cosa pensavi di indossare?»

Mi voltai verso di lei, avevo ragione: quel vestito le stava un incanto. «Veramente non saprei. Pensavo ad un paio di jeans e una maglietta» risposi, mostrandole gli abiti che avevo sul letto.

«Uhm, forse ho io qualcosa per te» intervenne Liz. Frugò per qualche istante nel suo armadio, poi mi si avvicinò e posò sul mio letto una gonna e una camicetta bianca di pizzo senza maniche. «Non sono molto abituata a indossare queste cose», dissi dubbiosa «non so, non mi ci vedo.»

«Dai, prova a indossarli, vedrai che starai benissimo», mi incoraggiò Steph. Liz annuì.

Mi lasciai convincere e andai in bagno a cambiarmi, poi uscii e mi guardai allo specchio che era appeso alla parete. La gonna era blu scura, a vita alta e cadeva leggera sopra le ginocchia, non così corta da mettermi a disagio come pensavo. La camicetta, sistemata al suo interno, dava un tocco di eleganza al tutto. In fondo mi piacevo, nonostante non fossi minimamente abituata a vestirmi in quel modo: a Gainesville nessuno faceva mai caso all'abbigliamento, quindi ero cresciuta indossando sempre le solite cose anonime e onestamente non mi ero mai posta il problema di come sarei potuta apparire agli occhi delle altre persone, non ci badavo. Poi ad Adam era sempre andato bene il mio look, o almeno non aveva mai mostrato segni che potessero dimostrare il contrario. Ma in qualche modo, con addosso i vestiti di Liz, mi sentivo un po' più carina, un po' più sicura di me, forse.

«Wow! Che ti dicevo? Stai davvero benissimo, Margo» esclamò Steph, scrutandomi da capo a piedi.

«Se fossi il tuo ragazzo sarei un po' geloso a lasciarti uscire così» scherzò Liz.

Sorrisi ad entrambe, sentendo le mie guance avvampare.

Le ragazze erano ormai quasi pronte, così andai in bagno e mi truccai leggermente con un filo di eye-liner e di mascara, sistemai velocemente i capelli un po' mossi che mi cadevano sopra le spalle, poi misi ai piedi un paio di parigine che mi prestò Liz e posai il telefono ed il portafogli in una piccola borsa a tracolla che mi diede Steph.

«Perfetto, possiamo andare» disse quest'ultima.

«Ho un bisogno disperato di mangiare qualcosa al più presto, sento che sto per svenire dalla fame» aggiunse Liz, infilandosi i tacchi.

Erano ormai le 9 passate quando uscimmo dal Campus. Era incredibile la caoticità che invadeva le vie di Manhattan, continuavo a guardare attorno a me le persone che passavano, chi visibilmente di fretta, chi invece più tranquillamente. Notai tantissime ragazze e ragazzi più o meno della nostra età che sembravano anch'essi diretti verso qualche pub nelle vicinanze. Piano piano il disagio che avevo provato all'inizio svanì, vedendo che chiunque in quella città la sera si vestiva in un certo modo. Non mi sentii affatto un pesce fuor d'acqua come mi sarei invece aspettata.

Steph e Liz mi guidarono fino ad una pizzeria lì vicino. All'interno era pieno di giovani, pensai che fosse un posto che frequentavano abitualmente dal momento che Steph e Liz continuavano a salutare gente e sembravano conoscere bene anche il proprietario.

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