"Il tuo angelo è qui". Salvatore lo aveva detto con tutta la nonchalance di questo mondo, prima di riattaccare senza dare altre spiegazioni. Io mi sentivo scoppiare dalla gioia, dopo tutto il tempo che avevo trascorso in preda alla rabbia e alla tristezza, mi sembrava surreale che Steve fosse di nuovo qui.
Ero in piedi ferma immobile e stringevo il telefono contro il petto. Scott mi guardava, ma non sembrava felice quanto me.
- Steve è tornato! -, gridai mentre sentivo il calore nel mio petto espandersi. La felicità che provai in quei momenti è indescrivibile. Ero uscita dal tunnel della depressione, finalmente avevo rivisto la luce.
Scott continuò a fissarmi con un'espressione dura ed impassibile sul volto.
- Che c'è? -, osai chiedere un po' preoccupata per la sua reazione.
- Mi sembra tutto troppo semplice.
- Cosa? -, sbottai - Sono passati mesi!
- Non è una questione di tempo, Jessica.
- Non capisco... -, mormorai mentre l'ansia si impadroniva nuovamente di me portando via un po' della mia gioia.
- Lo sai quanto è grande Roma? Come hanno fatto a trovarlo dopo così poco tempo? Ora mai Stefano è umano, non è così facile riconoscerlo tra migliaia di persone. Senza contare il fatto che c'era la possibilità che tornasse con sembianze diverse e in chissà quale altra parte del mondo.
Quello schiaffo di realtà mi colpì dritta al cuore. Fu come essere trapassata da un proiettile, un'altra volta.
- Stai dicendo che potrebbe non essere lui? -, domandai con un filo di voce.
Scott sospirò. Sapevo che non voleva vedermi ancora triste, ma non poteva permettere che io mi illudessi.
- Mi dispiace, piccola.
Crollai sulla sedia e cercai di controllare il respiro per non rimettermi a piangere presa nuovamente dallo sconforto, una sensazione ormai a me così familiare.
Tornò ad inginocchiarsi davanti a me - Non ti sto dicendo di perdere le speranze. Potrei sbagliarmi, forse è davvero Steve.
- Lo so, Scott. Tu non vuoi che io mi illuda e soffra ancora di più -, dissi riprendendo la lucidità. - Ora sono cosciente del fatto che Salvatore potrebbe aver trovato la persona sbagliata. Se non sarà Steve, ricominceremo la ricerca. Non smetterò mai di cercarlo.
- E io non smetterò mai di aiutarti a farlo.
Lasciai che mi abbracciasse e mi confortasse ancora una volta.***
Fu Scott a chiamare Vanessa. Mantenendo il suo tono pacato le spiegò del rischio che poteva non trattarsi di Steve. Vane lo ascoltò e rimase con i piedi saldi per terra, come me non si stava facendo troppe illusioni, ma la speranza era tornata a farsi strada in noi più forte di prima. È inutile dire che se fossimo arrivate a Roma pur consapevoli di poter non ritrovare il nostro amico, ne saremmo rimaste comunque distrutte.
Avevo provato a richiamare Salvatore, ma il numero risultava inesistente. Probabilmente l'uomo aveva utilizzato uno di quei telefoni usa e getta o aveva comprato un SIM solo per chiamare me. Non mi spiegavo il perché di tutto questo mistero. Era pur vero che gli Angeli superiori avrebbero tenuto d'occhio Steve per poter arrivare ad un giudizio finale, ma non pensavo che se ci avesse mandato una foto del ragazzo che aveva trovato ci sarebbero state gravi ripercussioni. Così, per scoprire se si trattava realmente del nostro amico eravamo costretti a tornare a Roma.Il pomeriggio trascorse tra una serie di telefonate. Furono Scott e Virginia ad organizzare il viaggio. Io rimasi rannicchiata sul divano per la maggior parte del tempo avvolta in una felpa di Steve. Aveva ancora il suo profumo, l'avevo tenuta separata dagli altri vestiti proprio perché non lo perdesse.
Ero triste e spaventata, ma cercavo di rimanere aggrappata con tutte le mie forze alla speranza.
Anche Vanessa venne lasciata fuori dall'organizzazione. Scott e Virginia avevano deciso di prendere in mano le redini della situazione per non stressarci ulteriormente.
Virginia contattò Elena. Anche se non viveva più nella casa a Bassano di Vanessa e non aveva detto a nessuno dove si era trasferita, aveva lasciato un contatto di emergenza.
- Domani sera partiamo -, annunciò Scott.
Ancora un giorno. Mi sembrava un'infinità di tempo.
- Dormiremo nel solito albergo e alla mattina raggiungeremo la casa di Salvatore.
Mi correggo: un giorno e una notte. Sarebbero state le ore più lunghe della mia vita.
- Va bene -, mormorai. In quel momento sentii la serratura della porta d'ingresso scattare e mamma entrò.
- Tesoro sono a casa! -, gridò come al suo solito.
Io e Scott andammo ad accoglierla insieme.
- Oh Scott, ci sei anche tu.
- Buonasera, Sara -, disse lui cordialmente.
Mia mamma mi lanciò un'occhiata interrogativa.
Scott mi accarezzò dolcemente un braccio e cercò una conferma nei miei occhi, voleva verificare se mi sentissi abbastanza bene. Gli sorrisi e con un lieve cenno del capo gli feci capire che era tutto a posto. Non servivano parole, riuscivamo a capirci con lo sguardo ora mai. Era proprio per questo che ogni giorno mi innamoravo sempre di più di lui.
- Io stavo per andare via -, informò Scott rivolgendosi a mia madre.
Mi depositò un bacio sulla guancia, poi salutò mamma e se ne andò.
Quando la porta di chiuse, lei rimase a fissarmi in un modo che non le avevo mai visto fare.
- Che c'è? -, domandai perplessa.
- Devi dirmi qualcosa, signorina?
- Che cosa ho fatto? -, chiesi sulla difensiva.
Mamma si schiarì la voce - Tu e lui a casa da soli... - Era visibilmente imbarazzata, sapevo benissimo a cosa stava alludendo, ma non aveva il coraggio di chiedermelo esplicitamente.
- Mamma! -, protestai prima ancora che cominciasse il discorso.
- Jessi, lo so che è un tantino imbarazzante, ma è ora di parlarne.
- Mamma, no...
Non mi lasciò il tempo di finire la frase che aveva già ricominciato.
- Non c'è niente di sbagliato. Siete due ragazzi innamorati ed è normale che vogliate... - prese un sospiro - Provare certe esperienze, insieme. Ti chiedo solo di fare attenzione, d'accordo tesoro?
Mi sentivo morire dall'imbarazzo. Dovevo trovare il modo di uscire da quella situazione al più presto.
- Scott è solo passato a farmi un saluto. Non abbiamo fatto niente.
Mia madre sembrò non avermi nemmeno sentita.
- Insomma, sono troppo giovane per diventare nonna -, disse soffocando la frase in un risolino.
- Okay, mamma ora basta. Non abbiamo fatto niente, d'accordo?
- Stai dicendo che sei ancora... vergine?
- Sì! -, sbottai - Per amor del cielo, possiamo cambiare discorso?
Sul suo viso comparve un sorriso decisamente meno tirato dei precedenti.
- Fantastico! -, esclamò con un pizzico di entusiasmo di troppo.
Alzai gli occhi al cielo e sparii nella mia stanza.~•~
Spazio autriceVolevo farvi un grandissimo ringraziamento per continuare a sostenermi. Grazie per i vostri voti e i commenti. Siete fantastici!
❤❤❤Ed ecco qui la nostra Sara che cerca di contenere la gioia nello scoprire che Jessica e Scott non hanno combinato niente ;) eh eh
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Un saluto affettuoso,
~ Esmeralda
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GUARDIAN 2 - tra Terra e Cielo
Fantasy|Seguito di GUARDIAN - il mio angelo custode| Sono passate settimane ormai da quando Steve è scomparso, ma dopo quella notte, dopo che Jessica l'ha rivisto in sogno, la speranza di poterlo ritrovare si è fatta strada nuovamente nel cuore di tutti. ...