Capitolo 28

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Sei la mia metà, sei quella parte della mia anima che tenevo nascosta, nascosta dentro me. Hai aperto tutti quei cassetti che avevo chiuso a chiave e ora ho paura perché mi sento fragile, mi sento in bilico, mi sento scoperta. Ma senza te non saprei cosa fare. Tu sei il mio caos, la mia pazzia, il mio amore. È parecchio tempo che non mi sento serena, prendo tutto con molta superficialità e nulla mi interessa, mi sembra tutto noioso e poco affascinante, mi sembra tutto monotono e persino lui ha smesso di essere interessante, mi sono abituata alla sua assenza e ora è davvero tutto piatto, avevo in unica certezza nella vita ovvero che mi sarebbe mancato per sempre e ora che anche questa certezza non c'è più è tutto grigio e nessuno mi salva, vorrei un ancora, un appiglio ma non ho nessuno. Ci sarà una soluzione? Dovrebbero smettere di dire che i giovani sono interessati solo ai social, che senza internet non vivono, che era meglio una volta quando i sentimenti erano veri e i bambini giocavano all'aperto. Il primo bacio a stampo l'ho dato in terza media ad un ragazzo che forse nemmeno se lo meritava, il primo bacio vero l'ho dato in prima superiore ad un ragazzo che mi avrebbe donato la vita, che non mi ha mai lasciata sola nonostante la mia malattia, che ancora oggi mi guarda con gli occhi di chi crede che in qualche modo io sia speciale, che anche se ognuno ha la sua vita trova ancora il tempo per proteggermi da questa vita a ostacoli, mi tende una mano sempre per rialzarmi. Ho 16 anni e sono ancora vergine, aspetto la persona giusta, che sarà giusta in quel momento ma magari non per tutta la vita, infondo anche le persone che si sposano possono divorziare, quindi come possiamo essere sicuri che sia davvero la persona giusta? Scrivo lettere d'amore ed ho notato che i ragazzi piangono ancora leggendole. Scrivo di sentimenti veri, quelli che ti cambiano le giornate e ti stravolgono la vita; il momento prima piangevi e quello dopo ridi come un bambino. Ascolto le canzoni, quelle vecchie dei cantautori, loro si che ne avevano di cose da dire...Ma chi lo dice che anche noi non possiamo essere così! La società vuole farci credere di essere vuoti, senza sentimenti, privi di emozioni e dipendenti dalle cose materiali, ma la verità è che noi DIPENDIAMO DALLA VITA. Mi emoziono davanti ad un tramonto, piango in riva al mare d'inverno, gioco con la sabbia come se fosse il gioco più costoso del mondo, giocavo a biglie con i miei nonni, so a memoria le canzoni che mi cantava mia nonna, piango, rido  rumorosamente, urlo, canto, mi drogo, si lo ammetto, io mi drogo di vita...sono fiera di sputare in un occhio alla società e dirgli che io I SENTIMENTI VERI LI PROVO, LA VITA E' LA MIA DROGA e non c'è nessuna cosa materiale che mi creerà mai così tanta dipendenza tanto quanto LA VITA, L'AMORE E L'AMICIZIA. Vorrei essere della vecchia generazione. Vorrei essere nata quando gli eroi erano Falcone e Borsellino non Justin Bieber. Vorrei essere nata quando si combatteva per il popolo, per il prossimo, non quando si litiga perché una persona ti ha cancellato dagli amici di facebook. Vorrei essere nata quando c'erano i film in bianco e nero, quando c'era spazio per i sogni, non quando la vita reale sai nemmeno cos'è. Vorrei essere nata quando si combatteva per un ideale, quando si giurava fedeltà a un paese che si amava più della vita stessa, non quando invece vuoi scappare dal posto in cui vivi perché non ti fa sentire accettato. Vorrei essere nata quando i cellulari non esistevano, quando se amavi qualcuno dovevi avere il coraggio di dirglielo in faccia, non attraverso una chat. Vorrei essere nata quando la musica cambiava il mondo, non quando è il mondo a cambiare la musica. Vorrei essere nata quando un sorriso valeva più di una ricarica. Vorrei essere nata quando a calcio si giocava per passione, non per soldi. Vorrei essere nata quando le situazioni erano difficili e le persone unite, non quando le situazioni sono facili e le persone distanti. Vorrei essere nata quando contava di più la fame, non quando si contano i mi piace di una foto. Vorrei essere nata quando i bambini avevano ancora un'infanzia. Vorrei essere nata quando la felicità si trovava nelle piccole cose, non in un IPhone. Vorrei essere nata quando la mattina ci si alzava con la consapevolezza che avevi qualcosa per cui combattere sia per te che per gli altri, quando si ci alzava con la consapevolezza che i sogni erano più preziosi dell'oro, quando avevi la consapevolezza di poter contare su qualcun altro, quando avevi la consapevolezza di poter sperare in un futuro migliore. Vorrei essere nata quando il mondo era nelle tue mani, non quando sei tu nelle mani del mondo. Oggi non abbiamo nulla di ciò che rende "umana" una persona. Oggi, diventiamo quello che il sistema vuole vederci diventare, oggi siamo la massa che si muove verso il nulla, oggi siamo quelli che in questo spettacolo chiamato evoluzione fanno da comparsa. Di libri ne avrò letti decine, ma che dico centinaia, migliaia, ma pochi sono riusciti a prendermi con tutta me stessa e a tirar fuori il meglio di me durante la lettura. Pochi sono riusciti a farmi ridere o piangere o sobbalzare per strada mentre li leggevo. Pochi sono riusciti ad entrare nel mio cuore. Pochi sono riusciti a farmi innamorare dei loro protagonisti. Pochi sono riusciti a farmi sognare una vita che non era la mia. Pochi mi hanno fatto immaginare che il protagonista fosse qui con me a raccontarmi la storia, le sue vicende e tutto ciò che gli succedeva. Nell'ultimo periodo devo dire la verità non sono riuscita a leggere tantissimo eppure mi sono soffermata a leggere e rileggere per l'ennesima volta 4 libri in particolare, adesso starete pensando che io sia una pazza ma vi assicuro che non lo sono, sono solo un'appassionata di libri e quindi di lettura tutto qui. Questi quattro libri sono: Orgoglio e pregiudizio della grande autrice preromantica dell'800 inglese Jane Austen, autrice che io adoro, Colpa delle stelle di John Green, Prometto di sbagliare di Pedro Chagas Freitas, ed infine, l'ultimo il mio preferito in questo momento, il libro che con alcune delle sue più celebri frasi sta spiazzando il mio libro, Scrivimi Ancora di Cecelia Ahern. Amo questo libro vi giuro.  Non capisco più cosa devo o non devo fare, perché, se faccio la cosa giusta vengo punita, e se faccio la cosa sbagliata anche, spiegatemi cosa devo fare? Morire? Non ci capisco più niente! Vita difficile, amicizie difficili, amori non ne parliamo proprio e poi, cosa ci rimane? Niente. La vita fa letteralmente schifo e io sono dentro questo schifo e mi faccio schifo da sola, bene. Oggi è uno di quei giorni in cui prenderei a Saverio a pugni vi giuro. Oggi sono uscita e stavo andando tutta beata a chiamare a Valentina, vado e chi trovo? Lui e lei abbracciati che ridevano, volevo morire in quel momento. Dopo aver chiamato Valentina loro sono usciti e si sono fermati sotto in galleria, sapete che ha fatto lui? Dopo essersene andato è tornato indietro e le ha sussurrato a Valentina nell'orecchio :"Salutami Martina". No ma voglio dire scherziamo? Potevi benissimo venire tu a salutarmi, invece hai preferito, come sempre, fare il coniglio, ma va bene così. Comunque cambiamo discorso. Io amo i ragazzi. E non intendo in senso sporco o ambiguo, ma visto che tutti parlano di quanto siano straordinarie le ragazze (e lo sono, cavolo se lo sono!), io invece adesso voglio parlare di loro. Perché, anche se ci fanno dannare l'anima, sono buffi.  La società ha insegnato loro a non parlare di sentimenti, chissà poi perché, e quindi sono impacciati, però quando ci tengono si vede.  E poi sono allegri, spesso in un modo semplice. Non è vero che fanno caso solo al fisico e ai vestiti, un amico maschio è un vero tesoro.  A volte sono esagerati, e rumorosi, e provateci voi a restare di cattivo umore quando un amico arriva e ti solleva di peso, poi ti butta a terra e ti riempie di solletico.  Sanno essere bambini a cui piace giocare, o che piangono sulle nostre spalle, e allo stesso tempo sanno essere già uomini protettivi. Fanno quella cosa, quando ci abbracciano, di stringerci forte e carezzarci piano la schiena o la testa per farci sentire al sicuro. Bello davvero.E sanno essere romantici, e sanno farsi perdonare, e farsi amare e odiare contemporaneamente, e farci ridere e sognare e sperare ancora. Ogni bambina, ragazza o donna è una principessa, e sono tutte meravigliose, ma a volte ci scordiamo di dire anche ai ragazzi che non è vero che devono essere "senza emozioni" o "duri"; che anche loro possono essere i principi delle favole, e che si meritano il lieto fine.

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