Alla colazione del giorno dopo l'arrivo del signor Homeless mancava Penelope che poi si presentò quatta,quatta nella cucina alle dieci del mattino. Era vestita con un abitino azzurro quasi bianco, leggero e morbido sul suo corpo piccolo ma perfetto,la guardai e solo dopo averla fissata fino in fondo mi ricordai del giorno prima e mi invase una fiamma di gelosia.
- ti sei consolata ieri pomeriggio- dissi mentre le passavo dei cornetti avanzati dalla colazione. Si voltò all'inizio spaventata e poi mi guardò infastidita,sapevo che non mi sopportava
- e chi ti dà il permesso di darmi tutta questa confidenza in servizio? Sono la tua padrona e devi rispettarmi- disse in modo bambinesco mentre stava curva su una tazza di tè.
- sei fidanzata con quel Colin, il valletto che serviva tua madre ?- richiesi incurante di quello che mi aveva appena detto
- fatto gli affari tuoi!- disse mordendo un cornetto
- mi sembri una bambina eppure ti credevo più matura- dissi rimanendo fermo a fissarla. I capelli erano legati velocemente in una treccia provvisoria. Erano neri e lisci.
- chi sei? Mio padre? Lasciami stare! Io e Colin siamo amici- si giustificò alzando lo sguardo solo alla fine ed evidenziando la parola "amici"
- carino il pic nic amichevole di ieri?- le chiesi sorridendo malizioso. L'avevo vista tra le braccia di quel ragazzo eppure sapevo che non le piaceva. Da una parte era inevitabile il mio sentimento per lei dall'altra parte avrei voluto insegnare io a quella ragazza l'onesta o almeno la coerenza.
- mi hai stancata. Mi giudichi e mi rimproveri, mentre Colin è carino e dolce,chiediti un po' perché non c'eri tu a quel pic nic e c'era lui!- mi gridò voltando le spalle e uscendo dalla cucina. Sbattei il pugno sul tavolo e passò Dominique sghignazzando
- problemi di cuore?- sorrise con quella sua delicatezza somigliante a un bufalo in calore.
- non dovevi cucinare il pranzo?- le chiesi con un sorrisetto per cambiare argomento,lei in risposta rise ancora allontanandosi. Qualche ora prima del pranzo vidi Penelope corrermi incontro preoccupata come se un cane rabbioso la stesse inseguendo
- ok,ok facciamo una passeggiata- disse aggrappandosi alla mia camicia bianca guardandosi dietro terrorizzata.
- ti insegue un mastino? Pensavo non mi sopportassi principessa- sorrisi compiaciuto
- infatti non ti sopporto ma il signor Homeless ha proposto di unirmi alla sua uscita con la signorina Bath ed io ho inventato una scusa e nella mia scusa c'eri tu- mi spiego sussurrandomi le cose con fretta e alzandosi sulle punte per arrivare al mio orecchio
- è molto da te usarmi,come hai fatto con Colin. Sono il sostituto?- chiesi guardandola negli occhi e sostenendo il suo sguardo che invece sembrava iracondo,indignato e allo stesso tempo brillava di un nocciola chiaro e splendente.
- no,sei un mio dipendente e farai quello che la padrona di casa ti ordina di fare- rispose seria. Le presi le mani aggrappate alla mia camicia e le allontanai da me per poi girarmi e andarmene,da lontano sentii la sua voce che gridava
- ti aspetto alle scuderie tra dieci minuti-
Quando entrai nella mia piccola stanzetta sbattei un pugno contro l'armadio. Avevo bisogno di sfogarmi di scaricare la rabbia in un pungiball. Avrei voluto picchiarla e allo stesso tempo avrei dato la vita per quella piccola arrogante. Non era la prima volta che mi innamoravo ma nonostante tutto non sopportavo come potessi diventare sensibile e vulnerabile. Qualcuno bussò alla porta e andai ad aprire. Mi si presentò Gillian che entrò di fretta per poi chiudere la porta.
- qualcosa non va?- chiesi guardandola camminare avanti e indietro
- tutto non va Fed,tutto!- esclamò lisciandosi i capelli biondi e mossi
- per te va sempre tutto male- sorrisi dimenticando i miei problemi.
- già, credo di essermi... Forse ..... Mi piace Lawrence! Cosa c'è che non va in me! Perché non riesco a seguire la missione in maniera seria e concentrata? Non lo so!- incominciò a lamentarsi mentre io ridevo sotto i baffi per vedere come anche la mia piccola Gillian fosse caduta nel mio stesso problema.
- va tutto bene Gilly, stai tranquilla non è colpa tua. Scott e Meg si sarebbero dovuti innamorare? No,eppure è successo. Continua la missione è rendi questo fatto un punto forte e non una debolezza. Fa che questo tuo sentimento ti aiuti a proteggerlo con più foga e vedrai che andrà tutto bene. Volgi tutto a tuo vantaggio- sorrisi poi abbracciandola. Era,un po', come se quelle cose le stavo dicendo a me stesso.
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Nobili spie
Adventure(SEQUEL DI "DUE SPIE AL LICEO") A Meg viene affidata una nuova missione e viene mandata in Inghilterra. Questa volta deve garantire,insieme ad alcuni suoi colleghi,la sicurezza personale di alcuni eredi di una nobile famiglia che da poco ha subito...