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"Come fa a non piacerti questa canzone?" Domanda incredulo Daniel.

"Come a te non piacciono i The Script." Risponde Lidia alzando le sopracciglia. Quando lo aveva scoperto era rimasta senza parole.

"Non è che non mi piacciono o che non li ascolti,semplicemente preferisco i Bastille a loro."
"Oh ma per favore."
"I The Script fanno solo canzoni struggenti che parlano di amore."
"OH ROMEO ROMEO,PERCHÉ SEI TU ROMEO?" Lidia si alza prendendolo in giro. 

È incredibile come sia cambiata la situazione, Lidia all'inizio aveva paura di parlargli e adesso ride di lui in continuazione. Stare insieme nelle scale all'ultimo piano,ormai era diventata un'abitudine per loro. Un giorno Daniel non andò a scuola e Lidia senza pensarci si fermò nelle scale e lo trovò lì,con un occhio nero. Di solito parlavano sempre,ma quel giorno Lidia sapeva che parlare sarebbe stato inopportuno,e poi lui non gli avrebbe mai raccontato la verità. Certo,poteva inventarsi che aveva fatto a botte con dei ragazzi più grandi di lui dietro a un pub,lo avrebbe preso per un figo? Tutte le domande che si faceva Daniel. Non le avrebbe mai raccontato che il compagno della madre,ubriaco,lo aveva picchiato la sera precedente. C'erano cose che non si dicevano,che non si chiedevano,avevano imparato a rispettare i silenzi contorti dell'altro. 

Ormai era passato un mese e mezzo dal trasferimento di Lidia. La nuova scuola le piaceva,certo,aveva legato un po' con tutti. Ma erano solo dei conoscenti,niente di più. Non voleva legare con nessuno,sentiva che i suoi pensieri dovessero appartenere a Daniel,non a tutti gli altri. Si,ultimamente stava passando tanto tempo con lui,fin troppo forse,la sua media scolastica sarebbe crollata. Ma per restare con Daniel tutto il pomeriggio,tutti i pomeriggi,era disposta ad andare a dormire alle 2 di notte per studiare,e ad alzarsi alle 6 per continuare a studiare,il sonno lo avrebbe recuperato in qualche modo. In fondo lei non dormiva nemmeno così tanto:soffriva di insonnia e le pillole alla valeriana non l'aiutavano chissà quanto. Se i genitori di Daniel erano troppo severi,la madre di Lidia non lo era per niente. Un giorno rientrando in casa le disse "Almeno con il tizio delle scale state usando i preservativi?"

"MAMMA!" 
"È un si?"
"Non stiamo insieme e ho solo 17 anni."
"Ricorda:basta solo una volta senza preservativo e ti ritrovi a 17 anni incinta,lo comunichi al padre e sbaaaam lui ti manda una cartolina dall'Africa."
"Stai descrivendo la tua vita praticamente."
"Non voglio che tu faccia i miei stessi errori."

A volte Lidia odiava che la madre fosse così,era lei l'adulta,era lei che doveva badare alla madre,e non voleva. Lei voleva essere un adolescente normale,dare del filo da torcere ai suoi,bruciare tutte le tappe della sua età. Invece si ritrovava mamma a 17 anni di una 34enne.Bello schifo.

"Sai,non mi hai ancora detto perchè ti sei trasferita quì." Le dice Daniel mettendosi comodo sulle scale.

"Dovrei dirtelo?"
"Non dovresti?"
"é solo che non me lo hai mai chiesto."
"Lo sto facendo ora." Certo che erano proprio strani quei due.

"Allora...ehm...sinceramente non lo so. Un giorno mi sono svegliata,mi sono lavata i denti,ho cercato di coprire le mie lentiggini con il fondotinta..."
"Il fondochè?"
Lidia manda gli occhi al cielo "Cose da ragazze,non capiresti. Comunque,quando ho finito vado in cucina da mamma e dice "Quì c'è puzza di vecchio,tra un mese e andiamo via" ed eccomi quì."
"E non hai nemmeno provato a chiedere?"
"Sai com'è,cerco di accontentare tutti i capricci di mia madre.E poi anche io iniziavo ad avvertire questa puzza di vecchio,volevo partire."
"Perchè?"
"Dovrei dirtelo?"
"No... effettivamente non dovresti."

Come ho già detto,loro rispettavano i silenzi,e c'era una linea sottile che non dovevano oltrepassare,delle domande che non dovevano fare,come l'occhio nero di Daniel e la partenza improvvisa di Lidia quasi stesse scappando da qualcosa o da qualcuno. 

"E comunque non dovresti coprire le tue lentiggini con il fondocosa,sai,mi piacciono quelle piccole lenticchie."

Daniel non si era mai spinto così oltre con Lidia,era sempre occupato a dosare le parole,mettersi dei paletti. Dopo quell'affermazione inventò una scusa e tornò a casa,Lidia come al solito non chiese niente,era abituata alla sue prese a male e non ci fece caso.

La mattina seguente,però,non si mise il fondotinta. Lo regalò alla madre che le disse soltanto "Tanto lo avevo pagato io."

Salita sull'autobus,prese il suo posto di fronte a Daniel,ormai la solita routine, e tirò fuori il Quotidiano,ormai leggevano di tutto,anche gli ingredienti dietro le barrette dei cereali,bastava stare insieme e osservarsi di nascosto.

Daniel notò qualcosa di strano in Lidia,sembrava meno pallida del solido e le macchioline marroni erano più scure del solito. Poco dopo capì che non si era messa il fondocosa quella mattina. Daniel si sentì strano,aveva dato importanza a ciò che aveva detto lui. Si sentiva importante in qualche modo. Senza dirle niente la seguì al suo armadietto,aspettò,e l'accompagnò in classe. In assoluto silenzio. Parlare avrebbe rovinato tutto. 

"Ma quanto sei palloso,siamo all'ultimo anno diamine. Dovrebbe essere l'anno delle feste." Disse Stefano aprendo le braccia in modo da enfatizzare il tutto.
"E l'anno degli esami." Replicò Daniel.
"Ma dimmi,non ti stanchi mai ad essere così deprimente e noioso?Palloso?" Stefano aveva un vocabolario alquanto limitato.
"Nah."
"E anche di poche parole."
"Mi dispiace consumare fiato."
"Ti prego!Sei il mio migliore amico,devi venire alla mia festa." Stefano aveva una villa abbastanza grande,con una piscina più grande della casa stessa. Suo padre faceva l'avvocato e sua madre era una professoressa universitaria,figlio unico,non se la passava male.

"E cosa dovrei fare? Lasciare la mia comoda dimora per vedere te e la tua ragazza in piscina che ci date dentro?"
"Ehi...non saremo l'unica coppia a darci dentro,le feste servono a questo....IDEA. PERCHÈ NON INVITI QUELLA RAGAZZA DEL TERZO CON CUI USCIVI UN PAIO DI MESI FA? CI DARAI DENTRO ANCHE TU FRATELLO."
"Quindi posso portare qualcuno?"
"Tutta la gente che vuoi,i miei sono in crociera."

"Ti va di venire a una festa sabato sera? Ci saranno tutte le persone dell'ultimo anno e tanta altra gente." Daniel cercava di usare un linguaggio sciolto,ma più che altro sembrava impacciato.

"Non pensavo che mi avresti invitato,cioè,non di nuovo."

Lidia sentì tutta la conversazione tra Daniel e quella che doveva essere la ragazza con cui aveva legato di più alla nuova scuola. Sentì una specie di sapore in bocca,quasi come se un palo di delusione ardente le si fosse conficcato nel torace,e per un certo senso era così. Ma lei non avrebbe dovuto sentirsi così,in fondo Giorgia non sapeva dei pomeriggi passati insieme con Daniel,e Lidia non era innamorata di lui,o almeno non ancora. 

Pensava però che quei pomeriggi e che le sue lentiggini potessero bastare.

"Lidia,perchè non vieni anche tu?" 

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