Capitolo 12

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ANONIMO
«Quel ragazzino ha rovinato i miei piani!»
Sbatto la mano sulla scrivania del mio studio.
La rabbia mi ribolle dentro come non mai!
Appena sento un sussulto e uno sbattere di denti mi giro e vedo la ragazza tremare e piangere.
La fisso,solo questo posso fare,solo questo voglio fare.
È bellissima anche spaventata.
È così piccola e innocente,tutto il mio contrario.
Mi avvicino a lei e questo mio gesto fa aumentare il suo tremolio.
Si accascia al solito angolo buio della stanza e io vengo coperto dalle penombra di esso.
«T-ti prego n-non farmi male»
Dice singhiozzando e respirando affannosamente.
Scosso la testa e rido amaramente.
Sono arrivato a questo punto?
Spaventare la persona che amo e che sempre ameró?
Alzai la mano destra e con il pollice feci cerchi sulla sua guancia fredda.
Un altro singhiozzo la fa sobbalzare subito seguito da altri.
Sospiro rialzandomi e ritorno alla scrivania.

ABBY
«Quindi?»
Dico pregando che la risposta fosse tutto il contrario di quello che sto pensando.
«Quindi adesso stiamo insieme»
Sbuffo

Lo sapevo

«Sei sicura che ti piaccia? Stiamo parlando di mio fratello ti ricordo»
Dico cercando di far ragionare Sarah.
Lei ridacchia e alza gli occhi al cielo
«Sì,sono sicura»
«Ma ti sei dimenticata che ti ha tagliato i capelli con le forbici?»
«Non l'aveva fatto a posta e dopo mi aveva chiesto scusa»
Sospiro.
Tutto sarà più difficile adesso.
Io voglio che stanno insieme,solo che ...
Quando ci saranno delle liti ci saró di mezzo anche io,la mia migliore amica passerà più tempo con mio fratello e all'idea di vederli sbaciucchiare ventiquattro ore su ventiquattro mi fa venire il volta stomaco.
«Penso che è solo questione di abitudine»
Dico serrando la mascella e cercando di mantenere la calma.
So benissimo che mio fratello va pazzo di lei da ormai un bel pó di tempo e che dovrei farmi gli affari miei sulle decisioni che prende,ma non riesco a pensare a quello che passeró io,lo so ... sono un egoista,ma come ho detto prima forse è veramente questione di abitudine.
«Grazie. Adesso devo andare ci vediamo domani a scuola Ab»
Mi da un bacio sulla guancia ed esce da camera mia chiudendosi la porta alle sue spalle dolcemente.

Salgo le scale per andare al piano superiore facendole due a due.
Sono in un ritardo pazzesco e so benissimo quello che succederà tra poco.
«Smith!»
Urla la professoressa non appena spalanco la porta
«Sa benissimo dove deve andare»
«La prego non mi mandi dal preside»
Dico congiungendo le mani facendo ridacchiare i miei compagni di classe.
«Si sieda,prenderò provvedimenti molto seri al riguardo»
Alzo gli occhi al cielo e vado verso il mio banco.
Mi siedo vicino a Sarah e prendo tutto l'occorrente.
«Ma dove ti eri cacciata?»
«Non ho sentito la sveglia»
Lei mi guarda con sguardo di rimprovero e io le sorrido sbattendo gli occhi velocemente e,come previsto,lei cede e ridacchia perdendo la sua serietà.
«Sempre in ritardo»
Sussurra una ragazza la quale riconosco la voce l'amica di Karen
«Lasciala stare era impegnata a scoparsi Miller nei bagni
maschili»
A quel punto scoppio e mi giro verso di loro
«Non sono di certo come te»
Lei spalanca occhi e bocca
«Cosa succede là infondo?»
Domanda la professoressa con il gesso in mano e il resto della classe girata verso di noi.
«Niente prof,io e Karen ci stavamo dando il buongiorno»
«Bhè ... ve lo darete dopo»
Detto questo si gira e ritorna a scrivere alla lavagna e blaterando cose sulla matematica,veramente incomprensibili.

Mi siedo accanto a David e poggio il vassoglio sopra il tavolo.
Appena vedo solo adesso il mangiare che mi ha messo un attimo prima la signora della mensa,allontano il vassoglio guardandolo con una smorfia di disgusto facendo ridacchiare Chris.
Odio il polpettone!
«A quanto pare il piatto preferito di Abby è il polpettone»
Scoppio a ridere
«Non è affatto vero! Io odio il polpettone»
«Non si era notato»
Dice ironico e io ridacchio.
Mentre David parla con Sarah gesticolando,senza farmi accorgere da lui,gli prendo dal suo vassoio la lattina di coca-cola che io non ho fatto in tempo a prendermi perchè erano già tutte finite e la apro,ne prendo vari sorsi e la riposo al suo posto come nulla fosse.
Chris scoppia a ridere e io praticamente sputo la coca-cola contagiata dalla sua risata.
«Perchè ridete?»
Ci domandano all'unisono Sarah e David
«Niente»
Rispondo io mentre Chris si asciuga le piccole lacrime cadute agli angoli dei suoi occhi.
«Chi ha aperto la mia lattina?»
Domanda e tutti e tre mi guardano
«Perchè lo domandi se sai che sono stata io?»
David fa spallucce
«Così»
Scuoto la testa arresa dalla stranezza di questo ragazzo

Se parliamo di stranezza la prima sei tu

«Stasera mio fratello non c'è,volete venire a casa mia?»
«Se non c'è tuo fratello no»
Risponde Sarah ridendo
«Va ad una festa di lavoro»
Spiego io
«E ci sono ragazze?»
Per prenderla un pó in giro decido di giocare con lei
«Sì,moltissime»
Dico ridendo sotto i baffi
«Adesso mi sente»
Dice sbattendo una mano sul tavolo alzandosi dalla sedia e prendendo il cellulare nella tasca posteriore,si dirige verso l'uscita della mensa mentre si portava al'orecchio l'apparecchio elettronico.
«Tuo fratello ti uccide»
«Pazienza»
Dico facendo spallucce e riprendendo la lattina di David
Lui mi fulmina con gli occhi e  io faccio lo stesso giochetto che ho fatto stamattina a Sarah,li sbatto velocemente e lui sospira arreso.

ANONIMO
Spingo il tasto rosso e subito la sala cinesca si apre facendo un rumore assordante.
Mi dirigo verso la mia Honda prendendo la ragazza dal braccio e trascinandomela con me.
«Sali»
Ordino aprendole lo sportello.
Lei ubbidisce velocemente e io richiudo lo sportello,giro dal lato del guidatore e mi metto di fronte al volante.
Metto in moto ed esco dal garage
Subito questo si chiude automaticamente e io svolto l'angolo.
La guardo con la coda dell'occhio e vedo che mi sta fissando.
Accosto e mi giro verso di lei innervosito.
«Sai benissimo quanto odio essere fissato»
Ma lei non cede e continua il suo giochetto.
La squadro da capo a piedi soffermandomi sui polsi che le avevo legato così da non poterle permettere di scappare.
«Hai finito?»
Dico infastidito
La ragazza si gira e guarda dritto davanti a se,le osservo il profilo e posso pensare di quanto è fottutamente bella.
Abbassa lo sguardo e contrae la mascella.
Giro le chiavi e riparto sospirando.

ABBY
«Stai attenta e non aprire ai sconosciuti»
«Stai via solo per questa sera,ci vedremo domattina perchè hai così tanta paura?»
Non mi risponde ma mi fa soltanto un cenno con la testa ed esce di casa.

Antipatico

Prendo il cellulare e scorro nella rubrica fino ad arrivare al numero di David.
Ammacco sopra il numero e mi metto all'orecchio il telefonino.
Dopo due squilli si degna di rispondere finalmente.
«Pronto?»
«David?»
«Dimmi»
«Vieni?»
«Io sì,ma Sarah forse no,è ancora ferma nell'idea che se non c'è tuo fratello non si divertirà»
Non so perchè ma mi sono offesa
«Non si erano litigati?»
«A quanto pare hanno fatto pace»
«Non importa ci divertiremo anche senza di lei»
«Oh ... allora vengo»
«Ok,a dopo»
Chiudo la telefonata ed esco con un solo obbiettivo in testa e questo obbiettivo si chiama Chris.
Busso alla sua porta e dopo un pó mi viene ad aprire una donna sulla quarantina indossa un vestito elegante,probabilmente anche lei si sta preparando per la festa.
«Ti serve qualcosa cara?»
«Ehm ... c'è Chris in casa?»
«Oh ... certo. Te lo chiamo subito»
Va verso le scale e dopo scompare dalla mia vista.
«Tu sei la sorella di Kevin?»
Mi domanda una voce maschile verso destra.
Mi giro da quella direzione e vedo il padre di Chirs che mi squadrava da capo a piedi.
«Sì signore, ci siamo visti l'altra volta »
«Ah vero,tu sei Abby»
Annuisco per confermare ciò che ha detto e dopo aggiunge
«Tuo fratello mi ha parlato tanto di te»
Dice stringendosi la cravatta
«Faccio io caro »
Dice spuntando la donna di prima.
Chris le arriva da dietro e sorpassandola viene verso di me.
«Che ci fai qui?»
Dice confuso
«Volevo invitarti a passare una serata con me e David»
Chris apre bocca per dire qualcosa ma sua madre lo precede
«Gli farebbe molto piacere»
Dice posando una mano sulla spalla del figlio
«Perfetto»
Dico sorridendo a trentadue denti

Trentadue denti eh?

Taci!
«Così non starai da solo questa sera mentre noi non ci siamo »
Lui annuisce e afferra il telefono posato su un tavolino.
Lui mi prende un braccio e mi trascina fuori chiudendo la porta senza darmi il tempo di salutare i suoi genitori.
«Ma che ti prende?»
Dico confusa quando noto che continua a trascinarmi verso casa mia e dopo chiude la porta.
Non mi da neanche il tempo di pensare che mi prende per i fianchi facendo aderire la mia schiena al muro e,spiazzandomi completamente,mi bacia.

Ti amo,idiota!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora