Capitano Kingsleigh

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Tarrant

Mi alzo e mi preparo per quando tornerò da Alice. Voglio essere pronto il prima possibile.
Scelgo le mie mutande preferite, eventualmente dovessi ritrovarmi nella stessa situazione di ieri sera...
Mi avvicino allo specchio e osservo il mio corpo pallido
-Chissà se le piaccio, sono così... strano.-
I capelli rossi e arruffati, gli occhi diversi.. di colori insoliti, contornati di macchie sgargianti, pelle bianca, unghie bluastre e senza neanche un pelo su gambe, petto e braccia...
Mi allontano dallo specchio e vado a vestirmi, è troppo tempo che non prendo un tè con i miei amici, e ora che sono molto più rilassato è il momento giusto per approfittarne.
Esco alla ricerca del leprotto Marzolino, e lo trovo a ciondolare poco lontano da casa mia.
-Leprotto, che ne dici di un bel tè caldo?- gli propongo, lui alza lo sguardo e mi salta in braccio.
-Davvero? Davvero davvero davvero davvero davvero?-
-Certo che sì, ma non farmi cambiare idea.- dico avviandomi verso la tavolata sempre allestita fuori casa mia.
-Allora che vuoi? Tè verde? Bianco? Nero? Rosso? Blu? Rosa? Giallo? Cocomero? Cucchiaio...- fissa il cucchiaio con la bocca spalancata.
-È lo stress.- gli dico dando delle piccole pacche sulle spalle.
Poi mi verso un po' di tè verde.
-Sai, oggi andrò da Alice per il tè.- annuncio dopo qualche minuto di silenzio.
-È lo stress.- dice, dandomi delle pacche sulla spalla.
-È vero. Ormai le faccio visita tutti i giorni.- lo guardo con un'espressione seria, ma ormai non mi sta ascoltando più, sta fissando con aria innamorata la tazza da cui beveva fino a poco fa.
-Guarda un po' chi si rivede.- un sorriso compare dal lato opposto del tavolo.
-Pensavamo che tu, fossi impazzito del tutto.- dice attraversando il tavolo mentre prendeva forma lentamente.
Ignoro il suo commento e riprendo a sorseggiare il mio tè.
-Mi fa piacere rivederti, Stregatto.- poi scompare e comincia a gironzolarmi intorno, lo sento vicino, forse troppo vicino.
-E questa Tarrant? Non sapevo che tu portassi collane del genere, devo dire che ti dona.- dice sfiorando la lacrima con la coda appena comparsa.
-Togli le tue zampacce da qui, cane dannato.- mi sto innervosendo, non lo sopporto quando fa così.
-Tecnicamente non ho mai messo le mie soffici zampette lì.- dice ricomponendosi lentamente, con un sorriso snervante.
-Ma guarda Cappellaio, sta cominciando a brillare.- dice girandosi a pancia in su.
Scatto in piedi urlando -A dopo
Leprotto!- e corro verso casa, spero che non sia successo niente ad Alice.

C'era un vento così forte che per poco non volò via il cappello. Sento la voce di Alice, stava urlando qualcosa che non riuscivo a capire. Mi avvicinai a lei mentre era di spalle, si girò di scatto e per poco non mi fece cadere.
-Tarrant!- mi disse sorridendo - se vuoi vai nella mia cabina, io devo occuparmi di questa situazione.- poi torna seria e corre via, non posso abbandonarla così, devo aiutarla in qualche modo.
-Capitano Kingsleigh, c'è un uragano in avvicinamento! E sembra che stia peggiorando!- come può peggiorare un mostro del genere? Osservavo Alice impartire ordini a destra e a manca, sembra che non abbia bisogno di me... quando poi un fulmine colpì l'albero maestro, qualcosa prese in pieno Alice facendola cadere.
-Alice!- gridiamo in coro io e una signora che ha tutta l'aria di essere la madre..
-Capitano! La corrente è troppo forte! Finiremo per calare a picco!-
-Ma non vedi che non sta bene? Razza di...- non poteva sentirmi ovviamente.
-Madre dobbiamo scostarci il più rapidamente possibile prendendo la rotta di fuga, prima per Sud Ovest e poi per Sud Est. In questo modo utilizzeremo  il vento stesso dell'uragano per fuggire mantenendoci sempre con il vento in poppa e trovandoci poi nel semicerchio navigabile quando l'uragano ci passerà accanto.- disse tutto d'un fiato, inutile dire che non avevo capito niente.
La madre corse da quel tipo antipatico di prima e gli riferì quello che Alice aveva detto.
-È impossibile!- urlò quel signore, Alice si alzò barcollando sotto quella pioggia battente, e si diresse verso il timone.
-Sapete cosa penso di quella parola.- prese il comando della nave e con abili manovre ci riportò tutti in salvo.
Subito dopo che la pioggia cessò, Alice disse:
-Io vado a farmi un tè.- mentre sua madre la guardava sconcertata.
-Abbiamo visto la morte in faccia e tu pensi a farti un tè?-
-Certo madre, queste situazioni sono all'ordine del giorno nella vita di un capitano.- la seguo.
-Alice stai bene?- gli dissi avvicinandomi.
-Si Tarrant, tranquillo, fortunatamente sono riuscita a parare il colpo con le braccia.- disse scoprendo le braccia arrossate.
-Mi sa che uscirà un bel livido.- deduco osservando l'espressione di dolore sul suo volto.
Cominciò a preparare il tè, mentre io mi guardavo intorno...
-Alice...-  eccola lì, la "signora depressione" perché questa donna è sempre triste?
-Si madre?- risponde Alice senza girarsi.
-Siediti, devo parlarti.- continuò seria.
-Ma il tè...-
-Il tè può aspettare.- la interruppe.
-Che modi.- sussurrai, facendo sorridere Alice mentre si sedeva accanto a sua madre.
-Alice, cara... sai che io non vivrò per sempre e come hai detto tu stessa, questo è un mestiere abbastanza pericoloso..- cominciò la signora Kingsleigh -... vorrei che tu trovassi qualcuno che ti accompagni, mi piacerebbe che tu.. trovassi un uomo.-

Alice alla ricerca della felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora