14 - Raccogliendo conchiglie

10K 625 54
                                    

Il rumore delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga donavano un senso di calma e tranquillità che Matt cercava da tempo. Alla sua sinistra un gruppetto di bambini stava costruendo un castello di sabbia, mettendo al sicuro nel suo interno, un sacco di conchiglie bellissime. Si ritrovò a pensare a quando era piccolo e a quando con suo padre marciava per chilometri, lungo tutto il lido, per cercare di raccogliere quanti più gusci era possibile. Riempiva secchielli interi che, quando diventavano troppo pesanti per lui, il padre portava al suo posto. Una volta fece persino una collana per Claire con le più belle conchiglie che era riuscito a mettere da parte. Sentiva una nostalgia incredibile ogni volta che i suoi pensieri volavano in quella direzione, ogni volta che ripensava ai suoi genitori. Giusto il giorno prima aveva preso in mano il telefono e si era fatto coraggio, chiamando la madre per raccontarle degli ultimi sviluppi. Le aveva parlato dell'ennesimo litigio, avvenuto tre giorni prima e di come da allora le cose non avevano fatto altro che rimanere invariate. Si sentiva un fallimento completo, non solo per averla abbandonata, apparentemente senza motivo dopo due anni di lontananza, ma soprattutto per il fatto di non essere riuscito nemmeno quella volta a fronteggiare Damian. Le parole, le idee, i concetti erano tutti nella sua mente, aveva anche studiato il modo giusto per fare quelle domande a cui tanto desiderava ricevere delle risposte, ma alla fine, arrivato il momento, non riusciva mai a farle uscire. Credeva di aver messo a tacere tutte le vocine interne che ancora lo facevano cadere nel dubbio, nella paura e nell'incertezza, ma non era così evidentemente. Ormai era anche inutile rimuginarci sopra. Non aveva più avuto occasioni per parlare con il più grande, un po' per via del fatto che erano ritornati al punto in cui era difficile avvicinarglisi e, un po' perché Calvin gironzolava sempre intorno. Eppure Matt non riusciva proprio ad odiare quel ragazzino. Alla fine lui non aveva fatto niente di male, se non riuscire a manifestare tranquillamente il suo interesse per Damian. In realtà, avrebbe tanto voluto avere anche solo un briciolo di quella scioltezza e sicurezza che quel tipo mostrava ogni giorno. Sarebbe stato molto più semplice se fosse riuscito a non sopportarlo, probabilmente, ma a parte l'essere un po' svitato, sembrava non avere poi grossi difetti. Si stava davvero bene in sua compagnia e cominciava davvero a temere che, dalla fase di pura conoscenza, il rapporto fra lui ed il più grande prendesse tutt'altra direzione. Fino a quel momento non c'erano stati avvisi di un cambiamento del genere: Calvin stesso non sembrava intenzionato a cercare legami, oltretutto stabili, e lo si capiva limpidamente, ma era meglio non dire l'ultima parola.
Di altro genere era invece il rapporto creatosi fra Steven e Amber. La loro separazione sarebbe stata una vera tragedia e temeva sul serio di dover ricomporre con la colla, uno Steve a pezzi. Non che la ragazza abitasse dall'altra parte del paese, ma due ore di macchina restavano comunque un bel viaggio e, dopo essersi abituato alla sua presenza fissa, sarebbe stato un trauma dover ridimensionare il contatto. E anche a lui, doveva ammetterlo, sarebbe mancata molto quella allegra brigata che, contrariamente a quanto pensava all'inizio, si era rivelata estremamente socievole e del tutto affine ai suoi modi. Sarebbe stato davvero un peccato se mai avesse dovuto troncare i contatti con Dale e Adam, relegando quell'amicizia nel dimenticatoio.

I gridolini tristi e disperati dei bambini al suo fianco lo riportarono alla realtà, inducendolo a staccare lo sguardo dall'acqua che continuava ad incresparsi, per portarlo su di loro. Un'onda più alta aveva colpito la spiaggia, portandosi dietro, inevitabilmente, il castello di sabbia costruito con tanta dedizione. Amareggiati i piccoli abbandonarono alla spicciolata la loro postazione tornando verso gli ombrelloni, pronti per rifarsi con qualche altro gioco. Lui invece rimase ancora fermo, quasi imbambolato nella stessa posizione, pensando al da farsi. Per il momento non aveva nessuna voglia di stare chiuso in casa e, peggio ancora, a stretto contatto con Damian. Per questo motivo era uscito prestissimo ed aveva passato praticamente tutta la mattinata in acqua e sdraiato ad abbronzarsi. Era da poco passato l'orario di pranzo e già si aspettava una lavata di testa dal suo migliore amico quando sarebbe tornato indietro, ma non poteva farci niente, il cibo in quei giorni era l'ultimo dei suoi pensieri. Decise quindi di trastullarsi all'aperto ancora un po', andando a caccia ci conchiglie come in passato, vedendo fin dove la voglia di camminare lo avrebbe portato.

My Lovely EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora