Capitolo 4

49 5 0
                                        




ABBY
È passata una settimana da quell'accaduto con Marco.
Fortunatamente di lividi non ne ho più.
Ma sfortunatamente quando è tornato mio fratello a casa ancora li avevo.
Allora gli ho inventato di aver sbattuto contro un ragazzo che era in bicicletta facendo una brutta caduta e riducendomi in questo modo.
«Non ci credo»
Mi aveva detto
Ma dopo averlo raccontato/inventato nei minimi dettagli,ci ha creduto.
Vado verso la cucina e prendo un bicchiere d'acqua.
Vedo Kevin seduto sulla sedia con dei fogli nelle mani e una matita messa sull'orecchio.
Non capisco come faccia la gente a mettersi una matita sull'orecchio,a me cade,oppure quando ci riescoa metterla me la levo dopo neanche due minuti perchè mi da fastidio.
Ma forse lui non ci sta facendo nemmeno caso troppo intento a leggere le scartoffie che ha tra le mani.
Metto il bicchiere nell'avello.
Vado verso il salotto avendo l'idea di guardarmi un film qualsiasi,ma appena mi siedo sul divano il mio cellulare comincia a vibrare interrottamente.
«Pronto?»
«Abby?»
Riconosco la voce euforica della mia migliore amica.
«Hei»
Dico sorridendo.
«Ti va di uscire?»
«Mh...»
Dico pensandoci
«Ti prego»
Mi prega lei.
Me la immagino con il labbro sporgente e con gli occhi da cucciolo come è suo solito fare quando vuole convincere una persona.
«Non lo so Sarah»
«Dai,facciamo una passeggiata e un po' di shopping»
Faccio una smorfia di disgusto.
Io e lei siamo il contrario.
Lei ama fare shopping,io amo starmene a casa al calduccio.
Lei ama conoscere gente nuova,io preferisco uscire con le stesse persone perchè ho più confidenza e posso essere me stessa.
Lei ama...

Chris non è gente nuova?

Lui lo conosco da due settimane,ormai mi sono abituata alla sua presenza.

Ma non lo conosci bene come conosci Sarah e David.

Ma cosa c'entra?
Decido di ignorare la mia coscienza e continuare la conversazione con Sarah
«Allora? Cosa hai deciso?»
Mi domanda speranzosa
«Va bene»
Fa un gridolino allegro facendomi ridacchiare
«Perfetto,vengo a casa tua tra venti minuti»
Chiudo la telefonata e vado in cucina per chiedere a mio fatello se posso uscire.
«Kev?»
Lo chiamo con il nomignolo che gli ho dato quando ero piccola.
«Sarah mi ha chiesto se posso uscire con lei»
«Sarah?»
Dice scattando con la testa.
Rido.
Sì,esatto.
Mio fratello anche se è più grande di ben otto anni della mia migliore amica,gli è sempre piaciuta.
Da quando lui ne aveva diciotto.

La cosa divertente è che quando hai portato Sarah a casa lei aveva dieci anni.

Oddio non mi ci fare pensare
Si può dire "non mi ci fare pensare " ad una coscienza?

Bho

«Sì. Non è la prima volta che usciamo insieme. Perchè stai facendo in questo modo?»
Lui mi fa la linguaccia.
«Lo sai perché»
«Comunque verrà tra venti minuti»
Spalanca gli occhi
«C-cosa?»
Scoppio a ridere
«Oh,cazzo sei proprio cotto»
«Oh,cazzo sei proprio cotto»
Dice "imitando" la mia voce.
«Io non parlo così»
Dico dandogli uno schiaffetto sul braccio
«Questo lo dici tu»
«Allora posso uscire?»
Dico ignorando L sua affermazione di prima.
La sua espressione si fa pensierosa
«Non lo so»
«Su dai»
Dico spintonandolo leggermente
«Ok,ma l'importante è che stai attenta.»
Annuisco
«Grazie»
Esco velocemente dalla cucina e dirigendomi in camera mia.
Andai verso il mio armadio.
Dopo vari minuti di indecisione.
Prendo un pantalone nero e una camicia verde acqua,a questo abbigliamento abbino delle vans anch'esse verde acqua.
Sento un leggero bussare alla porta.
«Avanti»
Quando la maniglia si abbassa mi ritrovo davanti la sagoma della mia migliore amica.
«Andiamo?»
Mi domanda sorridendo
«Sì»
Dico staccando il cellulare sotto carica.
Prendo il giubbotto di pelle e scendiamo le scale.
«Stiamo andando»
Urlo per farmi sentire da Kev e dopo un "Ok" di rimando da parte sua,varchiamo la porta.

Ti amo,idiota!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora