Tutti per uno

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Virginia aveva staccato il telefono così parlai con Vane. Stava andando a prenderla perché se n'era andata di casa dopo una brutta litigata con i suoi genitori.
- Falle venire qua -, mimò con le labbra mia madre mentre ero ancora in chiamata con la mia migliore amica.
- Vane, dopo vi va di venire da me? -, proposi.
- Come preferisci, altrimenti la ospito a casa mia per sta notte e domani vedremo che fare.
Coprii con una mano il microfono del telefono e chiesi a mamma il permesso di far dormire le mie amiche da noi per quella notte.
- Ma certo tesoro -, rispose subito - Loro ti ospitano sempre.
Dissi a Vane che potevano stare da me e poi riattaccai.
- Perché non ti fermi anche tu Scott? -, propose mia madre al mio ragazzo.
Sbarrai gli occhi per la sorpresa. Vidi un lieve rossore sul volto di Scott, ma nascose l'imbarazzo alla perfezione.
- Non voglio disturbare, Sara.
- Ma quale disturbo! -, lo interruppe mia madre - C'è spazio per tutti. Jessica ha già dormito da te e poi mi ha assicurato che non avete ancora fatto niente e poi sono sicura che non lo fareste in ogni caso con me in casa.
Il mio volto credo fosse rosso come un peperone in quel momento. Fulminai mia madre con lo sguardo e lei aggiunse: - Mangiamo qualcosa tutti insieme e poi tutti a nanna che domani si va a scuola. La accompagni tu?
- Ma certo -, rispose prontamente lui.
Il mio sguardo di fuoco pesava ancora su di lei, mi stuzzicò un'ultima volta rispondendo strizzandomi l'occhio prima di sparire in un'altra stanza.
Scott non sembrava più in difficoltà, anzi aveva un'espressione più che divertita sul volto.
Mi coprii il viso con entrambe le mani sperando che così facendo il mio rossore sarebbe sparito.
- Parli proprio di tutto con Sara eh? -, mi domandò con tono canzonatorio.
- Dio, no! Mi ha messo alle strette.
Rise - È sempre bello vederti arrossire,  mi ricorda i vecchi tempi.
Sorrisi ricordando i nostri primi momenti insieme - Mi dispiace, mia madre sa essere così imbarazzante a volte.
- Non ti preoccupare, principessa. Rimedieremo presto.
Ora ero letteralmente paonazza.
Scott rise ancora - Sto scherzando, amore! Non faremo niente fino a quando non ti sentirai pronta.
Si avvicinò e appoggiò le sue mani sui miei fianchi, mi guardò dritto negli occhi e ancora una volta mi rassicurò dicendomi di essere consapevole che quello fosse un periodo molto stressante e che per questo non ci era possibile vivere la nostra vita da normali adolescenti.
- Una delle cose che preferisco di più al mondo è dormire abbracciato a te -, disse poi.
Lo baciai con passione. Assaporai le sue labbra come se fosse l'ultima volta. Erano così pochi i momenti che riuscivamo a ritagliare per noi che non potevo fare altro che godermeli al massimo, come se ognuno di essi fosse stato l'ultimo, attendendo con ansia il giorno in cui non ci saremmo più dovuti preoccupare così.
Poco dopo il campanello suonò. Aprii la porta ed attesi che le mie amiche entrassero. Virginia entrò per prima, aveva un'espressione sconvolta, il mascara colato sugli zigomi e il suo labbro tremava: era sul punto di piangere ancora.
Vane alle sue spalle mi lanciò uno sguardo e capii che la situazione era abbastanza grave.
Abbracciai Virginia e la accompagnai a sedersi sul divano. Lacrime silenziose aveva ricominciato a scendere sul suo viso. Vane si sedette accanto a noi, Scott invece decise di farsi da parte e mentre parlavamo aiutò mia madre ad apparecchiare la tavola e a preparare la pasta.
- Che succede? -, osai chiedere.
Scosse la testa e si asciugò le guance con il dorso della mano.
- Ho litigato con i miei genitori -, rispose senza nascondere il tremolio nella sua voce.
Vane sospirò ed io iniziai a capire.
- D'accordo e cosa vi siete detti? -, chiesi.
Virginia alzò gli occhi al cielo, fece un respiro profondo e mi raccontò ciò che era accaduto: - I miei genitori hanno iniziato a farmi storie perché siamo andati spesso via, hanno che mi hanno viziata troppo, che non merito tutto quello che ho. Tutto questo perché i miei voti a scuola sono peggiorati. Insomma, non sono mai stata una cima, non è una novità!
Fin qui sembrava una normale discussione tra genitori e figlia, ma già immaginavo come la situazione fosse degenerata.
- Io non ci ho visto più -, aggiunse - Gli ho detto tutto.
- Tutto cosa? -, domandai anche se già credevo di saperlo.
- Ho detto che so del tradimento della mamma -, ricominciò a piangere -Ho detto a mio padre che non può rimproverarmi perché non è mio padre e a mia madre che è... beh, una poco di buono e che non può mermettersi di dirmi nulla nemmeno lei.
Le lacrime inziarono a scendere copiose sul suo viso ed iniziò a singhiozzare così la abbracciai.
- Il fatto è che non sembrava sorpreso mio padre.
- Che cosa? -, chiesi perplessa. Insomma, scoprire che tua figlia non è veramente tua figlia dovrebbe sconvolgerti la vita.
- Lui già lo sapeva -, spiegò Virgi - Il che significa che entrambi mi hanno mentito per tutta la vita.
- Tesoro, mi dispiace tanto -, disse Vane.
- Ho preso e me ne sono andata. Il resto lo sapete. -, concluse.
- Virgi -, presi parola - So che sei arrabbiata e delusa. Hai tutto il diritto di esserlo ed hai tutto il diritto di prenderti del tempo per te. I tuoi genitori ti hanno mentito, so che ti senti presa in giro e ferita, ma sono sicura che il loro amore per te sia sconfinato. Ti hanno cresciuta, educata e, sì, anche viziata. - Riuscii a strapparle un sorriso. - È vero, tuo padre non è il tuo padre biologico, ma nonostante fosse consapevole di ciò ha deciso di crescerti e amarti senza riserva.
- E mia madre invece? -, sbottò Virginia - Lei ha tradito mio padre e ha tradito me.
- Ha sbagliato, è vero -, disse Vane - Ma come ha detto Jess sono sicura anch'io che ti ami. Sei sua figlia, Virgi.
- Devi solo prenderti del tempo per riuscire a perdonarli -, aggiunsi infine.
E così io e Vane stringemmo Virginia in un abbraccio. Era solo un'altra delle sfide che la vita poneva davanti alla nostra amica e sapevamo che ce l'avrebbe fatta ad affrontare anche questa situazione e noi le avremmo dato tutto il nostro supporto. Forse tutti gli ostacoli che ognuno di noi era stato costretto ad affrontare se avessimo dovuto farlo da soli ci avrebbero sconfitto, ma insieme eravamo invicibili e lo saremmo sempre stati.

GUARDIAN 2 - tra Terra e CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora