Non tutti gli angeli sono uguali

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-Dopo qualche ora di ricerca per trovare delle bende-

Non ho trovato ancora nulla...ma fortunatamente fino ad ora nessuna della gente che ho incontrato si è resa conto di chi sono realmente, meglio, non voglio scontrarmi con nessuno, soprattutto in questo stato non ne uscirei senza altri problemi.

Ho girato ancora per un po', ma mentre mi stavo guardando attorno, gli scagnozzi del cavaliere blu di prima mi passarono vicino, per un attimo uno di loro si era fermato a guardarmi, mi pietrificai, ma fortunatamente si allontanò pochi secondi dopo chiamato da un altro membro, dopo che se ne andò feci un sospiro di sollievo, ma fui sollevata ancora per poco; un ragazzo che sedeva sopra un tetto, e che aveva visto tutta la scena, scese da dove era con un salto, già lo so che qualcosa non è normale in quel ragazzo. Si avvicinò a me è mi disse: "Che bella ragazza abbiamo qui, ha perfino attirato per qualche secondo l'attenzione di una guardia. Ma, io penso che ci sia qualcos'altro a cui si era interessata, non ad una "ragazza" giusto?" Cercai di recitare la parte della ragazza innocente e che non sapeva di cosa lui stesse parlando, ma avevo capito chiaramente cosa intendeva; io gli risposi: "Non capisco di cosa tu stia parlando." lui dopo aver sentito la mia risposta con uno scatto si mise dietro di me e mi puntò un coltello alla gola, io non mi difesi o nulla ed ebbi fatto bene perchè dopo dieci secondi ripose l'arma nella manica della sua giacca nera e mi disse come se quello che aveva appena fatto non lo turbasse: "Ok, ti credo, se fossi stata chi pensavo mi avresti già lanciato via con un colpo", sono grata alla mia calma, lo sapevo che quell'azione era una prova per identificarmi.

"Beh, comunque ora, che ci siamo capiti sarebbe meglio fare le dovute presentazioni non credi?" disse con aria da superiore saputello, non dissi una parola e allora lui iniziò per primo " (sospiro) Ok inizio io allora...mi chiamo Arkell e per tua informazione personale sono un angelo, almeno così non ti farai strane idee", un angelo? non sembra nemmeno che lo sia, e poi con che coraggio a dirlo ai quattro venti. Adesso toccava a me presentarmi, e giustamente dissi un nome falso, "Io sono Alicia", "Come mi aspettavo un nome umano, umile e banale" disse, mi stava veramente dando sui nervi il carattere superiore di Arkell ma cercai di rimanere in qualche modo calma. Comunque dopo una breve conversazione tra me e lui, mi disse di seguirlo fino ad un locale ed aspettarlo fuori per qualche secondo, così feci, lui ritornò come promesso con in mano però delle bende e del disinfettante, "Dai ora levati la maglia che ti curo il ferita", deve aver notato la mia ferita dalla giacca imbrattata di sangue, feci ciò che mi aveva detto e lui iniziò a curarmi la ferita, strano che non si fosse chiesto perchè l'avevo. Il tempo di fasciarla ed ero tornata come "nuova", "Meglio?" mi chiese, feci un si con la testa e subito dopo lui mi fece un'altra domanda "Dove vivi? Così ti riporto a casa", non sapevo cosa rispondere ed iniziai ad agire da agitata, lui se ne accorse ma fece finta di nulla, "Allora?!" disse seccato, e io purtroppo gli dissi che vivevo nella foresta, all'inizio fece una faccia perplessa, ma dopo alzo le spalle e disse "ok, non posso farci niente con i gusti degli umani, ma dico solo che non ho mai visto un umano vivere li, ma comunque ripeto non sono fatti miei quindi non mi interessa il perchè della tua scelta", fui sollevata da ciò che disse, ma comunque ero sicura che lui avesse capito chi sono, ma a quanto pare non voleva farlo notare molto. Ad un tratto Arkell fece vedere la sua vera forma angelica, mi accorsi subito che non era come gli angeli che avevo sempre visto, a parte il carattere che un angelo non lo avrebbe mai così, ma le sue ali non erano di colore bianco come la mia ma nere pece; rimasi un po' sorpresa vedendole non solo per il fatto che era strano, ma anche che mi pareva di averle già viste da qualche parte, magari mi sbagliavo. Arkell, dopo essere ritornato alla sua forma angelica manteneva, cosa strana, gli stessi abiti (giacca nera, pantaloni bianchi), mi prese di peso in braccio e spiccò il volo, in pochi istanti ci trovavamo in cielo.

Mentre sorvolavamo ancora il regno, diretti verso la foresta, io continuavo a osservare ogni parte del suo viso per capire se veramente lo avevo visto da qualche altra parte, era troppo diverso dagli angeli che avevo già visto, aveva occhi verde scuro e capelli neri, mentre per gli angeli di solito hanno occhi e capelli chiari; ad un tratto lui notò che lo stavo guardando da un po' e con il suo fare da attaccabrighe mi disse: "Se vuoi ti faccio una mia foto se ti piaccio così tanto", non avevo parole, quanto può ancora essere irritante questo angelo?! Dopo la frase che disse, non lo guardai più durante il volo, anzi mi misi a guardare il Regno degli umani sotto di noi.


Come può sopravvivere...una ragazza come me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora