Cercare:
adoperarsi per trovare qualcosa o qualcuno.Qando rientrai a casa e vidi gli occhi furenti di mia madre quasi mi spaventai. Non aveva preparato il pranzo. Doveva essere veramente, ma veramente arrabbiata.
- Mamma?
- Signorina, così non va proprio. - Altro che arrabbiata, furiosa era dir poco. - Stai veramente esagerando! - Gridava come una pazza.
- È perché mi sono fermata a dormire da Scott?
- Oh, ma per piacere!
- Cosa c'è allora?
- Cosa c'è?! Mi ha chiamato il dottor Simoni!
- Mi dispiace -, mormorai
- Perché ti comporti così? - Il suo tono era cambiato. Era basso e triste, si lasciò cadere sulla sedia. Era delusa.
- Mi dispiace... - ripetei. Ma in realtà non mi sentivo in colpa proprio per nulla.
- Non devi chiedere scusa a me.
- Non ti aspetterai che torni da quel vecchiaccio scorbutico?! - Ecco di nuovo la-me-arrogante.
- Jessica Lori, non parlare così! -, rialzò il tono.
- È la verità! Uno psicologo non dovrebbe far sentire così a disagio i suoi pazienti. - Ora ero io a gridare.
- Questo non ti da il diritto di essere scortese.
- Non lo sopportavo più! Non l'ho mai sopportato.
- Perché non me ne hai mai parlato? -, abbassò di nuovo la voce presa dallo sconforto. Era triste.
- Perché non sarebbe servito. Non ho più avuto bisogno dello strizzacervelli da quando ho conosciuto Steve, ma tu mi ci hai mandato lo stesso! - Il solo pronunciare il suo nome mi faceva salire le lacrime agli occhi.
- Perché non me ne hai parlato prima? -, ripeté.
- Te l'ho già detto. Non mi avresti dato retta.
- Jessica, ne avevi bisogno. Ora più che mai, dopo tutto quello che hai passato.
- No! Eri tu ad averne bisogno, non io! - Sapevo ancora prima di pronunciare quelle parole che una pugnalata le avrebbe fatto meno male, ma decisi di dirle lo stesso. - Io sto benissimo. Anche senza un padre. Anche se è morto tragicamente e misteriosamente. Sei tu che non lo hai mai accettato. - Era quello che pensavo veramente, anche se ero consapevole che non bisogna dire tutto ciò che si pensa.
Mi voltai e uscii sbattendo la porta.
Il cellulare trillò nella tasca della felpa. Era Vanessa.
- Pronto?
- Hey, JJ sono V.
- Ciao, perché mi chiami dal cellulare di Vane?
- Sono a casa sua, sarebbe meglio se venissi anche tu. Hai da fare?
- No, tra venti minuti sono lì, d'accordo?
- Perfetto, ti aspettiamo. Kiss, kiss.
Riattaccai. Quanto mi irritava il suo "kiss, kiss" alla fine di ogni telefonata o messaggio.
La mamma di Vane mi aprì il portone e salii di corsa le scale fino alla soffitta. Spalancai la porta.
- JJ! - Virgi corse ad abbracciarmi.
- Hey Jess - mi salutò Vane dal letto. Stava sfogliando un grosso libro che maneggiava con molta cura e delicatezza. Sembrava essere molto antico.
- E quello cos'è? - domandai avvicinandomi.
- Un libro.
- Oh, grazie. Non c'ero proprio arrivata!
- No, non è un semplice libro - mi spiegò Virginia.
- V, avevo intuito anche questo.
- Mi piace quando mi chiami V!
Alzai gli occhi al cielo. - Sono contenta, V. Ora mi spiegate che diavolo è quel libro? - Stavo per perdere la pazienza.
- Me lo ha lasciato Elena.
- Ci sono scritte un sacco di cose. Anche su quelli come me. - mi informò Virgi.
- Elena?
- Era... - esitò un istante - La mia Custode - disse con voce roca.
- Ecco, per dire. Angeli femmina? Nemmeno questo sapevo.
- V, non è il momento. È tutto a posto? - chiesi a Vane vedendo la sua reazione nel parlare di Elena.
Annuì, ma si affrettò a cambiare argomento - Credo di aver trovato qualcosa riguardo ai sogni.
- Perché non ci hai pensato prima? - Il mio tono era più duro. Cavolo erano due giorni che stavamo impazzendo a cercare risposte in biblioteca, su internet... e lei aveva già la risposta.
- Io pensavo che fosse un libro con racconti di angeli, non pensavo contenesse spiegazioni e descrizioni.
- Non lo avevi letto prima? Non ci credo. Il tua angelo Custode ti regala un libro sugli angeli e tu non lo leggi?!
Vane perse le staffe e mi aggredì: - Credi che sia facile per me?!
- Ragazze, calmatevi! - Virgi si mise in mezzo.
- L'anno scorso ho scoperto che la mia migliore amica era il mio angelo custode e per questo mi hanno quasi ammazzato e lei per salvarmi la vita è diventata un Caduto. Non l'ho più vista da quel giorno. Ho odiato gli angeli con tutta me stessa nonostante fossi legata a loro per via del giuramento. - Si calmò un attimo presa dalla malinconia - Alla fine ho conosciuto Steve, un Custode, come Elena. Ho deciso di aiutarlo a proteggerti perché mi ricordavi così tanto lei, sai aveva i tuoi stessi occhi però i suoi capelli erano biondi. - Prese fiato - Inscenare una relazione è stata una mia idea. Steve avrebbe dovuto stare più attento, non doveva mettersi troppo in mostra, ma sai comportarsi da Mortale ha il suo fascino. Pian piano è diventato popolare e aveva sempre più ragazze che cadevano ai suoi piedi, pensai che se avesse avuto una fidanzata quelle galline gli sarebbero più alla larga. Di certo non avevo programmato di innamorarmi di lui... -, gridò ancora - Sì, l'ho detto: sono innamorata persa! Voglio con tutta me stessa riportarlo indietro!
- Mi dispiace, Vane - mi avvicinai e la strinsi mentre singhiozzava - Scusa, non volevo farti piangere. Lo so che anche tu stai male. Iniziai a piangere anche io.
Virginia si sedette accanto a noi sul letto e ci avvolse entrambe con le braccia. - Su, su ragazze ora cercate di calmarvi.
Passammo tutto il pomeriggio a cercare. Quel libro era infinito.
- Angelo caduto o Demone -, leggeva Virginia mentre noi riposavamo un attimo gli occhi - Oh, Cristo! Sono figlia di un demone?!
- Tranquilla V, è solo un altro modo di chiamarli -, la rassicurò Vane. - Mia mamma dovrebbe aver preparato una tisana di karkadè. Vado a prenderne tre tazze.
- Okay, grazie. Io intanto cerco qualcos'altro su internet. - Mi sedetti sul divanetto con il PC sulle ginocchia.
- Prima sfera: Serafini, Cherubini, Troni. Nah, non serve. - Virginia voltò pagina - Seconda sfera: Dominazioni... Sono quelli che ci hanno salvato, guarda JJ - Girò il libro verso di me e mi mostrò il disegno che raffigurava un angelo che lambiva una grossa spada.
- Passa avanti.
- Okay... Terza sfera... Angeli... Qui parla dei Custodi. ...incaricati della custodia degli uomini...bla, bla, bla... l'Angelo è creatura perfetta che ubbidisce al Piano Divino senza debolezze, ritardi, infedeltà. Non dice nulla riguardo ai sogni. - Voltò pagina. Nel frattempo digitai: ANGELI E SOGNI. Avevo già visitato alcuni siti, ma visto che la connessione internet a casa mia era estremamente limitata non ero riuscita a fare una ricerca più approfondita.
- Trovato qualcosa? - Vane entrò con le tre tazze su un vassoio.
- Qui ancora niente.
- Qui dice che si può entrare in contatto con il proprio angelo Custode durante il sonno lasciando un biglietto sotto il cuscino.
- Ah, lascia perdere internet - Mi porse la tazza.
Chiusi il portatile. - Grazie.
- Ragazze sentite qua! Comunicazione con il Protetto. Se la situazione del protetto necessità... eccetera, eccetera... il Custode può manifestarsi in forma fisica... Questo lo sappiamo già... Il corpo sottile dell'umano protetto, nella fase del sonno, riesce a entrare in contatto con la quarta dimensione... Che caspita è la quarta dimensione?
- Non importa, prosegui -, la incitai alzandomi in piedi.
Vane la interruppe. - La quarta dimensione è una estensione degli oggetti ulteriore rispetto alla larghezza, alla lunghezza e alla profonditá, è riferita al tempo. Quella in cui esistono gli angeli. La stessa che si raggiunge dopo la morte.
- Tu sapevi tutte queste cose?
- Sì, ma solo a grandi linee e non pensavo che la si potesse raggiungere attraverso il sonno.
- L'Angelo Custode può comunicare attraverso il sogno... comunica con il protetto assumendo sembianze differenti, quali persone affezionate all'umano per indicargli la retta via.
- Ma questo non è il mio caso io ho visto proprio lui, sapevo cos'era e non era più il mio Custode.
- Non capite? Ora abbiamo la conferma che non era un semplice sogno. Voleva mandare un messaggio specifico - Vane si emozionò ed iniziò a piangere di gioia - Steve sta tornando. Sta tornando davvero!
- Ma cosa significa che devo riportarlo indietro?
- Dobbiamo rivolgerci a qualcuno che ne sa più di noi.
- Ho detto mille volte che non...
- Non sto parlando di Laura, Mauro o la madre di Scott.
- E di chi allora? - Non capivo.
- Un angelo. Solo uno di loro ci saprà dare la risposta.
- Dove lo troviamo un angelo?
- Ti devo ricordare che il tuo migliore amico era un Custode e il tuo ragazzo è un nephilim? Non è poi così difficile -, intervenne Virginia.
- Ma come facciamo si fa riconoscere un angelo, scusa? -, domandai.
- Gli occhi. È così che ho riconosciuto... Steve. - le si ruppe la voce pronunciando il nome - Cambiano intensità di colore e sono profondi, sembra di perdercisi dentro.
- D'accordo, ma non possiamo osservare gli occhi di ognuno aspettando che provi una forte emozione e che i suoi occhi diventino magicamente di un colore più scuro.
- Se solo mi lasciassi finire di parlare! - Roteò gli occhi - Io non parlavo di occhi qualunque.
- Sei sicura, Vane? - Virgi spalancò i suoi grandi occhioni grigi, la fissava incredula.
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GUARDIAN 2 - tra Terra e Cielo
Fantasy|Seguito di GUARDIAN - il mio angelo custode| Sono passate settimane ormai da quando Steve è scomparso, ma dopo quella notte, dopo che Jessica l'ha rivisto in sogno, la speranza di poterlo ritrovare si è fatta strada nuovamente nel cuore di tutti. ...