Penelope

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Mi svegliai con un mal di testa assurdo. Avevo addosso ancora i vestiti del giorno prima e quando poggiai un piede a terra caddi immediatamente perdendo l'equilibrio e ricordai cosa era successo. La sera prima avevo bisogno di pensare e avevo bevuto un po' troppo. Mio padre spesso lo faceva e da un anno avevo incominciato ad imitarlo quando avevo bisogno di distaccarmi dai problemi e dalle preoccupazione. Come se dormissi solo che i sogni non potevano disturbarmi. Non ricordavo niente di ciò che avevo fatto ma avevo una sensazione strana che non riuscivo a spiegare. Mi vestii e scesi per prendermi un'aspirina. C'era Dominique che aveva uscito dal forno dei biscotti che profumavano di limone.
- tutto bene,signorina?- mi chiese severa guardandomi traballare.
- certo, vorrei soltanto un'aspirina per il mal di testa. Mi sento poco bene- ammisi massaggiandomi le tempie
- certo, può trovarle nella dispensa nello scaffale dei medicinali- disse guardandomi indagatrice e facendo segno con la testa verso la dispensa
- grazie- risposi voltandomi
- ah,signorina? È scomparsa una bottiglia di vino- disse e mi fermai girandomi
- capisco- risposi ed entrai nella dispensa chiudendo la porta alle mie spalle. Presi l'aspirina e scappai dalla cucina evitando altre domande inopportune da Dominique e sedendomi nella sala da pranzo apparecchiata, bevvi un po' d'acqua per accompagnare le pillole e rimasi seduta finché il martellare della testa non divenne meno forte.
- desidera qualcosa,mia regina?- mi chiese qualcuno e alzando il viso incontrai il sorriso di Colin. Era vestito semplice come sempre e nelle mani stringeva un mazzetto di viole.
- una vita di sonno- sorrisi scostando il bicchiere di cristallo e alzandomi per raggiungendolo.
- per la mia regina questo ed altro- sorrise e si avvicinò per baciarmi e io lo lasciai fare. Mentre mi baciava però sentivo che qualcosa non andava,come se quel bacio fosse solo l'imitazione di qualcosa di perfetto.
- cosa vuoi fare oggi?- mi chiese poi porgendomi il mazzetto
- intanto vorrei fare colazione,ho troppa fame- dissi guardando le violette
- come vuoi. Quando hai bisogno di me,sai dove trovarmi- sussurrò poi uscendo dalla sala e tornando al suo lavoro. Rimasi a guardare i fiori che avevo in mano e non mi accorsi che erano entrati Il signor Homeless e mio padre insieme alla signorina Bath e zio Robert.
- ti sei svegliata presto per raccogliere fiori,Penny?- chiese mio padre sedendosi a capotavola
- avevo bisogno d'aria fresca- risposi evasiva e mi sedetti alla sua destra mentre il signor Homeless alla sua sinistra. Mi guardava con aria così maliziosa che avrei voluto prenderlo a pugni,se avessi avuto la forza per farlo. Quando Steve e George entrarono con il tè sentii come qualcosa che non andava. Ero pervasa,quella mattina, da sensazioni varie e strane che rendevano tutto più confuso. George non mi guardava neanche di sfuggita e fu Steve a versarmi il tè. Ne Mary ne Lawrence fecero colazione ma si presentarono solo verso le dieci nel salone tutti emozionati,almeno era quello che sembrava essere mio fratello,la signorina Mary sembrava imbarazzata o terrorizzata,non saprei dire.
- abbiamo una notizia magnifica! Io e Mary ci sposiamo!- esclamò Lawrence abbracciando la sua fidanzata entusiasta. Tutti,persino lo zio, rimasero stupidi da quella notizia. Ero felice che mio fratello si fosse innamorato di una ragazza deliziosa quale poteva essere Mary Bath,ma non stavano correndo troppo? Non rischiavano di sbagliare tutto? Non potevo ritenermi un'esperta sull'amore ma di certo ero sicura che il tempo era importante e sembrava che loro non volessero tenerne conto!

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