Dodici

346 30 2
                                    

Soffio spostando una ciocca di capelli dalla mia faccia. Con la punta delle dita sto picchiettando sul banco mentre cerco di risolvere l'esercizio di chimica. La mia vicina di banco ha già concluso tutte le schede e si rifiuta di auitarmi. Appena finisco le shede la professoressa annuncia che dividerà la classe in quattro gruppi con un portavoce scelto a caso. Fa scrivere ad ognuno il suo nome su un foglietto di carta e poi ce li fa mettere in una scatola: estrae il primo nome "Mattew Jonson" poi il secondo e il terzo, al quarto nome dice "Jennirer Thomas, ma è assente quindi Scarlet Whitemoore!" Anche le squadre sono scelte dalla professoressa. Nella mia squadra finisce Melanie Santiago una ragazza con la quale non sono mai andata molto d'accordo. La signora Winter ci distribuisce un fascicolo. Melanie comincia a parlare su come risolvere la serie di esercizi. La fermo e dico «Se facciamo tutto assieme ci mettiamo troppo. Dividiamoci le pagine: Melanie tu fai le ultime, Jessie fai le prime mentre tu fai la prima parte delle seconde, io farò la seconda parte delle seconde.» Quando ormai abbiamo finito arriva la professoressa che sorpresa ci chiede come abbiamo fatto a finire così velocemente. Quando Jessie le spiega come abbiamo fatto, sul volto della signora Winter si forma un'espressione di disappunto. «Il lavoro era da fare a gruppi, cioè tutti assieme.» Le sorrido innocente «Ma abbiamo lavorato come una squadra, ci siamo divisi il lavoro e quando ci detteremo le soluzioni assieme vedremo se sono giuste o sbagliate.»  Esasperata annuisce e va a controllare il lavoro di un'altro gruppo. Appena finito il lavoro cominciamo a parlare del più e del meno. E per 'parlare del più e del meno' intendo 'litigare con Melanie' ormai la mia classe ci è abituata. Un bussare fa zittire la classe. «Finalmente un po' di silenzio! Avanti!» Esclama la signora Winter. La porta lentamente si apre per poi rivelare un ragazzo dai capelli mori e gli occhi con un taglio leggermente orientale. Indossa dei jeans neri, come la maglietta e il giubbotto di pelle. «Come ti chiami?» chiede la professoressa al ragazzo. «Mi chiamo Zayn, e starò qui per due settimane.»

Alpha. ||Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora