Lidia a mensa si siede con alcune ragazze della sua classe. Sono simpatiche. Si guarda intorno, ha scelto un indirizzo prettamente femminile. Le ragazze parlano e lei sorride e annuisce,la trattano meglio di come la trattavano gli amici della vecchia scuola.
Si guarda di nuovo intorno e a un tavolo più in là nota un gruppetto di quattro ragazze e due ragazzi. Quella caspita di nuca, è ovunque.Lidia e il ragazzo si sono incrociati un paio di volte nel corridoio,non si sono mai guardati e hanno camminato dritto come se niente fosse.
"Pensavo ci fossero solo femmine in questo istituto." è un azione tutta calcolata, Lidia vuole delle informazioni dalla pettegola del gruppo, Giorgia, sa che riuscirà a tirar fuori qualcosa.
Giorgia fa cenno prima al ragazzo dalla nuca bionda e poi ad alcuni che si sono aggiunti da poco.
"Più o meno è così. Calcola che metà di questi ragazzi o fanno l'ultimo anno e quindi non ti cagano,o sono del primo anno e quindi tu non caghi loro, o sono gay." Giorgia continua a mangiare e punta alcuni ragazzi.
Lidia prova a scartare le opzioni. Non sembra essere un primino il ragazzo biondo. Forse è dell'ultimo anno o almeno lo sembra. Lidia continua ad indagare.
"Quelli sono dell'ultimo anno?" indica il tavolo della nuca bionda.
"Oh si. Antonella, antipatica. Sophia,mai conosciuto ma decisamente bella. Michela, facciamo palestra insieme e sembra simpatica anche se non riesce a fare oltre le 40 flessioni. Sara, troia, si, decisamente troia. Tutte e quattro fidanzate con ragazzi dell'ultimo anno." Giorgia parla con nonchalance, si vede che è abituata a spettegolare. Ma l'obiettivo di Lidia è un altro. Non le interessa sapere come sono quelle ragazze, tanto non le conoscerà mai.
Piuttosto vuole sapere qualcosa in più del suo vicino di casa e vicino di posto nel pullman.
"Sono fidanzate con quei ragazzi?" domanda Lidia girandosi di nuovo. Stavolta non trova una nuca ma due occhi azzurri che la guardano. Si girano dall'altra parte contemporaneamente.
Non fatevi strane idee eh, è normale che se ti senti osservato fissi quella persona. Non per quale altra scusa.
Sono così fortunata ad avere le lentiggini, almeno coprono il mio imbarazzo.
Giorgia invece continua a fissare quel tavolo. "Antonella è fidanzata con Stefano, quello basso e bruno. È carino ma già impegnato. Sophia è fidanzata con Giuseppe, quello con i capelli lunghi dell'altro tavolo. Secondo me è una copertura, lui sembra gay. Michela è fidanzata con questo tizio che sta per passare,Gennaro, non ne vale assolutamente la pena for me. Sara, la troia è fidanzata con Emanuele, quello vicino al tizio biondo e con gli occhi azzurri. Anche lui un bel pezzo di ragazzo." Certo che questa Giorgi sa proprio tutto.
Lidia si è già dimenticata metà dei nomi che Giorgia le ha detto.
"E il ragazzo biondo e con gli occhi azzurri invece? Si ma non continuare a guardarli che altrimenti capiscono che stiamo parlando di loro!!" Lidia la tira da un braccio cercando la sua attenzione.
Giorgia sbruffa e fa roteare gli occhi. "Come si vede che sei nuova! Comunque,quello è Daniel, 19 anni, anche lui l'ultimo anno, stranamente single. Un giorno ero riuscita a procurarmi il suo numero di cellulare ma mi ha scaricata subito. Ti fa solo perdere tempo! In più è sempre così silenzioso, e Dio, io odio le persone così silenziose."
Lidia si annota mentalmente : non essere silenziosa con Giorgia.Per il resto delle ore Lidia pensa al libro che stava leggendo sull'autobus. E se lui lo avesse continuato in classe? E se nell'autobus non l'avesse letto?
A Lidia piaceva quel libro, voleva continuarlo a leggere, ma non poteva farlo se non leggerlo insieme a Daniel sull'autobus di nascosto.
Poteva domandargli il titolo del libro, così lo avrebbe comprato e letto da sola.
Ma gli sto sulle palle. Pensa Lidia. Insomma,prima la porta, poi il "siediti, cazzo",questo tizio ha dei problemi.Daniel avrebbe dovuto chiederle scusa in qualche modo, ma non sapeva neanche il nome della ragazza. E poi a lui piaceva il silenzio ed essere così scontroso. Già immaginava il motivo per cui quella ragazza e Giorgia lo guardavano a pranzo, poteva già sentire la conversazione. "È uno stronzo. Non voglio sedermi vicino a lui nell'autobus e tantomeno voglio essere la sua vicina di casa."
In tal caso la ragazza avrebbe avuto ragione. Di lei sapeva solo che frequentava il terzo anno e che era nuova. E questo lo sapevano tutti, quindi non valeva.
Non sapeva neanche di che colore aveva gli occhi dato che lei non lo guardava mai e distoglieva lo sguardo. Sapeva solo che portava un braccialetto di stoffa al polso e che aveva delle unghie lunghe e nere. Lo aveva potuto constatare nell'autobus quando le loro mani erano vicine. Sentiva lo sguardo di lei addosso e non facevano altro che guardarsi soltanto le mani. Aveva pensato che avrebbe potuto toccarle, anche per sbaglio, in qualche modo, per rompere il ghiaccio.
Ma non lo fece. A lui piaceva non assecondare il suo istinto.La campanella suona e Lidia, insieme alle sue compagne,si precipita nell'autobus. Da un lato vuole che una delle sue compagne la inviti a sedersi con lei, dall'altro vuole solo continuare a leggere il libro. Le compagne sono tutte in coppia e Daniel tiene il libro sulle ginocchia ancora chiuso, quasi come se la sta aspettando per leggerlo.
Si siede vicino a lui senza dire niente né guardarlo. L'autobus si mette in moto e come se fosse il via, mettono le mani vicine senza nessun contatto, Daniel apre il libro da dove l'aveva lasciato stamattina nel viaggio di andata, Lidia gira un po' la testa e inizia a leggere.Daniel si era accorto stamattina che quella ragazza stava leggendo di nascosto il libro, ma non fece niente. Ora però gira le pagine più lentamente e aspetta il sospiro di lei che è il via per andare avanti.
Daniel poteva fare una cosa carina, domandarle se le piacesse, ma niente. Si limita solo ad aspettarla. In fondo lui aveva letto questo libro mille volte.Lidia torna a casa stanca ma felice, si è fatta delle conoscenti e non vede l'ora di continuare a leggere domani.
"E a lavoro come ti è andata?" domanda alla madre mangiando una mela.
"Bene, mi devo ambientare ancora ma, bene."
Suonano alla porta. "Chi può essere secondo te?" domanda la madre dal divano.
"Uno dei vicini che ti denuncia per la ciambella."
"Oh allora vai tu."
Con ancora la mela in mano Lidia va ad aprire e non trova nessuno,solo il libro che Daniel le ha lasciato sul tappeto.
STAI LEGGENDO
Piccole Cose.
Lãng mạn"Perché ti sei innamorata di me?" "Perché non avrei dovuto esserlo?" "Perché non sono come gli altri." "Infatti a me gli altri non piacciono." "Perché ti sei innamorata di me?" "Io...non lo so." "Allora...quando ti sei innamorata di me?" "Io...non l...