La vita di un bambino distrutta

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-Mi ritrovai seduta in messo ad un campo di fiori bianchi, erano bianchi come la neve appena caduta; il posto in cui mi trovavo respirava un'aria pacifica: i fiori bianchi che oltre ad essere bellissimi, emanavano un profumo dolcissimo e il vento leggero che passava tra essi ne trasportava l'aroma ovunque; mi pareva di aver già visto questo posto ma non ricordavo dove...ad un tratto la voce di un bambino in lontananza interruppe il silenzio, dalla voce sembrava che avesse solamente tre o quattro anni, "Alexa! Alexa! Dove sei?! Hai vinto tu a nascondino ok?! Ma ora esci dal tuo nascondiglio!!"

Nascondino? E perchè quel bambino conosceva il mio nome? Io, comunque non volevo alzarmi, non volevo abbandonare il posto dove mi trovavo. Ad un tratto la voce del bambino divenne sempre più forte fino a che..."Alexa! Alexa!....-

...Alicia! Alicia Svegliati!!!" , mi svegliai nelle braccia di Arkell, ho capito...mi ero addormentata senza accorgermi durante il volo; "Ben svegliata! E' difficile svegliarti, ho dovuto urlare molte volte prima che funzionasse!", il solito arrogante, va beh, comunque mi chiedo ancora cos'era quel sogno? Chi era il bambino, e perchè conosceva il mio nome??

" Bene, ora che ti svegliata dopo anni mi dici dov'è la tua casa?", mi resi conto che, mentre dormivo, eravamo arrivati ed atterrati nella foresta; per la prima volta farò vedere la posizione ad uno degli esseri che mi voleva imprigionare...io sono pazza. "E' per di  la" feci un segno per indicare la strada alla mia "casa" , ma credo sia meglio chiamarla accampamento siccome ho cambiato molti accampamenti, proprio perchè degli Angeli e dei Demoni mi avevano trovato, e questa era l'unico in cui ero rimasta più a lungo e ora lo farò vedere di mia spontanea volontà, che cosa mi passa per la testa...

Camminammo per un po' e alla fine arrivammo, il mio albero. Era un albero enorme in cui mi riuscivo a muovere tranquillamente e a vivere decentemente almeno un po'. "Siamo arrivati" dissi, "Stai scherzando vero?" lo disse con una faccia perplessa, "Tu, vivi in un albero...", "Em...si, perchè?" risposi, "Gli umani non dovrebbero vivere nelle case?" affermò, "Em..." non sapevo cosa rispondere, cosa mi invento ora?? Stavo per parlare quando lui mi interruppe dicendo "Certo che voi umani riservate sempre cose nuove", davvero pensa ancora che sia un'umana?? Anche se ne dubitavo, lo speravo tantissimo. "Em...si, noi ce ne inventiamo di tutti i colori hehehe..." dissi per far sembrare tutto normale, lui alzò le spalle come il suo solito fare da disinteressato; aspettai qualche minuto credendo che lui ora se ne andasse, ma rimaneva li come un palo, "Arkell...perchè non te ne vai ora? Ti ringrazio per quello che hai fatto per me ma ora...è meglio che tu te ne vada"  gli dissi,  non vedevo l'ora che se ne andasse perchè non mi sentivo molto rilassata con lui vicino; "Andarmene? Nha, ti voglio fare compagnia, e poi qui ci sei solo tu giusto? Soffrirai un po' di solitudine piccolina" mi rispose con il suo tono arrogante ma questo non potevo tollerarlo..."Ascolta, io NON voglio avere nessun'altro dentro o vicino casa mia, e poi io NON SONO PICCOLA!!!", ad un tratto lui scatto davanti a me con il coltello rivolto con la punta contro il mio collo, mi pietrificai "Ascoltami, tu non mi dici cosa fare ok? Io decido cosa faccio o non faccio, e non sarà di certo una ragazzina come te a cambiare le cose; ora io RESTERO' con te nella TUA casa OK?!", accettai, cosa potevo fare? Mi poteva uccidere in qualsiasi momento!! "Bene " disse soddisfatto, si allontanò da me e ripose la lama. In che guaio mi sono cacciata...

Entrammo nella mia casa attraverso un foro del tronco alla base, l'albero non era uguale dentro e fuori, ovviamente tutto era in legno, ma sembrava proprio una casetta intagliata nel legno, posso dire che quando non si ha nulla da fare come me ci si inventa qualcosa per passare il tempo, come intagliare il legno! Guardai la faccia stupita di Arkell alla vista dell'interno del mio albero "Hai fatto tutto tu?!" disse, "Si gran parte, alcune cose come quelle scale, le ho rifinite io, ma c'erano già" risposi tutta fiera del mio lavoro, "Waw che pazienza", già, sapesse quanto tempo libero ho io mentre mi nascondo.

Passo un po' di tempo, nel quale Arkell esplorò tutta la casa, io non potevo impedirlo sennò mi ritrovavo una lama puntata addosso quindi..."Ma Arkell...tu non hai una casa?" chiesi, lui abbassò lo sguardo e disse " L'avevo prima che scoppiò la guerra...", quindi, lui c'era quando scoppiò la guerra?! Ma deve essere stato...bambino...che sia lui il bambino del mio sogno?? Nha mi sbaglio, "Vuoi che ti dica di più sul mio conto vero?" disse guardandomi, "Ehm, mi piacerebbe, sono curiosa sul tuo passato ora che lo hai menzionato..." risposi, "Bene, allora ascolta bene perchè non mi ripeterò..."

"Ero ancora piccolo quando successe la guerra, non ricordo molto dei miei genitori o fratelli se ne avevo, ma ricordo bene ciò che mi ebbero fatto...un gruppo di Diavoli irruppe nella nostra casa, io mi andai a nascondere in camera mia e mentre ero nascosto sentii le urla di rabbia di mio padre e mia madre che implorava di non uccidermi o ucciderci, ripeto non ricordo se ho avuto dei fratelli; dopo molti minuti che sembrarono interminabili, qualcuno mi prese da un'ala e mi scagliò con forza contro il muro, se penso ancora che cattiveria abbia avuto quel Diavolo a trattare un bambino di pochi anni in quel modo, mi viene ancora il disgusto ripensandoci; non contento del male che mi aveva procurato mi legò braccia e gambe e poi mi diede fuoco le ali, piansi e urlai dal dolore, mi lasciò li a soffrire, dopo pochi minuti di sofferenza svenni dal dolore e quando mi risvegliai le mie ali erano nere senza piume, alcuni punti della mia pelle erano ustionati dal fuoco, i miei capelli anch'essi bruciati, non riuscii più a piangere anche se avrei voluto non avendo più lacrime da versare. Aspettai ore prima che un angelo mi slegò e mi fece scappare da quel posto, uscito di casa vidi il caos più totale causato dalla guerra, diavoli, angeli, tutti morti per terra, immagina l'orrore negli occhi di un bambino di quell'età vedere cosa stava succedendo alla sua casa, al suo Regno. Dopo essere fuggito dal regno mi rifugiai con l'angelo che mi ebbe salvato nel mondo degli umani, ma anche li si era verificata una guerra spietata, e cercando di portarmi in salvo, l'angelo morì  ma io riuscii a scappare ed a nascondermi. L'angelo mi disse quando mi trovò che i miei occhi persero la loro luce, non sembravano quelli di un angelo; ora ti starai chiedendo "ma come mai ora tu hai le ali se erano state bruciate?" beh, con il tempo sono ricresciute le piume ed ho potuto ritornare a volare, ma come vedi hanno mantenuto il loro colore. Ecco è tutto."

Non avevo parole, mi faceva anche pena ora che mi aveva detto la sua storia...ma ad un tratto mi disse "Bene ora dimmi la tua.", mi bloccai, ora che faccio? Gli dico la verità o cerco di scamparla in qualche modo?


Come può sopravvivere...una ragazza come me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora