Stagione 1 | Episodio 5

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La prima cosa che pensò vedendoli, fu che si trattasse di un gruppo di vecchi. Come dei vecchi camminavano piano, con passo stentato e a fatica. Come dei vecchi si lamentavano e gemevano nel fare quei loro movimenti disarticolati. E sempre come dei vecchi sembravano avere i capelli in disordine e indossare dei vecchi abiti sdruciti dal tempo. Ma quelli non erano vecchi, si ripeté tra sé e e sé Hershel Greene. No, tutt'affatto: quelli erano vaganti.

Quando smontarono dal furgone, i vaganti erano già all'incirca a duecento metri dalla loro posizione, lungo la Capital Beltway e gli stavano venendo incontro. Tuttavia, oltre ad avere l'impressione che si trattasse di un gruppo di vecchi, Hersh non riuscì a vedere granché altro perché i vaganti avevano il sole puntato dietro le spalle come un riflettore, cosa che faceva di loro un indistinto ammasso di nere sagome umane.

«Va bene, Reclute» sentenziò Hutchinson sfilandosi l'AK-47 da tracolla, «eccoli i vostri vaganti».

Hersh si volse a guardarlo: Hutchinson era un omone, più alto di Carl di tutta la testa, e qualunque tempo facesse indossava sempre e comunque uno spolverino color polvere che gli arrivava fin sopra il tacco delle scarpe. Aveva mani grosse come piatti da portata e modi piuttosto bruschi. Lui, insieme al taciturno Bronson e allo strampalato Hara il 'Giapponese', formavano la guardia scelta del Vicecomandante Carl Grimes.

«Hersh!»

Hershel trasalì nel sentirsi richiamare da Carl in persona.

«Che fai dormi?» lo apostrofò il Vicecomandante fissandolo, senza che si riuscisse a capire se lo stesse guardando con l'occhio sano oppure con quello che aveva perso parecchi anni prima. «Prendi il fucile, che aspetti!»

Mentre si affrettava a caricare e imbracciare il suo Colt, Hersh si accorse che in quel momento nessun parlava più e non si sentiva altro se non gli scatti precisi e metallici delle armi e i rantoli affamati di quei mostri, che si facevano sempre più vicini. Erano ormai a meno di cento metri, quando Carl ordinò di formare una fila.

«Bene, ora puntate» proseguì poi quando furono tutti in posizione, l'uno accanto all'altro, con il calcio dei fucili ben piantato contro la spalla, «e non dimenticatevi le due cose più importanti, quando si spara a un vagante».

D'improvviso l'interstatale fu spazzata da un colpo di vento che provenendo da est sgusciò attraversò il gruppo di putridi prima di raggiungerli. E quando accadde, a Hersh venne un conato di vomito perché l'aria era impregnata del puzzo dei vaganti. Un odore rancido e penetrante, nauseabondo, che Hersh fece fatica ad associare a qualunque cosa avesse sentito in vita sua. Mentre osservava la mandria venirgli incontro attraverso il mirino del fucile, si disse che molto probabilmente era normale che non lui non riconoscesse quell'odore. Quello era il puzzo della morte e lui così vicino alla morte non era stato mai prima d'allora. Ad ogni modo, dopo un po' concluse che il puzzo dei vaganti ricordava parecchio da vicino quello tremendo di quando Euclid faceva le scorregge in classe e tornò a puntare l'arma davanti a sé.

«Primo: i vaganti non sono vivi».

Nel parlare Carl si era soffermato sull'avverbio 'non' più di quanto si sarebbe fatto normalmente, si disse Hersh. Ma poi, quando il gruppo di non-morti fu ormai a cinquanta metri da loro e lui poté finalmente vederli bene, vederli in faccia, Hersh capì il perché di quell'intonazione. Visti da vicino, i vaganti non assomigliavano più a dei vecchi; no, niente affatto. Certo, si capiva subito che non erano neppure persone normali, con quelle carni marce che pendevano dalle ossa, la pelle bluastra e i graffi e le ferite su tutto il corpo. Poi però c'erano gli occhi: quegli occhi rossi, sgranati, spesso aggettanti che continuavano a muoversi e roteare nelle loro orbite scavate. Ecco, erano gli occhi che ti fregavano, si disse Hersh. Erano proprio per gli occhi, ne era sicuro, il motivo per il quale il Vicecomandante gli aveva voluto ricordare che le cose a cui stavano per sperare non erano come loro; né come lui. Perché se forse era vero che non erano morti del tutto, di certo quelli non erano vivi per niente.

«Secondo: sparate alla testa!»

Detto quello Carl tirò su il fucile e diede l'ordine di fuoco a volontà.

Anno 15 || The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora