Sai perchè un corvo assomiglia ad una scrivania?

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Tarrant

Alice rideva, mentre mi guardava come non aveva mai fatto..
-Sei così bella...- dissi cominciando ad accarezzarle la guancia fino ad arrivare alla coscia... vorrei baciare ogni singolo millimetro del suo corpo, vorrei stringerla tutte le notti, vorrei... vorrei stare con lei per tutta la vita.
-Cappellaio.- disse sorridendo.
-Dimmi.- risposi sistemando la sua coscia sul mio fianco, facendola irrigidire.
-Sai perché un corvo assomiglia ad una scrivania?- disse rilassandosi.
Mi venne da sorridere, non avevo più ripetuto quest'indovinello dopo aver confessato ad Alice di non conoscere una risposta... ricordo ancora quel momento come se fosse ieri...
-No, non ne ho idea.- gli dissi, mentre disegnavo piccoli cerchi immaginari sulla sua coscia scoperta.
-Perché sono entrambi muniti di penne.- mi disse, con un sorriso soddisfatto.
-Lo sapevo! Lo sapevo! Dato che tu sei tu... solo tu potevi darmi una risposta..-
Dopo anni passati a pormi la stessa domanda.. la mia Alice mi da la risposta. Si, mi sembra logico!
-Dobbiamo festeggiare Alice! Questa mi sembra proprio l'ora del tè!- le dissi, e lei scoppiò a ridere.
-Per il tè potresti venire domani, ora vorrei festeggiare in un altro modo.- disse, si tirò su e si sfilò la camicia da notte, poi la fece togliere anche a me.
Si fermò ad osservare le mie mutande variopinte, poi mi guardò palesemente confusa
-Tutto quello che indosso è fatto da me.- sono soddisfatto delle mie opere, non me ne vergogno. Poi l'occhio mi cade sulle sue mutande, non ho mai visto una donna così svestita, ovviamente ho visto mia madre e qualche volta le mie sorelle, nessuno all'infuori della mia famiglia.
Però non avevo mai visto un indumento intimo così piccolo e poco coprente su una donna. Forse sono arrossito, è la cosa più bella che abbia mai visto...
Mi stesi a pancia in su e lei si sistemò con la testa sul mio petto.
-Buonanotte Tarrant.- disse sbadigliando, mentre mi coccolava.
-Buonanotte Alice.- e l'abbracciai, mentre la seguivo a ruota nel palazzo dei sogni.

Non so se si possa dormire mentre si dorme, so solo che quando mi sono svegliato, ero nel mio letto, da solo.
La lacrima era al suo posto, ma la mia camicia da notte era accartocciata sul pavimento.

Alice

-Dobbiamo festeggiare Alice! Questa mi sembra proprio l'ora del tè!- esclama Tarrant, eppure, io vorrei tanto sentire la sua pelle nuda a contatto con la mia... mi faccio coraggio e dico:
-Per il tè potresti venire domani, ora vorrei festeggiare in un altro modo.- mi siedo e mi sfilo la camicia da notte, poi lo faccio sedere e la sfilo anche a lui, osservando con attenzione la sua pelle bianca. Non si direbbe, ma ha un fisico mozzafiato. Noto con stupore che ha delle mutande che arrivavo ad un quarto di coscia, estremamente colorate, lo guardo con aria interrogativa e lui mi risponde:
-Tutto quello che indosso è fatto da me.-
Poi lui mi osserva e arrossisce leggermente.. forse è per il fatto che le mie mutande non sono come quelle che indossano le altre donne, dato che porto i pantaloni sembrerei un tacchino con quelle mutande. Le mie sono molto più corte e con nessuno strato inutile.
Ignoro la sua espressione leggermente imbarazzata e appoggio la testa sul suo petto.
-Buonanotte Tarrant- gli dico sbadigliando, mentre comincio ad accarezzargli il petto.
-Buonanotte Alice.-
È stata la notte più bella della mia vita. Ho dormito tutta la notte cullata dal petto di Tarrant, che si alzava e si abbassava ad ogni suo respiro.
Mi sono svegliata in tempo per vederlo svanire nel nulla.
-A dopo... amore mio.- sussurro nel buio della mia cabina.

Alice alla ricerca della felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora