Era Benji allora un po' infuriata per il ritardo di quasi 30minuti decisi di rispondere con un secco
:<ma dove sei?..sono quasi 30 minuti che ti aspetto si può sapere che fine hai fatto?>
lui allora con un tono tutto mortificato cerco di difendersi il meglio possibile rispondendomi
:<scusa e che ho un attimino di difficoltà nel trovare l'indirizzo e ...allora .... Mi sono perso già un paio di volte..>
allora a quel punto presa un po' dalla confusione e dal senso di colpa per averlo aggredito così bruscamente senza sapere nulla gli risposi
:<aspetta ....vediamo se ho capito bene ,ti sei perso già un paio di volte giusto?ma non eri esperto di questo posto?>
e dall'altro capo del telefono arrivò un suono di consenso misto ad imbarazzo ,allora continuai il discorso:
<e perché non mi hai chiamato tipo venti minuti fa dicendomelo?sai ..per..che ne so...accorciare i tempi?>
dopo questa frase ci fu un lunghissimo minuto di silenzio seguito da un sospiro e
:<lo so è solo che non volevo sembrare un completo deficiente ....>
sorrisi.Era anche ironico.
gli rispiegai la strada pur non essendo molto pratica della città e attaccai il telefono e mi misi ad aspettare,dinuovo.da quando la nostra conversazione si interruppe passarono si o no 5 minuti all'arrivo di Benji,appena entrò mi prese un fortissimo nodo alla gola ,lui era vestito abbastanza bene con una camicia a quadrettoni rossi e neri molto stile boscaiolo un un jeans nero strappato all'altezza del ginocchio e le dottor martins nere , e quegli occhi ...be quegli occhi erano da svenimento ,mi avvicinai a lui per salutarlo e sfoderò un sorriso da combattimento che credo di non aver mai visto neanche nelle pubblicità dei dentifrici , mentre mi avvicinavo con passo titubante si avvicinò anche lui e quando arrivammo uno difronte all 'altro lui disse
:<scusa il ritardo e per farmi perdonare ...>
tiro fuori da dietro la schiena un mazzo di peonie coloratissime e mi disse
:<non sapevo quale fiore ti piacesse allora ho preso quello che ti si addiceva di più ,puoi perdonarmi ?>
io:<mi si addiceva?come mai?>
lui:<perché è delicato, stupendo ed è uno dei miei preferiti.... come te>
io:<il fiore e molto bello,i complimenti erano quasi impeccabili,ma non so se bastano a farti perdonare>
lui:<be me lo aspettavo ma è già un buon inizio ,comunque sei un vero splendore stasera >
io:<grazie anche tu non stai male >
con aria da finta offesa ,allora dopo tutti questo complimenti reciproci gli proposi di avviarci verso il tavolo visto il poco tempo che ci rimaneva . Era un vero gentleman educatissimo e con quell' aria timida mi piaceva ancora di più ma quella sera la nostra storia più che a lieto fine sembrava solo la prima parte di Cenerentola ,il tempo passava velocissimo con lui e quando parlava sembrava di sentire un angelo anche se non lo seguivo mi bastava sentire la sua voce ,in quel momento non esisteva nulla ...solo io e lui ....conversammo a lungo su gli argomenti più disparati,dalla nostra infanzia a come avevamo scelto di vestirsi per venire fino all'ultimo libro che avevamo letto e la conversazione stava filando liscia come l'olio ed era veramente piacevole fino a quando non diventò serio e cerco di aprire un discorso molto delicato chiedendomi
:<scusa non te l'ho ancora mai chiesto ...ma ...posso farti una domanda ....