Lidia tornò a fare visita a Daniel anche il giorno dopo. Lo trovò addormentato,i lividi erano più visibili del giorno prima. Era tentata di tornare indietro per non disturbarlo,ma aveva esattamente sotto gli occhi la visione di Daniel con i capelli biondi disordinati,vulnerabile.Fu tentata,ma resistette. Chiuse la porta alle sue spalle,mise la felpa sulla sedia e si sdraiò vicino a Daniel come il giorno precedente.
Lo guardò attentamente,dalla ruga di preoccupazione che aveva tra le sopracciglia,alla barba che gli stava crescendo sul mento. Lidia,con la mano tremante,iniziò ad accarezzargli il viso,delicatamente,fermandosi sui lividi quasi come se li stesse controllando. Fece sempre lo stesso percorso:partiva dal mento,percorreva le curve degli zigomi,si fermava sulla fronte toccando le rughe formatesi dalla preoccupazione,e faceva la stessa cosa dall'altra parte del viso,finendo con accarezzargli le labbra piene e troppo scure per la sua carnagione chiara.
Se si svegliasse adesso potrei morire,pensò Lidia. Una parte di lei voleva che Daniel rimanesse addormentato ancora per un bel po',non voleva farsi scoprire mentre gli disegnava il contorno del viso,l'altra parte voleva che si svegliasse e la cogliesse in quel momento di tenerezza,non faceva altro che pensare a un Daniel sveglio che la baciava.Daniel in realtà era sveglio da un pezzo,il rumore della porta lo aveva svegliato avendo il sonno leggero. Pensava fosse la madre così continuò a tenere gli occhi chiusi,sapeva che avrebbe dovuto affrontare una conversazione delicata con lei,ma in quel momento non se la sentì proprio,così fece finta di dormire. Capì che non era la madre quando sentì un tocco delicato al mento,poi sugli zigomi,e poi di nuovo sulle labbra. Sapeva chi era, lo aveva riconosciuto dall'odore di mandorla sulle sue mani. Gli era sempre piaciuto. Una volta Lidia gli aveva confessato che aveva un debole per le creme al profumo di mora,cocco,cannella e mandorla,e che le usava da quando si era trasferita perchè la sua pelle,non abituata alle basse temperature,aveva iniziato a spellare.
Daniel provò quasi un brivido sotto quelle carezze leggere,avrebbe voluto aprire gli occhi e baciarle la mano,ma aveva paura che lei smettesse o si spaventasse quasi. Io mi spaventerei,pensò. Il suo carattere timido gli causava problemi a volte,lui non avrebbe mai avuto il coraggio di fare ciò che stava facendo Lidia.Dopo circa 5 minuti di carezze Lidia si fermò e prese la mano di Daniel tra le sue. Avrebbe aspettato che si svegliasse.
Daniel aspettò ancora 5 minuti prima di aprire gli occhi,non voleva far sapere a Lidia che tutto quel tempo era stato cosciente."Buongiorno." Gli disse Lidia
"Non avresti dovuto essere a scuola?"
"Daniel...sono le 4 del pomeriggio."
Gli antidolorifici lo avevano fatto dormire tutto questo tempo? Si sentiva un po' frastornato quasi come "Mi sento drogato."
"Magari lo sei veramente."
"Come se avessi fumato due spinelli."
"E tu sai come ci si sente dopo aver fumato due spinelli?"
"Può darsi."
"Bene,non voglio chiedertelo allora."
"Non dirmi che tu non hai mai fumato uno spinello."
"No e non lo farò mai."
"Dicevi anche che non ti saresti mai sbronzata ecco."
"Smettila!"
Erano ritornati a scherzare come qualche giorno prima,senza Giorgia,senza patrigni violenti,senza drammi.
"Sai,mamma mi ha detto che forse mi comprerà un occhio di vetro."
"Davvero?"
"Davvero. La cosa che mi fa più paura è essere ripugnante per la gente...non voglio che mi fissino come se fossi un fenomeno da baraccone."
"Non lo sei infatti..."
"Io non sono molte cose in effetti."
"Ad esempio non sono bello."
"Ma smettila."
"Infatti sono bellissimo."
Lidia gli tirò un cuscino,ma la mira di Daniel faceva più effetto. Stava per tirargli un altro cuscino,ma Daniel la prese per i polsi e l'avvicinò a sè.
Le parole erano inutili in quel momento,tutti e due sapevano esattamente quello che volevano.Ma Stefano no,che entrò sbattendo la porta rovinando il momento. In effetti per noi non è mai momento,pensò Lidia. Ogni volta che ci proviamo o viene Giorgia a dirmi che è innamorata di Daniel,o si scopa uno sconosciuto,o sono ubriaca,o arriva il patrigno e gli spacca la faccia,o viene Stefano con i suoi problemi. Forse non è destino. Pensò Lidia.
L'unica cosa in cui credeva fortemente era proprio questo. Gli piaceva l'idea di sapere che qualsiasi cosa,qualsiasi movimento,era finalizzato per qualcosa più grande di lei. Il destino non si comanda,e se voleva tenerli separati un motivo c'è.
Un'altra cosa che le piaceva era sapere come era cambiata la situazione nel giro di un mese e mezzo. Erano partiti con "Siediti,cazzo." ed erano arrivati a leggere libri insieme mano nella mano. Provava a immaginare come sarebbe stato il mese successivo con Daniel,chissà quante cose sarebbero cambiate. In negativo.Daniel in quel momento odiò Stefano con tutto sè stesso,ma se lui avesse saputo,forse non avrebbe fatto l'entrata in scena ogni volta. Avrebbe voluto confidarsi con il suo migliore amico riguardo i suoi sentimenti,ma non erano chiari neanche per lui. Non sapeva quello che provava per Lidia,non sapeva niente,sapeva solo che quando stavano insieme si sentiva quasi esplodere perchè voleva toccare ogni centimetro della sua pelle e poi finiva con incazzarsi perchè lui non voleva provare questo. Daniel voleva averla vicina,forse più come amica,perchè sapeva che ogni persona che si avvicinava a lui finiva sempre per farsi male,che lo facesse volontariamente o no.
Era arrivato il momento di prendere le distanze ed era meglio farlo già da ora. Impossibile sapere come Daniel arrivò a questa conclusione in due secondi,il tempo che Stefano entrasse nella sua stanza e si avvicinasse al suo lettino.
"Ehi Lidia,potresti uscire dalla stanza?Dovrei parlare con Stefano se non ti dispiace,anzi,forse è meglio se torni domani va bene?" Daniel sapeva che stava facendo la cosa giusta per entrambi. Quel che non sapeva era che anche se non voleva avere Lidia intorno,lui ne aveva bisogno.Lidia restò quasi offesa dalle sue parole,diceva a se stessa che doveva mantenere la calma e che si sarebbero visti domani,ma in realtà i cambiamenti repentini di Daniel le davano fastidio,e anche tanto. Non riusciva a capirlo o a controllarlo e lei odiava non poter controllare o capire le cose,si sentiva inutile e impotente.
"Okay..." Riuscì solo a dire mentre deglutiva il senso di amarezza che la accompagnò per il resto della giornata.In meno di due minuti erano passati da volersi baciare a non sopportarsi,strano il destino.

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Piccole Cose.
Romance"Perché ti sei innamorata di me?" "Perché non avrei dovuto esserlo?" "Perché non sono come gli altri." "Infatti a me gli altri non piacciono." "Perché ti sei innamorata di me?" "Io...non lo so." "Allora...quando ti sei innamorata di me?" "Io...non l...