Un lato oscuro

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Ora che faccio?! Se dico la verità chissà cosa può farmi! Invece se mento, se capisce che non dico la verità sono fregata lo stesso! Presi del coraggio e iniziai a parlare "Em, ascolta Arkell io...", ad un tratto, una freccia rompò la finestra andandosi a conficcare sul tavolo della cucina, capii subito di chi era, era dell'arciere del cavaliere irritante, pensavo di averli seminati! Ma almeno questo fece distrarre Arkell da quello che dovevo dirgli; Arkell saltò sul bordo della finestra accovacciato e iniziò a guardare chi fosse stato a lanciare la freccia, ad un tratto salto fuori, io corsi subito alla finestra senza farmi vedere e guardai fuori, il cavaliere blu si avvicinò ad Arkell perplesso, "Non mi aspettavo di trovare un angelo qui sai? Mi hai rovinato i piani!" disse con il suo fare da superiore, "Ascoltami cavaliere dei miei stivali, due sono le opzioni che ti do: o te ne vai di tua spontanea volontà o ti prepari che ti spedisco io via a suon di botte te e la tua squadra di deficienti" dicendo questo Arkell si era già preparato il coltello in mano pronto a combattere e fu' mirato all'istante da i due arcieri, "Ascoltami ragazzino, non sono qui per perdere tempo con te, quindi abbi la cortesia di dirmi dove la tieni" affermò il cavaliere, "tengo chi? Io qui sono solo come vedi" rispose sicuro Arkell, "Beh, allora farò si che il tempo perso nell'arrivare qui non sia stato inutile, tanto un angelo più o in meno è uguale" disse alzando le spalle. Dopo neanche un minuto, Arkell si ritrovò nel schivare contemporaneamente gli attacchi di arcieri e del cavaliere che non gli dava un attimo di respiro; dopo venti minuti di continua lotta, Arkell era più stanco e quindi più lento, così venne preso prima da tutte e due le frecce degli arcieri e poi atterrato dal cavaliere che gli puntava la spada al petto, "Bene, bene, bene, ed ecco l'ennesimo sconfitto da muà" disse con aria soddisfatta, Arkell non disse una parola ma continuava a guardare il cavaliere con una rabbia rovente negli occhi, "Ed ora il gran finale!" il cavaliere alzò la lama della spada verso il cielo, stava per colpire Arkell quando io intervenni parlando distraendolo "Ehi tu! Non ci provare!", "Ora si è scoperto che il piccolo uccellino ferito ha un'amichetta? Bene, altro divertimento per me!" disse guardando Arkell, il cavaliere fece segno agli arcieri di mirarmi, io non ne ero preoccupata anzi preferivo che mirassero me non Arkell. "Ascolta piccoletta, tu non sei quello che sembri vero?" disse il cavaliere convinto di ciò che diceva, io abbassai lo sguardo ma questa notizia non turbò Arkell, "Solo...come avete fatto a trovarmi?" dissi seria, "E' stato semplice, un mio cavaliere ti aveva notato alla città non ricordi? E poi ho iniziato a seguirti senza che tu mi notassi per esserne sicuro, avevo persino calcolato l'angioletto qui per terra" mi rispose, " Perchè allora non mi hai attaccato quando potevi?!" dissi infuriata, "Non sarebbe stato divertente se tu non avessi combattuto" disse in modo arrogante, "Comunque ora dii addio al tuo amichetto" disse facendo subito dopo una risata muovendo la lama verso Arkell, io scattai talmente veloce che gli arcieri non riuscirono a sfiorarmi con le frecce e mi lanciai contro il cavaliere facendolo cadere atterra; avevo ripreso la mia forma divina ma non mi interessava più se Arkell capisse chi ero, non mi interessava più nulla.

Il cavaliere mi aveva fatto infuriare a tal punto che non mi sentivo più io: non provavo più nessuna emozione, nulla, tranne un forte sentimento insano di rabbia e sete di sangue; "La ragazzina finalmente si è decisa di entrare a far parte della scena vedo" lo disse con un sorriso che mi fece incavolare di più, "Smettila...potesti fare una brutta fine..." dissi con uno sguardo malato sul volto, ma a lui non gliene importava, anzi continuava a stuzzicarmi, allora iniziai ha colpirlo con dei pugni molte volte per un minuto, lui però dopo fece una mossa sbagliatissima da fare in quella situazione: colpì con la spada Arkell ad un braccio per farmi arrabbiare ancora di più, ci riuscì, mentre Arkell urlava dal dolore del colpo inflitto, io mi stavo tramutando in qualcosa di spaventoso, la parte angelica se ne era andata e divenni un essere pazzo senza problemi nell'uccidere: la mia ala d'angelo da bianco divenne nero catrame, le ossa del mio corpo si trasformarono in spuntoni (spina dorsale e gomiti) e lame (le dita delle mani), le unghie dei miei piedi divennero grandi artigli affilati, i capelli mi divennero neri completamente, i canini si ingrandirono e i miei occhi erano diventati completamente neri e facevano scorrere del liquido nero come se piangessi.

Il cavaliere era scioccato da cosa i suoi occhi videro, e Arkell si pietrificò, io risposi ai loro sguardi con un'enorme sorriso creepy e dissi "Bene chi di voi due vuole giocare con me per primo?", il cavaliere indietreggiò facendo cadere la spada e tremando, "Cosa c'è? Hai paura di una ragazzina come me?" dissi piegando la testa da un lato, i due erano terrorizzati, io mi avvicinai al cavaliere e gli sussurrai all'orecchio "Tranquillo farò si che ci divertiremo molto assieme prima che tu muoia" lui sbiancò sentendosi dire quella frase, poi mi allontanai ed esclamai "Vedrete ragazzi ci divertiremo molto a giocare noi tre!" e poi inizia a fare una risata terrificante e malata.

Come può sopravvivere...una ragazza come me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora