Capitolo 9

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Ho capito una cosa standomene seduta in salotto: i divani sono fatti per le persone che, anche solo in quel momento, vogliono la compagnia di qualcuno, sono un invito a sedersi tutti assieme, vicini. Le poltrone invece sono singole, come a voler dire: 'voglio rimanere qui da sola, non rompete.' Ed io sono spesso seduta in una poltrona. La mia vita è un eterno star seduti in una poltrona. Le persone non hanno voglia di perder tempo con una come me: non sono semplice, per niente. Infondo, chi mai si preoccuperebbe di me? Non so nemmeno come mi sento, o forse sì? Mi sento lontana dal mio sé ideale. Guardo il mio riflesso su ogni oggetto, e mi chiedo perché sono diversa da ciò che penso di essere. Mi sistemo i capelli, e cammino. Camminando mi sento goffa, ho perso, anzi non ho mai avuto, la sicurezza di camminare a testa alta in mezzo alle persone. Ascolti voci per strada che dicono: "Ma l'hai vista?" o "Che schifo!" e non sono sicura ma sembra che queste persone commentino il mio aspetto. Sono a casa e apro la finestra per far entrare la luce naturale, bene ora mi specchio per capire se quelle persone si riferivano a me. Mirivolgo lentamente allo specchio e quello che vedo è una figura normale, forseanche un po' attraente. So benissimo che la bellezza trasuda quando ci si senteforti e sicuri, ma non riesco a sentirmi in questo modo, e allora lascioperdere. Ecco come mi sento. La cosa che mi fa più incazzare della miagenerazione è la passività con cui accetta ogni evento accaduto, piacevole ospiacevole che sia. Io dico solo una cosa; ribellatevi, arrabbiatevi, gioite eridete perché l'accettazione dura un attimo ma il pentimento di non esservipotuti esprimere dura per sempre. Ci sono alcune volte in cui mi sento fuoriposto. Spesso, a dire il vero. Alcune volte mi chiedo cosa ci faccio in unposto, mi chiedo perché sono amica delle persone davanti a me e di cosa abbiamoin comune io e loro. Ci chiamiamo la compagnia, ma a volte non mi sento partedi essa. Non mi piace passare i weekend in discoteca, non mi piace fumare finoa quando non ho consumato il pacchetto, non mi piace nemmeno uscire i pomeriggiperché non ho nient'altro da fare. Parlo poco di me, sono molto riservata, manonostante questo ancora nessuno mi conosce veramente. Nessuno sa che mi piace sia andare indiscoteca con i miei amici una o due volte a stagione, che mi piace bere fino adiventare brilla, ma non ubriaca. Che mi piace fumare per scacciare ilnervosismo o l'ansia, che mi piace guardare i ragazzi belli della scuola e faregossip con le mie amiche. Mi piace fare tutte le cose pazze e stupide che fannogli adolescenti di adesso. Ma c'è unaltro lato di me che non coincide neanche un po' con quello che la genteconosce che è più difficile da scoprire. Il lato in cui i miei veri eroi sonoquelli letterali, in cui preferisco bere un te e leggere un libro piuttosto cheuscire un pomeriggio, in cui preferisco scrivere piuttosto che chattare,in cui preferisco ascoltare e andare aiconcerti solo dei miei idoli invece che a quelli di tutti i cantanti solo perfar vedere che ho i soldi. Preferisco l'oceano al mare, e la città allamontagna, preferisco i taxi ai treni e gli aerei alle crociere. Nessuno sa che nel mio tè ci vanno due mezzicucchiaini di zucchero e che deve essere English Breakfast. Che preferisco camminare per ore piuttostoche andare in bicicletta. Prima di andare a letto devo leggere il capitolo diun libro o non riesco a dormire e preferisco leggere due volte la stessa paginadi Tess dei d'Uberville piuttosto che leggere in due giorni un best seller. Ifilm voglio guardarli sotto la coperta e con le cuffie e la musica mi piacecantarla a squarciagola, ma non sotto la doccia. Mi faccio tanti filminimentali e esprimo desideri in qualunque circostanza. Mi piace la pizza ma pococondita e il gelato fior di latte mi da la nausea. Nessuno sa che il mio corponon mi piace e che per quanto mi impegni non riesco a mettermi a dieta, nessunosa che a volte salto dei pasti ed è per questo che il giorno a dopo a scuola misento male, ma nessuno si accorge nemmeno di questo. Nessuno sa che il mioposto preferito in cui vado per riflettere non è in Italia, e che quando ne hobisogno ci arrivo con l'immaginazione. Sono piccole cose, insignificantialcune, piccole abitudini, ma fa male sapere che nessuno ci fa caso, che anessuno importa. Le persone molto spesso mi definisco una ragazza freddae acida. Le persone usano molto spesso questi due aggettivi quando non sannocome altro descriverti. Il problema però è che non sanno nemmeno cosa voglianodire e soprattutto quanto possano ferire. Una persona fredda è come un pezzo dighiaccio. Hai mai visto sciogliere un pezzo di ghiaccio dove c'è unatemperatura bassa? Beh, io no. E' questo il punto, una persona fredda non hamai visto il calore. Il calore familiare, il calore di un amico, il calore diun amante o di un fratello. La freddezza è proprio il frutto di quello che siriceve, cosi come l'acidità. Una personafredda non ti farà mai entrare nella sua vita per il semplice fatto che hapaura che tu possa sciogliere ciò che ha costruito in tanti anni. . Matu prova ad amarla, a incoraggiarla, a sostenerla , a sgridarla, a litigare conlei, a fare l'amore con lei. Amare una persona fredda è una delle cose piùstancanti, distruttive, a volte masochiste del mondo....ma ne vale la pena.Stanne certo che ne vale la pena. Ormai al giorno d'oggi c'è chi ha i capellirasta, chi tinti di qualche colore o sfumatura particolare, chi biondi o morial naturale, chi indossa tute e scarpe da ginnastica ogni giorno, chi vestesolo firmato, chi segue i gruppi punk e chi è Emo. Insomma, sembra che questagenerazione non segua nessuna moda. Eppure seguiamo tutti una moda: la moda diapparire.

 

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