Durante la ricreazione io e Vane ci eravamo accordate che saremmo andate a studiare a casa mia, mancava ancora qualche mese alla fine della scuola e il carico di compiti e di studio non sarebbe diminuito fino a giugno. Il mondo non si sarebbe fermato per noi, per lasciarci il tempo di dedicarci a Steve. Studiare era l'ultimo dei nostri pensieri, ma lo dovevamo fare. Dato che avremmo dovuto studiare lo stesso argomento di storia, avevamo pensato che magari insieme saremmo riuscite a concentrarci meglio e ad aiutarci a vicenda. Quand'ero sola, ed ero sicura che per lei fosse lo stesso, i miei pensieri erano focalizzati su un'unica persona.
Arrivammo a casa mia in fretta a bordo del suo motorino rosa ancora ammaccato dalla caduta provocata da Michael prima che ci rapisse. Preparai qualcosa di veloce per pranzo e poi ci mettemmo subito sui libri.
In effetti quel pomeriggio di studio fu davvero utile, mi sentivo abbastanza pronta per l'interrogazione che avrei dovuto sostenere il giorno seguente, mi sarebbe bastata una veloce ripassata sull'autobus la mattina dopo.
Vane era appena uscita dalla porta quando suonò il campanello, pensai che fosse lei, probabilmente aveva dimenticato qualcosa. Aprii la porta senza nemmeno guardare, convinta appunto che stesse per rientrare la mia amica, invece rimasi stupita nel vedere Scott varcare la soglia.
- Hey -, lo salutai sorpresa.
- Non te lo aspettavi eh? - Alzò le buste che aveva in mano - Sono passato a prendere del sushi, pensavo avessi fame dopo quest'intenso pomeriggio. So che non è il tuo piatto preferito, però è la prima cosa che mi è venuta in mente e poi a me e Sara piace -, concluse la frase con tono scherzoso.
Gli sorrisi dolcemente e gli gettai le braccia al collo. - Lo sai, sei il ragazzo migliore del mondo.
- Questo è il minimo per la mia principessa -, disse prima di depositarmi un bacio veloce sulle labbra.
Appoggiò le buste sul bancone della cucina. - Tra quanto arriva tua mamma, la aspettiamo?
- Dovrebbe aver finito il turno, starà partendo.
- Allora abbiamo tempo per fare... una cosa -, disse con fare misterioso prima di dirigersi verso camera mia.
- Scott? -, mormorai perplessa mentre lo seguivo.
Entrò nella mia stanza chiudendosi la porta alle spalle e poi sentii la chiave girare nella serratura: si era chiuso dentro.
- Scott che fai? -, domandai un po' preoccupata, ma al contempo divertita. Stava diventando tutto molto strano.
Dopo poco sentii il suono che fanno le casse sulla mia scrivania quando vengono collegate a qualche dispositivo elettronico con il Bluetooth. Poi la porta si aprì. Scott si scostò per farmi entrare. Entrai e mi diressi verso il centro della stanza che era illuminata solo dalla fioca luce rosata che emetteva la lampada di sale sul mio comodino.
Scott richiuse la porta e lo vidi smanettare con il cellulare, un attimo dopo per la stanza si diffuse la melodia di una canzone che riconobbi in un istante. Scott si avvicinò e mi attirò a sé. Avvolsi le braccia attorno al suo collo, mentre lui appoggiava le sue mani sui miei fianchi.
- Lo sai che sono sei mesi ormai che ci conosciamo? -, mi disse dolcemente all'orecchio.
- Sono passati solo sei mesi da quella cena?
Ridacchiò. - Sei mesi decisamente intensi e complicati.
- Già, ma è bello ritagliarci un po' di tempo per noi.
La voce di John Legend invadeva la mia camera, chiusi gli occhi e ricordai la prima volta che avevamo ballato insieme sulle note di quella canzone alla festa di Alessio. Scott indossava quelle enormi ali bianche come costume, lo aveva fatto apposta per provocare Steve. Sorrisi al ricordo di quella sera, quante cose erano cambiate da quel giorno. Quella canzone la conoscevo molto bene, l'avevo ascoltata diverse volte e ogni volta pensavo a Scott, per me quella canzone era la nostra canzone, ma non gliene avevo mai parlato. Sapere che per lui era lo stesso mi fece rendere conto della connessione che c'era tra noi. Mi abbandonai tra le sue braccia e pensai a quanto ogni singola parola di quella canzone rispecchiasse alla perfezione ciò che provavo per lui.
- All of me loves all of you -, mi sussurrò all'orecchio non appena terminata la musica.
- Scott... -, mormorai - Ricordi ciò che mi hai detto a San Valentino...
- Certo. Te lo sto dicendo anche ora -, rispose dolcemente.
- Io non ti ho risposto... - Il mio cuore batteva fortissimo.
- Principessa...
- No, Scott -, lo fermai - Non dirmi di non preoccuparmi.
Restò in silenzio scrutandomi con uno sguardo comprensivo con quei suoi splendidi occhi cristallini.
- Anch'io -, sussurrai - Anch'io ti amo -. La voce carica di emozione.
Le sue labbra si aprirono in un sorriso, il suo splendido sorriso.
Mi afferrò il viso con entrambe le mani - Lo so, principessa -, disse con il tono di voce più dolce del mondo - Oculi sunt in amore duces, gli occhi sono guide in amore. Lo leggo nei tuoi occhi, era questo che volevo dirti. Non mi servono le parole e so che per te è lo stesso.
Lo baciai, mentre le lacrime di emozione iniziavano a scendere dai miei occhi. Scott era stupendo ed io ero la ragazza più fortunata di questo mondo ad averlo al mio fianco. Così giovani e così innamorati, non tutti hanno la fortuna di provare un amore così grande ed io a soli sedici anni lo avevo già trovato e sapevo che non era una di quelle effimere relazioni della nostra età, ma un amore che sarebbe durato e resistito al tempo e a qualsiasi ostacolo. È naturale pensare che questi pensieri siano normali e scontati per una adolescente innamorata, ma io non ero un'adolescente comune e non lo era nemmeno il mio amore.
- È bello sentirselo dire però -, disse poi.
Ridacchiai e prima di baciarlo di nuovo dissi ancora: - Ti amo Scott.
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GUARDIAN 2 - tra Terra e Cielo
Fantasy|Seguito di GUARDIAN - il mio angelo custode| Sono passate settimane ormai da quando Steve è scomparso, ma dopo quella notte, dopo che Jessica l'ha rivisto in sogno, la speranza di poterlo ritrovare si è fatta strada nuovamente nel cuore di tutti. ...