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"Non solo sei ritornata a casa dopo il coprifuoco,ma anche ubriaca."
"Se mi fossi portata dietro i preservativi sarei ritornata anche sverginata." Lidia non sapeva perchè si stesse comportando così,ma dare del filo da torcere a Chloe all'improvviso le piaceva. 
Non si aspettava lo schiaffo improvviso della madre sulle sue lentiggini scure,non l'aveva mai neanche sfiorata prima di allora. Forse perchè si era sempre comportata in modo rispettoso nei confronti della madre? Lidia capì che doveva rientrare prima di rovinare tutto,in fondo era nervosa,ma non verso sua madre. La sua causa di nervoso stava proprio al piano successivo,ed era inutile rovinare un rapporto di pace per uno sconosciuto che non provava niente per lei e che aveva baciato la sua attuale migliore amica. Ma non doveva prendersela neanche con lui,tutto ciò era solo nella sua testa.
"Senti,per te ho fatto sacrifici,non sono andata all'università,ho rinunciato alla carriera dei miei sogni e al mio futuro da favola e adesso tu mi ripaghi così?Avrei dovuto fuggire come tuo padre quando ne avevo la possibilità."
Lidia avrebbe voluto gridare che la colpa non era sua se Chloe era uscita incinta in giovane età,la vita è una questione di scelte e quella notte Chloe aveva fatto la sua, Lidia era solo un danno collaterale. Più che una volta la madre le aveva fatto pesare anche solo il fatto di esistere e di essere venuta al mondo. Avrebbe potuto gridare tutte quelle cose,ma come ogni volta che tiravano fuori suo padre,l'unica cosa che riuscì a fare fu piangere. Aveva mandato via una persona dalla sua vita ancor prima di nascere,bel disastro Lidia, bel disastro,pensò.
Chloe sapeva quanto la figlia soffrisse di quella situazione,non aver mai conosciuto il padre,avere una madre che si comportava sempre come un adolescente. Chloe sapeva anche che Lidia non si meritava quello schiaffo e tutte quelle parole,sono una cattiva madre,pensò,ma non voglio che lei ripeta i miei stessi errori,certo è difficile però se vedi tua madre sbronza tutte le sere e se lei è la prima a comprarti i preservativi. Chloe in quel momento stesso decise di voler cambiare,di voler diventare una brava madre,e avrebbe dovuto iniziare dicendo a Lidia il vero motivo per cui si erano trasferite,ma sapeva che se lo avesse fatto,Lidia non le avrebbe rivolto più la parola.

Giorgia quella mattina si svegliò stordita,nel letto di un ragazzo che neanche conosceva. Non sapeva chi chiamare,voleva tornare a casa,così chiamò Daniel,nella speranza che il rifiutò di ieri fosse solo passeggero.

Daniel era dietro la porta di Lidia,stava per bussare quando gli squillò il cellulare. Era Stefano,parlava in modo confuso,diceva che aveva combinato un casino e che gli serviva aiuto. Si precipitò a casa sua.

Lidia era dietro la porta di Daniel,stava per bussare quando gli squillò il cellulare. Era Giorgia,parlava in modo confuso,diceva che aveva combinato un casino e che gli serviva aiuto. Si precipitò da lei,che era a casa di Stefano. 

Si ritrovarono tutti e quattro sul divano di Stefano,nessuno voleva parlare per primo. Stefano e Giorgia sembravano disperati,Lidia e Daniel molto più che stupiti.
"Ho fatto un casino con la mia ragazza,mi dovete aiutare.Questa cosa deve restare tra noi e basta,non voglio che lei lo scopra." Iniziò Stefano
"Pensavo avessi baciato Daniel ieri." Disse Lidia nell'orecchio di Giorgia
"L'ho fatto infatti."
"Allora perchè hai donato la tua verginità a Stefano che neanche conosci?" Il tono sarcastico di Lidia diede fastidio a Giorgia,che quasi voleva picchiarle uno schiaffo sulla guancia bianca,in modo da far confondere l'ematoma dovuto al contatto della mano della madre sulla sua guancia.
"Lidia...io...io non so neanche se fossi acconsensiente." Sussura Giorgia mentre una lacrima silenziosa le riga la guancia sinistra. Ed era vero,Giorgia non si ricordava niente della notte precedente.
"Giorgia,Stefano non ti ha stuprata ok?Avrai bevuto un bicchiere di troppo e sei finita a letto con lui." Lidia era preoccupata seriamente,ma non lo diede a vedere,non voleva fare preoccupare ancora di più l'amica. E poi Stefano sembrava un tipo apposto.

"Amico,non so cosa cazzo ho fatto ieri sera." Dice Stefano nell'orecchio di Daniel
"Ti sei dato da fare,e molto aggiungerei,con una del terzo invece che con la tua ragazza,fine."
"No,non capisci,non ricordo niente di ieri...e stamattina non ho trovato il preservativo."
"Stai dicendo che..."
"Che forse non l'ho usato...sono nella merda."
"Nella merda più merdosa che si trovi al mondo."

Alla fine si arrivò alla conclusione che nessuno avrebbe detto niente a nessuno,anche perchè se lo avessero voluto fare sia Giorgia che Stefano non ricordavo niente della sera prima,e non avrebbero voluto raccontare niente lo stesso. Questo perchè,dopo le 2,l'alcool diventa doppio aggiunto alla droga e i due amanti erano inconsapevoli del fatto di aver ingerito una pasticca per sbaglio.

Con Giorgia ancora sconvolta a casa sua,e Stefano che cercava per casa il preservativo che in realtà non aveva usato,Daniel e Lidia ritornarono sulle loro amate scale. Daniel notò la sua guancia rossa,sapeva benissimo di cosa si trattasse,d'altronde,sua madre ne aveva una uguale da quando aveva incontrato il suo odioso compagno. Non chiese,chiedere non faceva parte di lui,e Lidia non avrebbe risposto troppo imbarazzata. Sapeva che aveva sbagliato la notte precedente,alla fine tra Daniel e Giorgia non era successo niente e lei si era sbronzata per nulla. Ora che ci pensava,avrebbe potuto baciare Daniel,non avrebbe fatto un torto a nessuno.
"Comunque continuo ad amare i The Script,non era vero quello che ho detto ieri nel taxi."
"Ed io continuo ad odiarli."
Tutto era ritornato alla normalità,o almeno sembrava,ripreso il loro libro,mano nella mano e continuarono a fare finta di leggere. 

Fino a quando arrivò il patrigno di Daniel,ubriaco come sempre,e lo sbattè al muro davanti gli occhi di Lidia,che non sapendo cosa fare chiamò la polizia.

Daniel aveva fatto una cavolata distruggendo tutti i modellini di auto del patrigno,non doveva farlo,me la sono cercata,pensò. In fondo,come lui ha distrutto la mia vita,io ho fatto lo stesso con i suoi modellini. Il patrigno non si fermò nemmeno quando Daniel perse i sensi per terra,continuò a colpirlo anche quando era inerme sul pavimento mentre Lidia urlava e facendo uscire ogni vicino dalla quiete della domenica. Solo tre vicini riuscirono a fermarlo,ma per Daniel era troppo tardi,fu portato d'urgenza al pronto soccorso mentre Lidia gli teneva ancora la mano.

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