Strani sospetti

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Pazientare:
Attendere o sopportare con pazienza.

Osservavo fuori dal finestrino il paesaggio che correva e pensavo a Steve che era sempre più lontano. Di certo non tanto lontano quanto poteva esserlo in Cielo, ma centinaia di chilometri restavano comunque tanti.
- Ora che è qui vorrei solo stare con lui -, mormorò Vanessa tenendo lo sguardo fisso verso il basso – Invece ho sprecato quel poco tempo che avevamo a disposizione insieme.
Virginia allungò una mano per accarezzarle il braccio – È una situazione molto particolare, Vane. È stato comprensibile il tuo comportamento. Non ti preoccupare, la prossima volta andrà meglio.
Vane sospirò – Lo spero.
Anch'io mi sentivo triste, non pensavo di avere sprecato il mio tempo con Steve in quel pomeriggio, ma avevo paura di fare qualcosa di sbagliato: anche solo una parola di troppo avrebbe potuto risvegliare un ricordo in lui e procurargli uno shock. Avrei dovuto fare molta attenzione.
- Hey principessa, va tutto bene? -, mi chiese Scott sussurrandomi all'orecchio.
Annuii.
- Ragazzi, so che forse non è l'argomento migliore al momento e che le priorità sono altre, ma io volevo dire che quella Letizia proprio non mi piace.
Mi scappò una risatina. – A me sembrava così gentile e cortese. -, commentai.
- Un po' troppo -, ribatté acida.
- Dai, Virgi. Non puoi giudicare le persone senza conoscerle -, la rimproveró Vanessa.
- Ma insomma ragazzi! Va bene, supponiamo che lei non sappia nulla degli angeli, ma ad ogni modo c'è un ragazzo veronese che ha perso la memoria e anziché essere in un ospedale è a casa di Salvatore a Roma. Non vi porreste qualche domanda al posto suo?
- Forse lei sa qualcosa -, ipotizzò Scott.
- O forse è una brava domestica che si fa gli affari suoi e svolge semplicemente il suo lavoro -, disse Vane.
- Non è possibile -, proseguì Virginia – O è veramente una stupida persa tra le nuvole o, come ha detto Scotty, sa qualcosa.
- Magari Salvatore sceglie proprio delle persone che sappiano qualcosa per non rischiare -, supposi io.
- Sveglia ragazzi! -, esclamò spazientita – Lei è venuta di sua spontanea volontà perché l'altra donna delle pulizie di Salvatore si è ammalata all'improvviso.
- E tu come lo sai? -, domandai.
- Ce lo ha raccontato mentre eri con Steve. Per questo Salvatore non ricordava il suo nome. -, rispose Scott al posto suo. Vidi che il suo viso aveva assunto un'espressione pensierosa. – Non lo starai prendendo sul serio in considerazione? -, domandai rivolgendomi a lui.
- Oh, ma per favore smettiamola con queste teorie complottistiche! -, sbuffò Vane.
- Infatti -, la sostennni io – È giusto tenere gli occhi aperti, ma fino a che non ci darà dei veri e propri segnali che possano farci realmente sospettare io direi che non sia il caso di preoccuparsene.
- Le nostre energie ora dobbiamo dedicarle totalmente a Steve -, aggiunse Vane concludendo il mio discorso.
Per il resto del viaggio Virginia non parlò più. Credevo si fosse offesa, ma al momento non avevo energie per preoccuparmi di questi piccoli battibecchi. Come aveva detto Vanessa: Steve era la priorità su tutto.

***

L'indomani fu davvero dura trovare la forza di alzarsi per andare a scuola. Non avevo dormito e non avevo voglia, inoltre mi ero completamente dimenticata di avere un compito in classe quel giorno. Si trattava di una semplice tema, ma le poche ore di sonno e tutto lo stress che mi ero caricata addosso avevano mandato in cortocircuito il mio cervello e sebbene fossi sempre andata bene negli scritti, sapevo che quel tema sarebbe venuto un disastro.

L'autobus era affollato e mi sentivo soffocare in mezzo a tutte quelle persone, sentivo le varie canzoni fuoriuscire dagli auricolari dei ragazzi e le ragazzine del primo anno che parlavano a voce alta. Un vero inferno per me alle sette di mattina. Ad un certo punto non resistetti più e decisi di scendere dal mezzo qualche fermata prima dell'arrivo e proseguire a piedi. Una volta raggiunto il cancello della scuola scorsi subito Vane tra la folla.
- Hey -, dissi a mo' di saluto.
- Buongiorno -, rispose in uno sbadiglio.
- Nottataccia? -, domandai vedendo le sue occhiaie che forse erano addirittura più marcate delle mie.
Annuì sospirando.
- Anch'io.
- JJ! Vany! -, la voce di Virginia arrivava da lontano. Stava avanzando verso di noi a passo svelto gridando i nostri nomi o meglio, soprannomi.
- Siamo di buon umore oggi -, commentò sarcastica Vane.
- Sono stata sveglia tutta la notte -, disse subito Virgi appena ci raggiunse.
- Benvenuta nel club! -, scherzai io.
- Ho fatto delle ricerche.
- Riguardo cosa? -, domandò Vane un po' svogliata.
- Letizia.
- Ci risiamo! -, sbuffò Vanessa alzando gli occhi al cielo.
- Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat. Nulla!
- Non è su nessun social network? -, domandai.
- Esatto! -, esclamò con molta convinzione.
- E quindi?
- Jess, ma come fai a non capire? Quella ragazza non è chi dice di essere!
- Punto primo -, intervenne Vane – Come hai fatto a cercarla senza nemmeno sapere il suo cognome?
- Me lo sono fatta dire prima di andare via -, rispose prontamente.
- D'accordo non importa -, proseguì Vane – Ti devo ricordare che nemmeno io e Jessica siamo sui social?
Virginia fa per rispondere, poi si blocca, ci pensa un po' su e alla fine resta zitta.
- Ora la smetti?
- Ma Vane potrebbe essere una persona pericolosa. Non lo so, sarà il mio sesto senso... -, si fermò, si guardò sospettosa intorno e a bassa voce precisò: - il mio sesto senso da nephilim.
- Oh, Virginia! -, Vane ormai era spazientita.
- Dobbiamo stare attenti, non possiamo fidarci di nessuno. Lo sapete meglio di me quanto sia pericoloso questo mondo. Non la conosciamo, per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere una degli scagnozzi di Michael!
- Virginia, per la miseria, come ci fidiamo di Salvatore, possiamo fidarci anche di lei -, ribatté Vanessa.
- Da Salvatore ci ha portati Elena e di lei mi fido perché mi fido di te, ma Letizia è comparsa così all'improvviso.
- Virgi, io ti credo -, dissi intervenendo – e ti prometto che terremo gli occhi aperti. I tuoi sospetti possono essere fondati...
- Possono essere? -, ribatté stizzita.
- D'accordo, lo sono. Ora però non preoccupiamocene, come ho già detto ieri, lo faremo solo nel caso in cui dovesse comportarsi in modo strano. Va bene così?
Virginia sospirò. – Davvero terrete gli occhi aperti?
- Certo, te lo promettiamo.
Tirai una gomitata leggera nel fianco di Vane vedendola restare in silenzio. - Sì, va bene -, disse controvoglia.
Ora Virginia non avrebbe più parlato dei suoi bizzarri sospetti ed io e Vanessa avremmo così potuto continuare a pensare a Steve. L'unica cosa che entrambe volevamo fare era progettare qualcosa di carino per il fine settimana seguente, per poter spendere al meglio il nostro tempo insieme a lui. Mancava ancora un'intera settimana, ciò significava aspettare ancora e con pazienza. Sarebbe mai arrivato di nuovo un giorno in cui non avremmo più dovuto pazientare?

GUARDIAN 2 - tra Terra e CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora