Eugene lo aveva battezza il «Paradosso del Vagante» e loro lo avevano studiato a scuola. Il fatto era che, stando a quanto era scritto in alcuni testi di medicina pre-apocalittici, un corpo umano si decompone completamente in circa due anni, quando viene sotterrato. Se invece rimane esposto agli agenti atmosferici, gli basta appena un anno per diventare solo ossa e null'altro.
Fu così che quel giorno, mentre osservava quella donna esile attraversare la prateria con le braccia protese in avanti, Hersh non poté fare a meno di chiedersi cosa ci facesse lì, in quel momento. E già perché, per essere morta da almeno quindici anni, quella donna sembrava essere in forma smagliante.
«Uaaargh!» latrò sguaiata quella, quando era ormai a circa dieci metri di distanza, così che tutti poterono rendersi conto che lei era lì.
«O merda...» blaterò il Rosso voltandosi a guardarla.
«Presto!» urlò Hope. «Facciamo qualcosa!»
Istintivamente Hersh si sfiorò la spalla, a voler sfilarsi il fucile da tracolla. Il fatto era che lui non aveva nessun fucile in quel momento, perché li aveva lasciati nel furgone quando aveva cominciato a sbarazzarsi dei cadaveri. Così come tutte le altre Reclute.
«Grrrrraaarrr» ululò Sandra, come l'aveva battezzata Hersh. Non che la conoscesse veramente, ma gli era venuto spontaneo darle un nome, quanto meno per comodità di riferimento nei suoi pensieri.
«Io non ho armi!» commentò Andre sollevando i palmi aperti.
«Neppure io!» convenne Euclid.
«Ma allora che facciamo?» strepitò Hope istericamente.
«Scappiamo! Via!» incitò Judith e prese a correre nella direzione opposta a quella da cui stava arrivando Sandra.
Non ci fu bisogno di ripetersi. Corsero tutti, a rotta di collo, dietro a Judith. Si lasciano alle spalle il Rogo, passarono sotto l'interstatale e sbucarono sul lato opposto. Quando Hersh si volse a guardarla, Sandra era di nuovo lontana almeno una ventina di metri: per fortuna, non era molto veloce.
«Vicecomandante!» urlò Euclid. «Hutchinson! Bronson! Hara!»
Presero a chiamare e urlare all'indirizzo dell'interstatale sopra di loro, ma ancora non ci fu alcuna risposta né alcun segnale di vita.
«Ma com'è possibile?» domandò Hope. «Dove sono andati tutti?»
«E' questo il punto». Hersh osservò Sandra che zoppicando si infilava sotto il ponte dell'interstatale. «Non è possibile».
«Ma allora...?» cominciò a dire Andre.
«Allora questo è un test!» concluse Hersh. «Dev'essere per forza un test!»
«E' vero» lo appoggiò Judith. «Carl e gli altri sono tutti quanti lì e ci stanno osservando. E noi stiamo facendo una figura pessima!» Poi sollevò l'indice verso Sandra. «Che cavolo: è un vagante solo, e noi siamo in cinque!»
«Sì, ma siamo disarmati» precisò Euclid.
«Hhhhaaaaaa!» sibilò Sandra, facendo gelare a tutti il sangue nelle vene.
«Beh allora dobbiamo trovare qualche arma di fortuna, no? Non è così che ci hanno insegnato al corso di sopravvivenza?» suggerì Judith. «Sparpagliamoci e troviamo qualcosa. E attenti a non farvi beccare da quella cosa».
«Cercate voi» intervenne Andre. «Io la distraggo».
Fecero come aveva detto Judith, anche perché nessuno aveva idee migliori. Mentre Andre sbraitava e si sbracciava per attirare l'attenzione di Sandra, gli altri si misero alla ricerca. Frugando nell'erba alta Hersh trovò quasi subito un paio di rami piuttosto robusti. Quando si riunì con gli altri vide che avevano raccolto anche loro qualche ramo e una decina di sassi belli grossi.
«Okay, allora...» Judith pensava e parlava nello stesso momento, e faceva entrambe le cose in maniera piuttosto trafelata. «Faremo così: facciamo avvicinare la bestiaccia, e mentre quattro di noi la tengono a bada con i rami, uno di noi da dietro l'abbatte con una sassata». Judith si guardò intorno. «Allora, chi ha la mira migliore?»
«Io!» si propose Euclid e cominciò subito a raccattare le pietre.
Hersh in realtà pensava di avere una mira molto migliore della sua ma prima che potesse replicare qualcosa, Judith aveva già chiuso il discorso: «Va bene! Andiamo forza!»
Si misero in posizione, con le gambe ben piantate a terra e i bastoni impugnati come lance e protesi in avanti. A quel punto Andre si sganciò da Sandra, la aggirò correndo a perdifiato e si riunì al gruppo.
«Aaaaargh!» protestò Sandra voltandosi di scatto, facendo oscillare al vento la sua zazzera incrostata di terra e di polvere. Poi, quando si accorse del gruppetto di carne fresca e tenera, si volse con eccitazione e prese a camminare verso di loro con passo sostenuto.
«Mi raccomando!» Judith sollevò la punta del ramo all'altezza del viso. «Quando sarà qui non mollate per nessuna ragione al mondo!»
Hersh strinse le mani attorno al suo bastone, rendendosi conto che erano sudate. Sandra era ormai a una manciata di metri da loro e poté vedere che le mancava un occhio, mentre la sua orbita vuota pullulava di vermi bianchi.
«Forza!» li incitò Judith. «Arriva! Adesso!»
Quando Sandra si andò ad abbattere contro le punte dei loro rami, Hersh si rese conto che era molto più forte di quanto si aspettasse da una donna morta da quindici anni. E pensare che non avrebbe dovuto neppure esistere.
«Aaaahhhhh!» Sandra spalancò la bocca affamata e Hersh poté vedere che aveva parecchie larve biancastre anche nel cavo orale.
Hersh la puntellò all'altezza del torace e spinse indietro. E nel frattempo pensava che nessuno sapeva perché i vaganti non si fossero putrefatti completamente a distanza di quindici anni dall'Apocalisse. Eugene diceva che molto probabilmente si trattava di un effetto collaterale del virus, che oltre a far ritornare indietro i non-morti, in qualche modo preservava anche i loro corpi. Ma quella era solo una teoria che nessuno si era preoccupato di verificare: ad ogni modo i vaganti erano lì, in carne e ossa, e scoprirne il perché non interessava più a nessuno ormai.
«Vai Euclid!» ordinò Judith.
In quel momento Hersh vide una pietra sfrecciare sopra la sua testa e sfiorare di qualche centimetro quella di Sandra. La vagante non dovette apprezzare il gesto, perché afferrò due dei rami con i quali la stavano tenendo a distanza di sicurezza e prese a scuoterli con forza.
«Euclid! Ancora!»
Euclid prese qualche metro di rincorsa, saltò per svettare sopra le loro spalle e lanciò un'altra pietra con tutta la forza che aveva. Questa volta il sasso andò a schiantarsi contro il petto flaccido di Sandra e rimbalzò indietro, finendo per colpire Hope dritto in fronte.
«Ah!» urlò la ragazza per il trauma e cadde a terra, lasciando andare il suo bastone.
Venuto meno il sostegno di Hope, per Sandra fu un gioco da ragazzi scostare via il bastone impugnato da Hersh, che cadde malamente di lato. Dopodiché sotto l'eccessivo peso il ramo di Andre si spezzò e a quel punto Sandra fu libera di avventarsi sul corpo esanime di Hope.
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Anno 15 || The Walking Dead
FanficSe vi siete mai chiesti cosa succederà a Rick & Co. a distanza di 15 anni dall'Apocalisse Zombie, beh allora questa è la Fan Fiction di The Walking Dead che fa per voi. *** AGGIORNATA OGNI DOMENICA ***