Anche oggi un'altra giornata di sopravvivenza per me, un'altra giornata braccata da tutti, umani compresi; questi ultimi danno la colpa alla mia esistenza, dicono che sono stata la loro rovina, che sono stata io a causare tutto il male che hanno causato e che continuano a causare anche ora. Forse è vero...ma non è stata in fondo colpa mia nascere no?
Ormai me ne sono fatta una ragione, cerco di vivere in qualsiasi maniera: rubo, inganno e se devo uccido; all'inizio, quando ero ancora piccola, mi preoccupavo di non fare del male a nessuno, ma con il tempo ho capito che nessuno avrebbe fatto lo stesso con me e quindi...non mi interessavano più le conseguenze delle mie azioni.
Oggi sarà lo stesso, e anche domani, e anche fra un mese, nulla cambierà, la leggenda si sbagliava.
Bene...ora è meglio che vada a prendere qualcosa da mangiare prima che venga giorno...non vorrei avere un battaglione di umani ad inseguirmi per uccidermi...
-Vagai come mio solito per la foresta fino a che non raggiunsi la sua fine ed i confini del regno umano-
Bene, ora dove posso andare?
Camminai per un po' nella città in cerca di risorse per sopravvivere un altro po' di giorni nella foresta, ma durante il mio vagare vidi un poster in cui ero menzionata, mi chiamavano mostro, distruttore della pace e causa del caos, e diceva che chiunque mi avrebbe vista avrebbe dovuto uccidermi o avvisare il Re, beh, cose che vedo molto spesso durante le mie camminate qui nel regno, ma quello che mi irritava di più di queste cose, era che parlavano di me non come un essere vivente con delle emozioni...ma come una creatura senza cuore...per questo le distruggevo ogni volta che le notavo. Da una parte è anche divertente, gli stessi umani che si distruggono a vicenda dicono che un essere come me, che uccide solo per garantirsi un'altro giorno di vita, sia una creatura senza cuore...veramente patetico...
-Passò il tempo mentre ero ancora in giro, non me ne resi conto, ero troppo impegnata a trovare ciò di qui avevo bisogno, ma questo fu' un enorme sbaglio...-
Ero in un vicolo in cui, di solito, trovavo provviste che gli umani mandavano tra di loro per aiutarsi in questo periodo; stavo guardando nelle scatole, ma ad un tratto un umano uscito dalla casa mi vide...e mi attaccò. Io fortunatamente mi accorsi e schivai, lui però continuava ad attaccare anche se si era reso conto che non riusciva a colpirmi...che stupidi gli umani...ma ad un certo punto, un suo colpo andò a segno e mi prese un'ala, urlai dal dolore, e per difendermi lo colpii con la mano munita di artigli, lo feci scaraventare contro il muro dell'abitazione, non si mosse più il suo corpo...dalla sua testa iniziava a scendergli del sangue...
Non mi preoccupai molto di ciò che avevo fatto, ma dopo mi accorsi che c'era un bambino di circa due anni sul ciglio della porta da dove era uscito l'uomo, tutto ciò che vidi era l'orrore nei suoi occhi pieni di lacrime. Mi pietrificai...e provai, dopo tantissimo tempo un senso di colpa enorme che mi stava uccidendo, caddi in ginocchio per quella sensazione fortissima, non mi ero sentita così male in tutta la mia vita; feci allora una cosa che non avevo mai fatto prima...ridare ciò che avevo tolto ad un essere vivente...la vita.
Mi avvicinai al corpo dell'uomo e appoggiai la mano da angelo sul suo petto, dopo un paio di minuti le ferite dell'uomo erano sparite e lui aveva iniziato di nuovo a respirare; e nel mentre che io mi allontanavo dal suo corpo, lui si svegliò. Aveva uno sguardo perplesso, si alzò come se il colpo mortale non fosse mai successo. In quel momento il bambino iniziò ad avvicinarsi a me, non riuscii a muovermi...il mio corpo non voleva, e quando si fu avvicinato a dieci centimetri da me mi abbracciò una gamba (per la differenza di altezza) e dopo mi guardò.
Nei suoi occhi vidi dell'emozioni che non avevo mai visto...la gratitudine e la felicità, l'uomo vedendo ciò che avevo fatto dopo averlo attaccato, si avvicinò anche lui...ma non come prima, con paura e rabbia, ma con tranquillità e sensi di colpa per avermi colpito.
Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo, non capivo perchè lo avevo fatto e non capivo perchè ancora rimanevo li...
Ad un tratto l'uomo mi porse una mano e mi disse che avrebbe rimediato il danno da lui causato alla mia ala, io non mi fidavo ma gli presi la mano, mi alzai e lo seguii, mi portò in casa loro con il bambino che faceva strada.
Perchè mi sono cacciata in questa situazione, perchè mi sto fidando di un uomo che prima mi ha attaccato...ed ora avrebbe anche la possibilità di uccidermi in qualsiasi momento e modo...perchè?
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Come può sopravvivere...una ragazza come me?
FantasyPotrebbe mai vivere una vita felice....una come me? Una ragazza figlia di un demone e di un angelo....un essere che non riesce a controllare i suoi attacchi psicopatici nemmeno se questi ...sono rivolti ad un amico? Le musiche che sono presenti a qu...