E il tè?

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Tarrant

-Alice, cara... sai che io non vivrò per sempre e come hai detto tu stessa, questo è un mestiere abbastanza pericoloso..- cominciò la signora Kingsleigh -... vorrei che tu trovassi qualcuno che ti accompagni, mi piacerebbe che tu.. trovassi un uomo.-
Quasi mi strozzai, mentre Alice spostava lo sguardo da me a lei con gli occhi sgranati.
-Signora Kingsleigh, Alice è impegnata, occupata, fidanzata, mia, del cappellaio, di Tarrant...- potevo andare avanti così per ore e Alice, che sapeva che sarebbe successo, disse:
-Madre, avete sentito? Mi pare che qualcuno abbia urlato: Cappellaio!-
-Grazie.- le dissi riprendendo fiato.
-Alice prestami attenzione, hai capito quello che ti ho detto?-
-Certo madre.-
-E cosa pensi di fare a riguardo?-
Alice mi guardò come se fosse in cerca di aiuto, sua madre si girò verso di me e  io mi coprii il volto con le braccia.
Nel vedere questo gesto privo di senso, Alice scoppiò a ridere.
-Cosa c'è Alice? Mi trovi forse divertente?- era visibilmente infastidita
-No madre, è solo che mi è tornato alla mente un un certo avvenimento.- disse ricomponendosi.
-Alice... voglio solo che qualcuno si occupi di te.- le disse dolcemente
-Madre, io sono capitano di vascello.
Sono una giovane donna che ha un occasione che sole in poche hanno, e non ho intenzione di sprecarla mettendomi al servizio di un damerino qualunque. Avete forse dimenticato che stavo per sposare Hamish Ascot? Me ne sarei pentita per il resto della mia vita.-
-Ei aspetta, chi è Hamish?- dissi sconcertato.
-Saresti comunque capitano di vascello, ma con un uomo al tuo fianco.- eccola...
-Quale uomo accetterebbe di essere secondo alla propria donna? A volte anche i mozzi degli altri vascelli mi guardano come se fossi un pesce fuor d'acqua, figuriamoci se un uomo acconsentirebbe ad avere una carica minore.-
Alzai la mano sorridente e Alice si coprì la bocca, ridendo sotto i baffi.
-Se troverai un uomo capace di amarti vedrai che ti rispetterà.-
-Come posso essere amata se non lo amerò mai.- rispose leggermente irritata.
-Perché non dovresti amarlo? Stai dicendo che non riusciresti mai ad amare nessuno? Sei senza cuore? È questo che vuoi dire?-
-Sono già innamorata madre.- sbottò Alice, si stava innervosendo, non gli piaceva l'argomento e soprattutto non gli piaceva parlarne con lei.
La signora Kingsleigh la guardò sconvolta.
-E.. di chi?-
-Della mia libertà.- disse andando via.
-Ma dai... e il tè?- dissi rincorrendola.
Si chiuse a chiave nella sua cabina, si tolse i vestiti e senza badare a me si stese sul letto.
-Non so cosa fate Tarrant.-
-Cosa vuoi dire? Tu vuoi sposarti sul serio?-
-Certo che no... o almeno non con uno dei pretendenti che mi presenterebbe mia madre, però come faccio a spiegare a mia madre la situazione? Se le dicessi "Madre, io amo un mezzo matto che posso vedere solo io" mi porterebbe in un manicomio.-
-Hai ragione, ma non puoi andare avanti così, devi dirglielo.-
Si mise a sedere e disse -Si ma come?!-
-Non lo so Alice, non lo so. Calmati.-
Le dissi sedendomi accanto a lei.
-Troveremo un modo, tranquilla.- la guardai e lei annuì leggermente.
-Vieni qui.- mi disse facendomi posto sul letto.
Mi tolsi le scarpe e sistemai la giacca su di una sedia, poi mi stesi accanto a lei.
Mi sbottonò la camicia e mise una mano sul mio petto, all'altezza del cuore, batteva forte. Come sempre d'altronde...
-Tarrant, che intenzioni hai con me? Voglio dire... tu mi ami?-
le misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le dissi:
-Alice, io quando sto con te provo dei sentimenti che non ho mai provato con nessuna. Io sono sempre stato innamorato di te, sei l'unica persona che sia mai stata in grado di modificare il mio umore. Mia cara, io ho intenzione di costruire qualcosa di serio con te, davvero.-
-Oh Tarrant...- disse con gli occhi lucidi mentre avvicinava il suo volto al mio.
-Alice, apri questa porta.- era sua madre. Si infilò una camicia da notte che era accartocciata sul comò e apri la porta.
-Ditemi madre.- lei entrò decisa e poi si bloccò di colpo.
-Alice, di chi è quella giacca?-

Alice alla ricerca della felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora